Radio digitale, DAB ma non solo. L’emittenza radiofonica italiana sta effettuando il passaggio alla tecnologia trasmissiva digitale (DAB, nella sua versione DAB+ ormai adottata da tutti gli operatori). SI tratta di una tecnologia nuova solo nell’implementazione, perché esiste nella sua versione DAB+ già dal 2005. La transizione è già avanzata a livello nazionale, dove tutti gli operatori trasmettono in simulcast DAB+ i programmi in FM esistenti e nuovi programmi studiati per il digitale; più indietro è invece la migrazione a livello locale, dove gli operatori scontano ancora il ritardo nel rilascio di frequenze per la sperimentazione del nuovo segnale. Per le recenti novità normative il DAB ha visto riconosciuta la destinazione prioritaria delle frequenze della banda VHF III liberate per il refarming della banda 700 (ultima legge di bilancio); e finalmente esiste un obbligo di vendere ricevitori predisposti a ricevere la nuova tecnologia. Il DAB+ permette un’esperienza di ascolto arricchita da una migliore qualità del suono (senza interferenze e rumori di fondo, segnale più stabile e capillare anche in aree non raggiunte dalla connessione internet), servizi ulteriori (dati e video). L’esperienza di adozione del DAB non è solo italiana, anzi entra in una fase cruciale del suo sviluppo in tutto il continente europeo e oltre: offerta, copertura, penetrazione e consumi variano molto nei diversi mercati, ma in tutti i Paesi – nonostante solo la Norvegia ad oggi abbia effettuato lo spegnimento del segnale FM (emittenti nazionali, fine 2017) – la nuova tecnologia viene implementata e adottata rapidamente.
Ma la radio italiana è declinata, (ritrasmessa soprattutto), su altre piattaforme digitali: digitale terrestre e satellitare, IP. Si segnala in particolare l’esperienza italiana su DTT della visual radio, ma anche: su DTH, con canali stranieri e offerte ad hoc per il bouquet pay; su IP, streaming, podcasting e App e più di recente aggregatori (di sistema, PER, e verticali).
Con la ricognizione che l’Ufficio Studi CRTV oggi inaugura e che si svilupperà sotto forma di monitoraggio periodico daremo conto di tutte queste declinazioni digitali della radiofonia in Italia, per rappresentare che il mezzo, ancora analogico nel segnale di trasmissione, è già da tempo ampiamente presente su digitale e Rete, interattivo e social, come già a suo tempo efficacemente sintetizzato nella ricerca di Base (“Come afferrare Proteo”) che ha idato inizio la nuovo corso di rilevazione dell’ascolto radiofonico di TER (Tavolo Editori Radio).
Il sistema di offerta radiofonica digitale oggetto di studio da parte di CRTV ricomprende:
- Programmi radio DAB+ trasmessi all’interno dei mux radiofonici digitali sviluppati da Rai, e i consorzi delle radio commerciali nazionali EURODAB e Italia DAB (simulcast dei programmi nazionali e nuovi marchi nativi digitali);
- Radio su piattaforma televisiva digitale terrestre (DTT), all’interno dei mux televisivi nazionali – sotto forma di segnale radio e visual radio;
- Radio su piattaforma TV satellitare free e pay (Tivùsat, Sky Italia);
- Radio su IP (streaming, podcasting, app).
Resta per ora escluso dalla ricognizione l’universo delle radio locali e quello delle web radio, che ad oggi offrono principalmente playlist. A livello locale la trasmissione è in fase test (tranne in Trentino Alto Adige dove sono state rilasciate frequenze definitive), e sono state rilasciate autorizzazioni per la trasmissione sperimentale a consorzi locali (12 emittenti) per 16 su 39 bacini.
L’analisi cercherà di dar conto anche dell’offerta radiofonica declinata su IP dai maggiori editori, ossia streaming, podcast e contenuti speciali su WEB raggiungibili oltre che dai portali delle emittenti e dei gruppi, dai siti di programmi e dalle app. Si tratta di un universo presente sulle piattaforme digitali broadcast e connesse, che rende la radio già ampiamente accessibile al pubblico su nuovi terminali, ma che ad oggi non esprime ancora una salienza dal punto di vista delle risorse generate. Non a caso è sul DAB che si registrano le maggiori novità editoriali della radiofonia con marchi tematici creati ad hoc.
A giugno 2019 sono 48 i programmi radiofonici trasmessi in tecnica DAB+ a diffusione nazionale, prodotti da 20 editori di cui 17 con sede in Italia. 62 programmi radio (39 editori) sono invece quelli trasportati sulle altre due piattaforme digitali “broadcast”, DTT (mux nazionali) e DTH (free e pay), includendo nel computo anche i canali internazionali e locali veicolati su tali piattaforme. Tutti i brand radiofonici nazionali diffusi in FM sono presenti in simulcast.
Digital Audio Broadcasting (DAB+). I soggetti titolari dell’autorizzazione a trasmettere in tecnica DAB+ sono oltre 1.200, di cui circa il 97% sono emittenti locali. Il MiSE rende disponibile sul proprio sito web, l’elenco aggiornato (al marzo 2019) dei soggetti abilitati all’attività di fornitore di contenuti di programmi radiofonici su frequenze terrestri in tecnica digitale (DAB+). [1] Abilitazione tuttavia non significa effettiva trasmissione: i marchi a livello locale effettivamente diffusi in DAB+ sono circa 200.
A livello nazionale sono attivi due operatori di rete privati costituiti in società consortili (DAB Italia e EuroDAB Italia) [2] e l’operatore di servizio pubblico RAI, che veicolano di un’offerta complessiva di 48 marchi, di cui 23 sono canali radio nativi (DAB+ Only).
La concessionaria di Servizio Pubblico trasmette all’interno del proprio multiplex 12 emittenti tutte a brand RAI di cui 7 (Rai RADIO Live, Rai RADIO Tutta Italiana, Rai RADIO 1 Sport, Rai RADIO 2 Indie, Rai RADIO Techeté, Rai RADIO Classica, Rai RADIO Kids) sviluppate ad hoc per la nuova offerta digitale. Le restanti 5 sono il simulcast delle emittenti storiche che già trasmettono in FM (Rai RADIO 1, Rai RADIO 2, Rai RADIO 3, Rai ISORADIO, Rai GR Parlamento).
I due consorzi privati EuroDAB Italia e DAB Italia ospitano invece 18 emittenti ciascuno. Il primo (EuroDAB) trasmette 9 marchi riferibili al polo RTL 102.5 HIT Italia (tra cui Radio ZETA e Radio FRECCIA). A questi si aggiungono i marchi nazionali appartenenti a Radio Italia (Radio Italia SMI e Radio Italia RAP), RadioMediaset (Radio Virgin, Radio Subasio XL, Radio Montecarlo), Radio KissKiss, e Radio Padania, oltre alle emittenti estere Radio Vaticano e BBC World Service. Complessivamente 7 brand sono in FM simulcast.
DAB Italia veicola 8 marchi digitali nativi, di cui 3 in test (KC1Test, KC2Test, KC3Test), 9 canali nazionali in simulcast FM/ DAB+ e uno estero, Radio Maria Albania. Elemedia (GEDI) è presente con 6 emittenti (Radio Deejay, Radio Capital, m2o, Deejay 30Songs, Capital Funky, m2o Dance), RadioMediaset e RDS con 2 emittenti a testa (rispettivamente R101, Radio 105 e RDS, RDS Relax). Chiudono Radio24 insieme al canale time-shifted, Radio24 +1, Radio Maria insieme alla versione albanese, e Radio Radicale.
Nel corso degli ultimi anni, praticamente tutti gli editori nazionali hanno sviluppato nuovi brand come declinazione dei marchi FM storici (21 in totale). Come già indicato precedentemente, Rai, tra il 2017 e 2018, ha riorganizzato la propria offerta radio digitale, lanciando 7 nuovi canali in tempi diversi (Rai RADIO Live, Rai RADIO Tutta Italiana, Rai RADIO 1 Sport, Rai RADIO 2 Indie, Rai RADIO Techeté, Rai RADIO Classica, Rai RADIO Kids). Questi sono presenti su tutte le piattaforme digitali, incluse DTT e DTH (Sky Italia, TivùSat). Segue RTL 102.5 HIT Italia con 6 brand DAB+ (RTL Best, RTL Bro&Sis, RTL News via Radio, RTL Rewind, RTL Romeo & Juliet, RTL 102.5 DOC), Elemedia con 3 (Capital Funky, Deejay 30 Songs, Radio m2o Dance). Gli altri editori tra cui RadioMediaset, RDS e Radio Italia hanno sviluppato spin off come Radio Subasio XL, RDS Relax e Radio Italia RAP. [3]
Canali radio DIGITALI nativi (DAB+ Only)
(1H-2019)
No. | Emittente | Editore | Mux DAB+ |
1 | Rai RADIO LIVE | RAI | RAI |
2 | Rai RADIO Tutta Italiana | RAI | RAI |
3 | Rai RADIO 1 Sport | RAI | RAI |
4 | Rai RADIO 2 Indie | RAI | RAI |
5 | Rai RADIO Techeté | RAI | RAI |
6 | Rai RADIO Classica | RAI | RAI |
7 | Rai RADIO Kids | RAI | RAI |
8 | RTL Best | RTL 102.5 HIT Radio | EuroDAB |
9 | RTL Bro & Sis | RTL 102.5 HIT Radio | EuroDAB |
10 | RTL News via Radio (ex RTL via Radio Digital) |
RTL 102.5 HIT Radio | EuroDAB |
11 | RTL Rewind | RTL 102.5 HIT Radio | EuroDAB |
12 | RTL Romeo & Juliet | RTL 102.5 HIT Radio | EuroDAB |
13 | RTL 102.5 DOC | RTL 102.5 HIT Radio | EuroDAB |
14 | Capital Funky | Elemedia (GEDI) | DAB Italia |
15 | Deejay 30 Songs | Elemedia (GEDI) | DAB Italia |
16 | Radio m2o DANCE | Elemedia (GEDI) | DAB Italia |
17 | Radio Italia RAP | Radio Italia | EuroDAB |
18 | Radio Subasio XL | Radio Subasio (RadioMediaset) | EuroDAB |
19 | Radio 24 +1 | Sole 24Ore | DAB Italia |
20 | RDS Relax | Radio Dimensione Suono | DAB Italia |
21 | Kc1Test | TEST | DAB Italia |
22 | Kc2Test | TEST | DAB Italia |
23 | Kc3Test | TEST | DAB Italia |
Fonte: elaborazioni Confindustria Radio Televisioni su dati operatori, DAB Italia, RAI, EuroDAB
Il DAB+ traina lo sviluppo della nuova offerta editoriale radiofonica e ad oggi è l’unica piattaforma tra quelle digitali analizzate che prevede una declinazione tematica dei brand nazionali. Si tratta di offerta creata in esclusiva per la trasmissione DAB+ all’interno di consorzi appositamente costituiti per l’utilizzo delle frequenze. Anche a livello operativo /commerciale l’offerta radiofonica è sviluppata in esclusiva (editori/marchi con il consorzio che li trasporta).
Perché il DAB: più qualità e servizi. Come già evidenziato, l’uso delle tecnologie digitali per la diffusione radiofonica comporta vantaggi, in termini di maggiore flessibilità nell’uso dello spettro radio (possibilità di impiego di uno stesso canale per la trasmissione simultanea di più programmi, c.d. “multiplazione” del segnale); maggiore qualità del suono, grazie alla maggiore robustezza e stabilità del segnale trasmesso; riduzione della potenza richiesta in trasmissione, con conseguente diminuzione delle emissioni elettromagnetiche (“green ICT”) e dei costi di distribuzione; arricchimento dei contenuti, con offerta di servizi multimediali a valore aggiunto. La trasmissione FM non supporta infatti l’erogazione di servizi associati ai contenuti audio, se non l’indicazione della frequenza sintonizzata, il nome dell’emittente e poche altre informazioni, solo nel caso in cui i ricevitori siano abilitati alla lettura dei dati RDS (Radio Data System).
Digitale terrestre DVB-T (DTT). La radio terrestre può essere trasmessa anche utilizzando le reti diffusive realizzate per la televisione digitale terrestre (DTT). A seguito dello switch-off televisivo, sulla piattaforma DTT sono ritrasmessi in simulcast audio interi palinsesti radiofonici, sia nazionali che locali.
All’interno dei Multiplex TV nazionali a giugno 2019 sono 26 i programmi radiofonici veicolati che fanno capo a 12 editori nazionali, di cui uno riferito a Radio Vaticana. L’operatore di Servizio Pubblico RAI è presente con tutti i 12 marchi radiofonici (simulcast FM + nativi digitali) già trasmessi sul multiplex radiofonico; segue Elemedia con 3 radio in simulcast (Radio Capital, Radio Deejay, m2o) e RTL 102.5 HIT Radio con 2 (RTL e RTL DOC) e poi tutte le altre radio nazionali, già presenti in FM, ad esclusione di Radio Radicale.
La trasmissione dei brand radiofonici sul digitale terrestre, si è caratterizzata negli ultimi anni per il lancio di canali televisivi cosiddetti di “visual radio” o “radiovisione” (presente anche su DTH), una modalità di “brand extension”. I modelli visual radio spaziano dalla semplice rotazione televisiva di video musicali (in parte alternati da news) slegati dal corrispettivo palinsesto radiofonico (i.e. R101, Virgin Radio), in maniera analoga ai canali musicali come MTV e VH1, alla vera e propria “messa in onda” della versione radiofonica del brand, inclusi gli spazi dedicati ai talk, rivedendo anche l’architettura interna degli studi (i.e. RTL 102.5 Tv, Radio Zeta, Radiofreccia) (vedi BOX). [4]
Satellite (DTH). Accanto alle tecnologie trasmissive terrestri (analogica e digitale) anche la tecnologia satellitare, tramite lo standard DVB-S è attualmente utilizzata per la diffusione di numerosi programmi radiofonici.
La maggior parte dei servizi radiofonici trasmessi utilizzando lo standard DVB-S sono in chiaro (TivùSat) e ricevibili da qualunque dispositivo satellitare. Alcuni servizi radiofonici sono invece trasmessi in modalità criptata (Sky Italia vedi BOX).
Sul satellite, all’interno delle piattaforme monitorate (Sky Italia, TivùSat) sono presenti 38 editori a cui fanno capo 58 programmi radiofonici, di cui 14 sono esteri (BBC World Service, Radio Capodistria, RFI, Deutsche Welle, SRG SSR, Radio San Marino). A differenza del digitale terrestre (DTT), sulla piattaforma satellitare sono presenti anche diverse radio locali e superstation.
Per quanto riguarda la piattaforma a pagamento l’arco di numerazione Sky Italia per le programmazioni radiofoniche free-to-air è compreso nella fascia EPG [8800-8899] e riguarda principalmente le emittenti radiofoniche che sono concessionarie nazionali o locali in tecnica analogica.
Parallelamente ai programmi televisivi ad accesso condizionato, Sky Italia offre anche un servizio radio, SKY RADIO composto da 25 programmi audio, che vengono proposti all’interno del pacchetto musica (EPG 700), prodotti da Elemedia (GELE). Anche la piattaforma gratuita Tivùsat presenta una offerta di canali radio nazionali, internazionali e locali. Tivùsat assegna una numerazione specifica a ciascun programma radiofonico, a partire dalla numerazione LCN [601]. A differenza di quanto indicato in ambito terrestre (DAB+ e DTT), entrambe le piattaforme trasmettono più o meno gli stessi brand radiofonici.
Internet (IP). Tutti gli operatori analizzati hanno siti Web dedicati e app che offrono live simulcast del segnale radiofonico, news, guida ai programmi, video (classifiche, selezioni), servizi di podcasting e catch-up, e declinazioni tematiche / playlist correlate al brand parent. Molti siti offrono anche il live streaming delle radio DAB+.
RMC si distingue per un’offerta dedicata web di 24 radio tematiche e 4 playlist; Radio 105 offre 19 radio tematiche (di cui 6 “personality” ovvero dedicate a musicisti) e 7 playlist mentre Virgin Radio 11 tematiche e 4 playlist.
Si aggiungono Radio Capital con 4 radio web tematiche e 5 playlist, Radio Deejay con 10 radio tematiche. Le radio prodotte da Elemedia (GELE), Radio Capital, Radio Deejay e m2o, all’interno del proprio sito, offrono inoltre il live streaming dei canali visual, attivi fino a al mese di gennaio 2019 sul DTT e DTH.
In tema di mobilità, il polo radiofonico Mediaset (Monradio e RadioMediaset) ha sviluppato 7 app monobrand di ciascun canale nazionale e uno spin-off di Radio 105. Inoltre, nel corso del primo semestre 2019, MediasetRadio ha rilanciato il progetto United Music (precedentemente sviluppato dal Gruppo Finelco): una app gratuita con il live streaming di tutti i brand del gruppo (Radio 101, Radio 105, Radio Virgin, RMC, Radio Subasio, Radio Suby, Radio Subasio XL) e una selezione di altri canali radio suddivisi per aree tematiche (Hip-Hop, Reggae, Jazz, Blues, Soundtrack, Star, Dj Artist, R&B, Rock, Italia, Dance, Pop) per un totale di oltre 150 radio web.
L’app, architettata secondo una struttura numerica che richiama fortemente quella delle piattaforme televisive (LCN), richiama il supermux IP del gruppo americano iHeart (800 stazioni) e/o alla francese NRJ (150 radio verticali).
Rai ha invece rilanciato a fine 2017, l’app gratuita verticale Rai PLAY RADIO, con tutti i 12 brand radio di servizio pubblico (Rai RADIO 1, Rai RADIO 2, Rai RADIO 3, Rai ISORADIO, Rai GR Parlamento, Rai RADIO Live, Rai RADIO Tutta Italiana, Rai RADIO 1 Sport, Rai RADIO 2 Indie, Rai RADIO Techeté, Rai RADIO Classica, Rai RADIO Kids). I servizi offerti spaziano dal live streaming al podcasting, con informazioni aggiuntive sui programmi. Rai come molti altri editori effettua anche numerose dirette di video streaming radiofonico sui Social tra cui Facebook e YouTube (Il ruggito del coniglio).
Il Gruppo RDS ha sviluppato 6 app mono-brand (RDS, RDS Relax, RDS Next, RDS Social, RAM Power, Discoradio), RTL 102.5 ha sviluppato 4 app all’interno del polo radiofonico (RTL 102.5, Radio Zeta, Radiofreccia, RTL Romeo & Juliet), Elemedia 3 (Radio capital, Radio Deejay, m2o).
BOX: Canali Visual Radio su DTT e DTH
(1H-2019)
Radio | Lancio | Editore | Tipologia | Standard | Piattaforma |
RTL 102.5 | feb-01 | RTL 102.5 HIT Radio | Radiovisione | SD | DTT Naz |
Radio Italia TV | apr-04 | Radio Italia | Visual Radio | SD | DTT Naz |
Radio Norba TV | mar-12 | RadioNorba | Visual Radio | SD | Sky (+DTT Loc) |
R101 TV | giu-14 | Monradio (MEDIASET) |
Visual Radio | SD | DTT Naz |
RTL 102.5 HD | ott-16 | RTL 102.5 HIT Radio | Radiovisione | HD | Sky, TivùSat |
Radiofreccia | ott-16 | A.C.R.C. | Radiovisione | SD | DTT Naz |
Radiofreccia HD | gen-17 | A.C.R.C. | Radiovisione | HD | Sky, TivùSat |
Radio Italia TV HD | gen-17 | Radio Italia | Visual Radio | HD | Sky, TivùSat |
Radio Zeta | mag-17 | Radio Zeta | Radiovisione | SD | DTT Naz |
Deejay TV (2# lancio) |
gen-18 | Elemedia (GEDI) |
Visual Radio | SD | DTT Naz, Sky |
Radio Zeta HD | feb-18 | Radio Zeta | Radiovisione | HD | Sky, TivùSat |
Radio Italia RAP TV HD | apr-18 | Radio Italia | Visual Radio | HD | Sky, TivùSat |
RDS Social TV HD | ott-18 | RDS | Visual Radio | HD | Sky, TivùSat |
Virgin RADIO TV (2# lancio) |
nov-18 | Radio Virgin Italia (MEDIASET) | Visual Radio | SD | DTT Naz |
RTL 102.5 DOC HD | apr-19 | RTL 102.5 HIT Radio | Visual Radio | HD | Sky |
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[1] L’autorizzazione è rilasciata ai sensi dell’art. 3, commi 8 e 12 del Regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, recante la nuova disciplina della fase di avvio delle trasmissioni radiofoniche terrestri in tecnica digitale (allegato A, delibera 664/09/CONS, pubblicata in GU n. 298 del 23/12/2009). I titolari della suddetta autorizzazione sono responsabili della natura e del contenuto dei programmi diffusi e sono tenuti al rispetto delle disposizioni vigenti in materia di pubblicità, sponsorizzazioni e televendite.
[2] L’attività di operatore di rete (in ambito nazionale o locale) è separata da quella di fornitore del servizio radiofonico e svolta (delibera n. 664/09/CONS del 26 novembre 2009) da soggetti assegnatari dei diritti d’uso delle frequenze aventi la natura giuridica di società consortili partecipati da concessionari per la radiodiffusione sonora in tecnica analogica.
[3] Nel mese di luglio 2019 RADIO Italia RAP è stata riposizionata come RADIO Italia TREND.
[4] RTL 102.5 per la radiovisione ha attrezzato gli studi, inoltre i contenuti sono tutti adatti, così come i video delle canzoni, nonché il giornale radio e i collegamenti con gli inviati.