Equo compenso ai giornalisti, destinazione strutturale di parte dei proventi derivati dalla web tax al fondo per il pluralismo, presidio dell’implementazione della direttiva copyright e in particolare del nuovo diritto connesso degli editori, incentivi all’acquisto di abbonamenti a quotidiani e periodici, e alle edicole: il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega per l’editoria, Andrea Martella, in audizione presso la Commissione Cultura della Camera dei deputati, nella seduta di martedì 29 ottobre sulle linee programmatiche de.ll’attività di Governo, ha delineato la nuova cornice legislativa che intende approntare a tutela del pluralismo dell’informazione. Dopo aver ricordato che il sistema editoriale (stampa) attraversa da un decennio una forte crisi finanziaria, dovuta fra l’altro, per i quotidiani, alla diminuzione delle copie vendute – anche le copie digitali, che rimangono marginali – il Sottosegretario ha indicato che “la rivoluzione digitale ha cambiato il modo di produrre le informazioni e impone al legislatore un cambio di paradigma nell’affrontare il mondo dell’informazione attraverso lo strumento dell’intervento pubblico a sostegno dell’editoria. E’ questo uno strumento “imposto al legislatore ai fini del rispetto del pluralismo”: il cambio di paradigma, secondo il Sottosegretario “passa anche attraverso certezza e stabilità del quadro legislativo e certezza dell’investimento pubblico”.
Equo compenso. Il Sottosegretario ha indicato che la Commissione sull’equo compenso nel lavoro giornalistico previsto dall’ordinamento vigente, sarà presto convocata. Occorre riconoscere ai giornalisti un equo compenso secondo criteri certi e condivisi e a questi fini deve aprirsi una stagione di relazioni industriali all’interno del settore. “La qualità dell’informazione si difende contrastando la precarizzazione del mondo giornalistico, è necessario riconoscere ai giornalisti un equo compenso per la loro prestazione” ha detto Martella.
Copyright: recepimento bilanciato a tutela dell’informazione. Gli Stati membri dovranno recepire la Direttiva sul copyright entro 24 mesi dalla sua entrata in vigore, ovvero entro il 7 giugno 2021. “L’Italia intende farlo tempestivamente, ricercando il miglior bilanciamento possibile tra la libertà di espressione individuale e la tutela della qualità e del pluralismo dell’informazione, anche attraverso la giusta remunerazione dei contenuti editoriali” ha detto Martella. In particolare dovrà essere concretamente disciplinato, “con il necessario equilibrio, l’esercizio del nuovo diritto connesso introdotto dalla Direttiva europea, cioè il diritto degli editori a tutelare le pubblicazioni di carattere giornalistico in caso di utilizzo online da parte dei prestatori di servizi della società dell’informazione”. Un altro importante profilo nel di recepimento della Direttiva è quello della responsabilità dei ‘prestatori di servizi di condivisione di contenuti online’ per l’utilizzo di contenuti protetti, responsabilità per la prima volta prevista nella disciplina europea.
Web Tax, nuovi fondi per l’editoria attraverso il Fondo per il pluralismo. L’Italia punta ad accrescere le risorse destinate al sistema dell’informazione, attraverso la misura nazionale di “tassazione sulle intermediazioni finanziarie”, ha detto il Sottosegretario riferendosi alla imposta sui servizi digitali inserita in manovra di bilancio: “una quota del gettito di tale imposta pari al 5%, entro il limite massimo di 20 milioni di euro annui, sarà strutturalmente riservata all’alimentazione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione nel sistema editoriale. A valere su queste risorse sarà finanziato, in aggiunta alle misure già previste dalla legge, un sistema di incentivi all’acquisto di abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale, destinato alle scuole pubbliche e paritarie di ogni ordine e grado e ai singoli individui. Si tratta di una “misura significativa non solo per l’impatto finanziario, ma anche e soprattutto per la sua valenza culturale”.
Il Sottosegretario ha citato per l’editoria cartacea anche “interventi che stimolino la trasformazione digitale senza abbandonare il sostegno alla produzione cartacea”; e interventi per favorire l’informatizzazione e riavvicinare i cittadini alle edicole (vendita dei servizi anagrafici presso le edicole. Fra i progetti per le edicole, riguardo al credito di imposta di 2.000 euro per ciascun esercente il Sottosegretario ha dichiarato che la misura, ancora sperimentale, dovrà essere valutata all’esito del primo biennio di applicazione.
Fra le altre dichiarazioni richiamiamo: la ricerca di “soluzioni di natura legislativa per dare il sostegno alle agenzie di stampa nel rispetto del pluralismo di informazione”; la lotta “con ogni strumento dell’odioso fenomeno della pirateria”; incentivi economici per la ristrutturazione aziendale legati ad un effettivo turnover generazionale: “i giovani devono essere posti al centro delle politiche di sostegno dell’editoria incoraggiandoli a dar vita a startup innovative nel campo dell’editoria”.
L’audizione verrà completata in altra seduta da calendarizzare.