Al seminario del Corecom Umbria analizzati rischi e opportunità per le TV locali legate al rilascio della banda 700 e lo switch off verso la nuova TV digitale. “Mai come oggi l’informazione televisiva locale ha confermato la sua primaria importanza, occorre ora rendere l’accesso a tale informazione più libero dai vincoli orari attraverso la televisione ibrida connessa” ha detto Maurizio Giunco, Vice Presidente di Confindustria Radio Televisioni e Presidente dell’Associazione TV locali al seminario online “Nuovo switch off. Rischi ed opportunità per il sistema televisivo locale” promosso dal Corecom dell’Umbria. Organizzato n collaborazione con l’Ordine regionale dei giornalisti, l’evento si è concentrato sulle nuove modalità di transizione al digitale, il ruolo dell’Agcom, i rischi dell’emittenza televisiva locale e le ricadute per il pluralismo informativo e per l’occupazione.
Le evidenze dei dati di ascolto 2020 e 2021 indicano che le TV locali con vocazione informativa territoriale, che nella maggior parte dei casi durante la pandemia hanno incrementato la loro offerta informativa, hanno parimenti incrementato notevolmente i risultati d’ascolto e l’affezione del pubblico. “Il periodo del lockdown ha fatto tornare gran parte degli editori alla loro originaria vocazione informativa territoriale e il pubblico ne ha riscoperto il valore” ha detto Giunco che ha aggiunto “Mai come oggi l’informazione televisiva locale ha confermato la sua primaria importanza: occorre ora rendere l’accesso a tale informazione libero dai vincoli orari. In un mondo condizionato dalla rete, dove il telespettatore vuole essere protagonista e guardare ciò che vuole quando vuole, le TV locali avranno la possibilità di accontentarlo grazie alla penetrazione dei nuovi tv connessi e all’adozione della televisione ibrida (HBBTV)”. E’ questa la prima grande opportunità che si apre alle TV locali nel processo di rilascio della banda 700 e di passaggio alla nuova TV digitale. Il secondo aspetto positivo di questa transizione è il fatto che “il numero ‘impressionante’ di fornitori di servizi media audiovisivi (FSMA) locali presenti sul territorio nazionale sarà necessariamente ridimensionato, lasciando sul mercato solo le piccole e grandi aziende che sono strutturate per svolgere un ruolo informativo e che quindi hanno effettiva ragione di essere” ha dichiarato Giunco.
Il Presidente ha anche indicato le criticità del processo, riconducibili, fra l’altro, alle dotazioni di televisori delle famiglie, ai ritardi accumulati nel processo di assegnazione delle reti agli operatori locali – ad oggi sono 18 le reti non assegnate agli operatori, di cui 4 di primo livello e 14 di secondo – ma anche nelle graduatorie e nell’aggiornamento delle LCN. “Per governare un processo come quello del refarming della banda 700 occorre attenzione istituzionale e un costante dialogo e confronto con le associazioni di categoria e i principali gruppi editoriali”.
ALLEGATI
GIUNCO Nuovo switch off, Corecom Umbria 2021