Venerdì 16 settembre i commissari UE Vera Jourova (politiche sui valori e la trasparenza) e Thierry Breton (mercato interno) hanno presentato in una conferenza stampa lo European Media Freedom Act (EMFA), pacchetto che comprende una proposta di regolamento e una raccomandazione. Tale intervento normativo, fortemente voluto dal Commissario Breton, fin dai tempi della pandemia per sostenere e proteggere la libertà dei media, si concentra sull’indipendenza e sul finanziamento stabile dei media di servizio pubblico, nonché sulla trasparenza della proprietà dei media e dell’allocazione della pubblicità statale. Prevede, tra l’altro, alla luce delle recenti preoccupazioni per la libertà dei media in Paesi membri dell’Europe orientale, garanzie contro l’ingerenza politica nelle decisioni editoriali e contro la sorveglianza. Stabilisce infine misure per proteggere l’indipendenza degli editori e rilevare i conflitti di interesse. Il regolamento affronterà la questione delle concentrazioni dei media e trasformerà l’ERGA, organismo di coordinamento delle autorità nazionali del settore, in un nuovo Consiglio europeo indipendente per i servizi di media. La Commissione ha inoltre adottato una raccomandazione complementare per incoraggiare le salvaguardie interne per l’indipendenza editoriale.
Secondo il commissario Jourova, con questa proposta la Commissione sta ponendo nuove basi per proteggere la libertà dei media nell’UE con norme adatte per “i tempi in cui viviamo”. Ha sottolineato le diverse tendenze riguardanti i media in Europa – giornalisti uccisi o minacciati, spionaggio, annunci statali che supportano alcuni media rispetto ad altri, poca trasparenza nella proprietà dei media, concentrazione degli stessi, transizione a digitale ecc. Ha riconosciuto che la guerra della Russia contro l’Ucraina ha fatto peggiorare alcune tendenze e che l’EMFA intende proteggere il settore dei media poiché “prevenire è meglio di curare”. Il Commissario Breton ha sottolineato l’aspetto del pluralismo “la legge europea per la libertà dei media prevede garanzie comuni a livello dell’UE per garantire l’espressione di una pluralità di voci e la possibilità per i nostri media di operare senza ingerenze, private o pubbliche. Un nuovo garante europeo promuoverà un’applicazione efficace di queste nuove norme sulla libertà dei media e controllerà le concentrazioni dei media per garantire che non ostacolino il pluralismo”, recita il comunicato.
In attesa di una lettura della proposta di regolamento, già dal testo delle domande e risposte, si individuano alcuni ambiti di precipuo interesse quali: coordinamento con la direttiva SMAV (ambito di applicazione più ampio non limitato ai media audiovisivi), in materia di sistemi di misurazione dell’audience, pubblicità statale e protezione delle fonti giornalistiche; servizio pubblico, per cui si richiedono finanziamenti adeguati e stabili, ma anche pluralità e imparzialità nell’informazione, procedura trasparente, aperta e non discriminatoria per la nomina dei vertici; valutazione delle concentrazioni del mercato dei media che possono avere un impatto significativo sul pluralismo dei mezzi d’informazione e sulla loro indipendenza editoriale; ruolo dell’ERGA; coordinamento con il DSA nella moderazione dei contenuti media online, inclusa la tutela supplementare contro la rimozione ingiustificata da parte delle piattaforme online di dimensioni molto grandi (oltre 45 milioni di utenti nell’UE); “diritto di personalizzazione dell’offerta dei media” sui dispositivi e sulle interfacce utilizzati per accedere ai servizi di media audiovisivi, come i televisori connessi con la possibilità per gli utenti di modificare le impostazioni predefinite (hardware e software) e adattarle alle proprie preferenze.
Il regolamento è accompagnato da una raccomandazione contenente un catalogo delle migliori prassi volontarie segnalate dalle imprese del settore dei media e da altri portatori di interessi, da discutere al fine di “tutelare ulteriormente l’indipendenza editoriale e aumentare la resilienza dei media alle sollecitazioni cui sono soggetti”, e si richiede alle imprese del settore dei media e agli Stati membri per migliorare la trasparenza della proprietà dei media.
La proposta di regolamento della Commissione seguirà la procedura legislativa ordinaria. Una volta adottato, il regolamento sarà direttamente applicabile in tutta l’Unione europea. La raccomandazione si applicherà immediatamente, ma non è vincolante.
TESTO DELLA PROPOSTA DI REGOLAMENTO (ITALIANO) QUI
TESTO DELLA PROPOSTA DI REGOLAMENTO (INGLESE) QUI
TESTO DELLA RACCOMANDAZIONE (INGLESE) QUI