Le generazioni sono al centro del discorso che ha fatto la Presidente della Commissione UE Ursula Von Der Leyen al Parlamento UE per presentare il nuovo piano di resilienza e ripresa dedicato alla “nuova generazione europea” (Next Generation EU). Ben oltre le aspettative, il piano mette sul piatto prestiti e aiuti per oltre 750 miliardi di euro, ma il volano delle iniziative UE complessivamente azionate tra emissioni di titoli comuni e sovvenzioni è molto più consistente. Citiamo dal discorso: “il nuovo strumento di ripresa, Next Generation EU del valore di 750 miliardi di EUR si aggiungerà a un bilancio dell’UE a lungo termine riveduto di 1 100 miliardi di EUR. Nelle proposte di oggi è prevista per Next Generation EU – insieme al QFP – una dotazione di 1 850 miliardi di EUR. Ciò si aggiunge alle tre reti di sicurezza per 540 miliardi di EUR di prestiti già approvate dal Parlamento e dal Consiglio. In totale, i nostri sforzi per la ripresa ammonteranno a 2 400 miliardi di EUR. Una rivoluzione dei canoni dell’Unione impensabile fino a poche settimane fa, commenta Repubblica. Il piano è complesso e articolato e le molte sigle nascondono strumenti diversi. Per una prima navigazione si può fari riferimento alle FAQ pubblicate sul sito UE e alla factsheet.
Per l’Italia oltre 170 miliardi. I 750 miliardi di euro di Bruxelles saranno rastrellati sui mercati attraverso l’emissione di bond europei: di questi 500 miliardi saranno assegnati ai governi sotto forma di sovvenzioni, 250 saranno prestiti a lunghissima scadenza. Citiamo dal discorso: “queste sovvenzioni sono un investimento comune nel nostro futuro. Non hanno nulla a che vedere con i debiti contratti dagli Stati membri in passato. Le sovvenzioni sono erogate per il tramite del bilancio europeo. E questo limita i pagamenti di ciascun paese secondo una formula fissa”. La Presidente non rinuncia agli obiettivi prefissati “Le sovvenzioni costituiscono chiaramente investimenti nelle nostre priorità europee: rafforzamento del mercato interno, digitalizzazione, Green Deal europeo, e resilienza. E c’è di più: da sempre il bilancio dell’UE è costituito da sovvenzioni”.
Al nostro Paese – con una quota superiore al 20% – andranno oltre 170 miliardi, tra i quali 80 di sovvenzioni e 90 di prestiti.
Gentiloni, commenti e indicazioni operative. “La principale innovazione del nostro pacchetto è lo strumento di recupero e resilienza da 750 miliardi di euro, Next Generation EU” così Paolo Gentiloni, Commissario europeo all’Economia “che offrirà un sostegno finanziario su vasta scala sia per gli investimenti pubblici che per le riforme”. “Si tratta di uno strumento volontario – ma naturalmente, le sovvenzioni sono collegate alla corretta attuazione delle politiche – che pone al centro i piani nazionali di riforma, tenendo conto, fra l’altro, dei risultati del semestre europeo”, aggiunge il Commissario. Secondo Gentiloni gli Stati membri potranno già presentare un progetto di piani di risanamento e di resilienza insieme al loro progetto di bilancio nazionale in ottobre. Per distribuire questi fondi il più rapidamente possibile, la proposta prevede che almeno il 60% della sovvenzione debba essere impegnato legalmente entro la fine del 2022, con il resto entro la fine del 2024. L’accesso ai prestiti dovrebbe essere richiesto entro la fine del 2024 al più tardi. Gentiloni definisce lo strumento solido, “perché si basa su una solida valutazione dei bisogni da un punto di vista macro e microeconomico” e realistico “perché è in grado di costituire una buona base per gli accordi necessari tra gli Stati membri e con il Parlamento”
Prossimi passi. È questa la sfida più grande: la proposta della Commissione apre adesso la fase dei negoziati tra capi di Stato e di governo sulla proposta Von der Leyen, fase negoziale che non sarà semplice, per le diverse posizioni espresse da alcuni Stati nei precedenti Consigli: ma la condivisione su questo progetto dovrebbe essere già più ampia. L’obiettivo è chiudere tali negoziati entro l’estate, un appuntamento importante sarà il 18 giugno data del primo vertice di persona dei leader europei a Bruxelles.