“Il nuovo TUSMAR e le nuove regole del digitale”, è il titolo del convegno organizzato dal Co.re.com Puglia, il 3 dicembre scorso presso l’Aula del Consiglio Regionale. Ai lavori, suddivisi in due sessioni e una tavola rotonda, hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni, operatori del settore radiotelevisivo e della comunicazione, dell’università ed esperti della materia. Per Confindustria Radio Televisioni ha partecipato il Direttore Generale, Rosario Alfredo Donato, con un intervento sul tema della rivoluzione digitale nella radio, mezzo sempre più interessato dall’evoluzione delle nuove tecnologie e dello sviluppo del mercato.
La radio, che continua più che mai a mantenere un ruolo importante e centrale all’interno del sistema dei media, non è stata interessata dalla direttiva AVMS, il cui recepimento ha dato il via alla c.d. riforma del TUSMAR. Tuttavia, alcune modiche normative introdotte dal Governo sono destinate ad avere un forte impatto sull’attuale assetto dell’offerta e sugli equilibri del mercato, soprattutto quello pubblicitario. La possibilità per le radio locali di poter ampliare il bacino trasmissivo dagli attuali 15 milioni di abitanti al 50% della popolazione potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza delle piccole radio, ma potrebbe anche rappresentare un’occasione unica per valorizzare (o monetizzare) gli asset di bilancio attraverso operazioni di crescita dimensionale che possono avvenire per vie interne, attraverso investimenti mirati, o esterne attraverso operazioni straordinarie (fusioni, incorporazioni, dismissioni). La norma entrerà in vigore il primo gennaio 2023.
Il convegno ha dato l’opportunità di evidenziare ancora una volta l’importanza di fare il definitivo passo in avanti sulla pianificazione delle frequenze digitali per consentire il completamento delle reti DAB+, permettendo agli operatori di mettere a frutto gli ingenti investimenti effettuati in questi anni, senza però dimenticare che la radio analogica (e il relativo patrimonio frequenziale) rimane la principale fonte di ricavi del settore. Per procedere verso la modernizzazione e accompagnare la radiofonia nella digitalizzazione, è tuttavia indispensabile cominciare (anzi finire) dalla definizione e chiusura degli accordi di coordinamento con i paesi limitrofi.