Opere europee e italiane. Obblighi irragionevoli e sanzioni smisurate penalizzano e danneggiano l’intero settore. Le imprese televisive nazionali scrivono al Ministro Franceschini in vista dell’approvazione di un decreto del governo che di fatto quasi raddoppia gli oneri delle emittenti in tema di programmazione e investimenti in opere europee e italiane, con un’insostenibile incidenza sui bilanci aziendali.
Il decreto prevede infatti maggiori e irragionevoli obblighi in capo ai broadcaster, con un impraticabile sistema di quote e sottoquote, molto più complesso e articolato rispetto a quello attuale e non riscontrabile in nessuna direttiva comunitaria. Si tratta di misure che limitano fortemente la libertà editoriale e contrattuale degli editori e prevedono un aumento oggettivamente insostenibile per il settore: dai circa 750 milioni di euro complessivi di investimento (dato 2015) si arriverebbe a circa 1,2/1,3 miliardi a regime nel 2019, con un incremento di oltre 500 milioni. Si prevedono inoltre sanzioni smisurate e sproporzionate rispetto ad ogni altra tipologia di violazione fino ad oggi (persino più elevate delle sanzioni per la violazione della tutela dei minori).
Pur trattandosi di un provvedimento estremamente rilevante per gli equilibri economici del sistema, non risulta che il Governo abbia svolto alcuna analisi economica per stimare l’impatto di queste nuove previsioni nel mercato radiotelevisivo. Il decreto ripropone le disposizioni previste nella normativa francese, senza considerare che il mercato audiovisivo d’oltralpe è profondamente diverso da quello italiano e che, di recente, la stessa Corte dei Conti francese ha preso atto del mancato rilancio dell’audiovisivo francese a livello internazionale a causa di un quadro normativo troppo rigido.
Le imprese televisive nazionali evidenziano infine al Governo il loro disappunto per non aver raccolto nessun elemento di quanto emerso nel corso dei quasi tre anni di lavoro del tavolo tra emittenti e produttori, organizzato peraltro su iniziatva dello stesso Ministro Franceschini e del Sottosegretario Giacomelli.