Presidenza bulgara SMAV. Il 26 Aprile è stato raggiunto un accordo fra i negoziatori del Parlamento UE, e la Presidenza di turno bulgara del Consiglio sul testo di revisione della direttiva SMAV.
Minori. La normativa relativa alla tutela dei minori dalla violenza, l’incitamento all’odio e alla pubblicità dannosa estesa alle piattaforme di videosharing è stata resa “più efficace ed efficiente”: a fronte di spazi per la autoregolazione e coregolazione alle piattaforme è richiesto di reagire rapidamente a segnalazioni e richieste di rimozione, di rendere più trasparenti e accessibili i meccanismi di segnalazione. Nel testo sembra siano state introdotte a norme più restrittive su programmi TV e contenuti sulle piattaforme destinati ai minori, e meccanismi particolare per la protezione dei dati relativi a bambini.
Tetti pubblicitari. Le nuove regole propongono una quota del 20% giornaliero nella fascia dalle 6 alle 18 e un tetto analogo nella fascia di prime time “allargato” 18-24.
Quota europea per VOD. E’ prevista anche una quota del 30% di contenuti europei per i cataloghi VOD. Alle piattaforme VOD è inoltre richiesto di contribuire allo sviluppo di produzioni europee o attraverso un investimento diretto in contenuti o in fondi nazionali ad essi dedicati. Il contributo sarà calcolato in percentuale sui ricavi on demand generati nel Paese (di stabilimento o gli Stati Membri con l’audience maggiore/totale)
Il Parlamento ha anche adottato misure per garantire “l’integrità del segnale”: si applica alle smart TV e comporta che non possa essere aggiunta una finestra con contenuto sullo schermo durante un programma, senza prima avere l’accordo dell’emittente. Sono anche previste regole per rendere i servizi audiovisivi più accessibili per le persone con disabilità.
Prossimi passi. L’accordo, informale, dovrà ora essere votato nella competente Commissione relatrice, la Commissione Cultura, e votato dal Parlamento UE in Plenaria (si prevede in settembre).
CRTV in tutte le sedi istituzionali non ha mancato di sottolineare le necessità di introdurre regole più eque, inclusive dei nuovi operatori; e norme più flessibili per gli operatori tradizionali in un’ottica pro-concorrenziale e di tutela della filiera dell’audiovisivo europeo. L’Associazione non mancherà di seguire con interesse e presidiare la materia.