Si segnalano una serie di pubblicazioni di interesse, degli ultimi giorni, in ambito UE: la pubblicazione del rapporto preliminare sull’Internet delle cose (IoT) da parte della Commissione, nell’ambito dell’indagine sulla concorrenza nel settore, di particolare interesse, tra l’altro per una parte dedicata agli smart speakers; la Relazione speciale 09/2021: “La disinformazione nell’UE: combattuta ma non vinta”, della Corte dei Conti UE che corrisponde a grandi linee a quanto rilevato più volte da CRTV (e di recente anche dalla Commissione, dopo il primo monitoraggio del codice di autoregolazione delle piattaforme), sulla necessità di implementare misure più efficaci; La raccomandazione della Commissione sulla parità di genere nei settori culturali e creativi, corredata di una relazione sulle best practices in diversi Paesi.
IOT: la concentrazione nel settore degli assistenti vocali (VASs). Alla presentazione del rapporto di ieri, l’EVP Margrethe Vestager, ha nominato Siri di Apple, Alexa di Amazon e Google Assistant come i “principali assistenti vocali generici” con alte barriere all’entrata per i nuovi entranti. “In pratica, queste aziende determinano come i diversi dispositivi e servizi possono comunicare e interagire tra loro. Inoltre, gli assistenti vocali imparano molto sui loro utenti. I dispositivi intelligenti e i servizi Internet of Things generano un’enorme quantità di dati su ciò che facciamo nelle nostre case”, ha affermato l’EVP (nota stampa). Il rapporto contiene un intero capitolo sugli assistenti vocali (vedi pagina 20) e esamina come questo possa influire sulla relazione con gli utenti, che controllano e accedono ai propri dispositivi e servizi intelligenti tramite l’assistente vocale. “I fornitori di assistenti vocali possono promuovere i propri servizi o i servizi di terzi di loro scelta“, ha affermato Vestager. Più in generale, “potrebbe esserci il rischio che emergano gatekeeper” nel settore dell’Internet delle cose (IoT). Il rapporto individua quattro preoccupazioni principali: possibili restrizioni sul multi-homing, preoccupazioni per le impostazioni predefinite e la preinstallazione sugli assistenti vocali, l’accumulo di dati, l’interoperabilità. La relazione preliminare è ora soggetta a consultazione pubblica fino al 1° settembre 2021. La Commissione mira a pubblicare il Rapporto finale nella prima metà del 2022. Le informazioni raccolte nel contesto dell’indagine di settore sull’IoT dei consumatori forniranno orientamenti per la futura attività di regolamentazione. Qualsiasi misura di contrasto alla concorrenza a seguito dell’indagine di settore dovrebbe basarsi su una valutazione caso per caso.
Corte dei Conti UE, disinformazione: “La disinformazione è fonte di grande preoccupazione nelle società organizzate. I social media e le nuove tecnologie hanno accresciuto il raggio d’azione e la velocità con cui informazioni false o fuorvianti possono raggiungere i destinatari, voluti o casuali. Il piano d’azione dell’UE contro la disinformazione era pertinente nel momento in cui è stato elaborato, ma era incompleto, il piano d’azione non ha ancora prodotto i risultati auspicati” recita la nota stampa. Nel Rapporto a Corte raccomanda, fra l’altro, di accrescere la partecipazione al sistema di allarme rapido da parte degli Stati membri, di potenziare il monitoraggio delle piattaforme online e far sì che rendano meglio conto del proprio operato. Segnala inoltre la necessità di una strategia di alfabetizzazione mediatica nell’UE.
Parità di genere, rapporto sulle best practice. La Commissione ha pubblicato il 7 giugno la relazione sulla parità di genere nei settori culturali e creativi, che contiene raccomandazioni e una panoramica di oltre 250 buone pratiche in tutta l’UE per migliorare le condizioni di lavoro delle donne in questi settori. La relazione, coordinata dalla Commissione europea ed elaborata da esperti degli Stati membri, fa parte del piano di lavoro del Consiglio per la cultura 2019-2022 ed evidenzia le principali sfide in questi settori, dagli stereotipi di genere alle molestie sessuali, dal divario retributivo all’accesso alle posizioni dirigenziali. Le raccomandazioni suggeriscono, ad esempio, di migliorare la raccolta di dati affidabili e comparabili sul divario di genere nell’UE. L’uso di un linguaggio che tenga conto della dimensione di genere, l’attuazione della parità sul luogo di lavoro. L’attuazione di alcune raccomandazioni specifiche è già iniziata nel nuovo programma Europa creativa (2021-2027). La relazione completa e le informazioni supplementari sono disponibili online.