L’emendamento proposto al decreto bilancio. La radio è uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza Covid-19 La Federazione Concessionarie Pubblicità (FCP) stima per il mercato pubblicitario una perdita per i primi 6 mesi del 2020 di circa 450 milioni di euro, pari al 15% degli investimenti complessivi, del 18% per la radio uno dei mezzi più colpiti. Secondo le stime Nielsen la radio nel solo mese di marzo (3 settimane su 4 di lockdown) ha perso oltre il 40% degli investimenti pubblicitari. I tagli rilevanti degli investimenti pubblicitari, unico driver di ricavi per le aziende del settore, sono solo una parte del problema, oltre alle campagne sono stati cancellati eventi, fiere, concerti già programmati.
Tale situazione, in assenza di immediati interventi, metterà a serio rischio la tenuta finanziaria ed economica delle imprese radiofoniche, che comunque durante la pandemia hanno continuato a rendere il proprio servizio di informazione puntuale, qualificata e essenziale e di intrattenimento e sollievo agli utenti. Per tutti questi motivi, e in considerazione del recente taglio delle c.d. “provvidenze editoria”, l’emendamento, di iniziativa del deputato Frailis, chiede, per le emittenti radiofoniche nazionali e locali di introdurre per l’anno 2020 un credito d’imposta per le spese sostenute per l’utilizzo di energia elettrica (art.30-bis al decreto rilancio). CRTV auspica l’accoglimento dell’emendamento.