Il contributo al procedimento ex delibera 687/15/CONS Un quadro del settore radiofonico italiano – filiera, soggetti attivi, offerta di contenuti, consumi e comportamenti, nuove piattaforme (tv, web, APP), tecnologie (DAB), e terminali (soprattutto mobili): questi i contenuti del documento di Confindustria Radio Televisioni al procedimento AGCom sul mercato rilevante e posizioni dominanti e lesive del pluralismo nel mercato radiofonico avviato dalla delibera 687/15 CONS.
Il contributo, partendo dalle stime dei ricavi delle radio nazionali e locali elaborate da CRTV delinea un settore: in ripresa dopo la crisi economica; in crescita nei consumi tradizionali e indotti dai nuovi terminali social e connessi; plurale per varietà di offerta e operatori; “complementare” nel funzionamento fra radio nazionali e locali a livello di offerta, risorse e distribuzione degli ascolti, come argomentato nelle conclusioni. Si tratta di un mercato che complessivamente, nelle stime di CRTV (dati economici 2011-2014 con proiezioni 2015 basati, fra l’altro, sui bilanci Cerved per le radio locali) supera i 500 milioni di euro nel 2014 di ricavi totali nel 2014 (radio pubblica e radio commerciali nazionali e locali), di cui circa il 70% sono costituiti da ricavi pubblicitari. Le radio locali rappresentano il 30% dei ricavi totali, oltre il 35% dei ricavi pubblicitari (includendo nel computo la stima della pubblicità nazionale su locale). Il quadro delineato appare tuttavia in rapida evoluzione per i consolidamenti in atto a livello di emittenti e concessionarie e per i mutamenti indotti dalle nuove tecnologie trasmissive, e dalle piattaforme e i terminali connessi.
Il documento è stato depositato nel corso di un’audizione informale il 6 maggio scorso all’AGCOM, da una delegazione di Confindustria Radio Televisioni composta da Roberto Giovannini (Presidente Associazione Radio FRT aderente a CRTV), Paola Nobili (Elemedia – Gruppo editoriale L’Espresso), Annamaria Genzano (RTL 102,5 Hit Radio), Andrea Franceschi (DG di CRTV) e Elena Cappuccio, (Studi e Ricerche CRTV). Le audizioni delle Associazioni precedono quelle delle aziende nella prima fase istruttoria che si concluderà, con una consultazione pubblica con quesiti specifici dopo l’estate. A seguire la seconda fase istruttoria relativa all’individuazione di eventuali posizioni dominanti o comunque lesive del pluralismo. Per il procedimento, avviato con la pubblicazione sul sito dell’Autorità nel dicembre 2016, è prevista una durata di 180 giorni.