Al Rai Convention Center di Amsterdam si è svolta dal 19 al 21 marzo l’edizione 2017 di Radio Days Europe (RDE). Alla presenza di oltre 1.500 delegati provenienti da 62 paesi Radio Days Europe è dal 2010 l’occasione per l’industria radiofonica europea (ma non solo, sono molti i delegati che provengono da altre aree del mondo) per incontrarsi ogni anno e discutere del futuro del mezzo in workshop seminari, eventi. Sono state 55 le sessioni tematiche ed eventi dedicati al mezzo, 120 gli speaker fra editori radiofonici, associazioni, partner tecnologici, nuovi media. L’evento prevede anche uno spazio aperto al mercato (66 espositori). Confindustria Radio Televisioni, rappresentata da Alessandro Raffaelli, AD e coordinatore di Radio Italia Anni 60, e membro per l’Associazione in AER e nel Board RDE, ha sponsorizzato l’evento come partner.
La radio è mobile. Nella sessione presentata da responsabili di ricerca sui media, si è dato particolare risalto al cambiamento del modo di ascoltare la radio negli ultimi anni, che sempre più si sposta su terminali mobili, personali: si è passati dal 30% degli ascolti su smartphone nel 2010, ad oltre l’80% previsti nel 2019, soprattutto in Germania e Regno Unito (che insieme pesano il 17% sui dati globali) e USA (29 %). Gli istituti di ricerca inoltre prevedono una forte accelerazione nelle declinazioni del mezzo radiofonico su più device, rendendolo sempre più accessibile per un ascolto flessibile (più facile per l’ascoltatore cambiare sistema d’ascolto e radio).
La radio è connessa. Nella sessione presentata da SPOTIFY & MIXCLOUD, il responsabile Mixcloud ha affermato che i loro fruitori usano per metà il mobile e metà il web: sul loro mercato che al momento è costituito essenzialmente da USA, Regno Unito, Germania e Francia, gli utenti Germany e France, stanno sui loro siti almeno 48’ e che oltre 80% lo fa almeno 3 volte la settimana. Il responsabile di Spotify ha affermato che i loro utenti sono in stretto contatto con la musica e il mondo radiofonico, con il quale hanno una forte relazione, fungendo da “specchio”.
Lo streaming accompagna le attività quotidiane. Riguardo alle abitudini di consumo degli utenti connessi per metà ascoltano musica mentre si recano al lavoro, lavorando o tornando a casa; mentre i giovani sotto i 24 anni amano ascoltare in streaming durante le attività quotidiane, oltre il 50% sotto la doccia, o mentre fanno attività fisica.
Si è parlato anche di prodotto radiofonico e di come questo possa e debba essere sempre più coinvolgente meno ascolto passivo di DJ o speaker e più storytelling, anche video, live e interazione con l’audience (Kataweb). In altre sessioni sono stati affrontati temi quali l’importanza del brand, i nuovi formati giornalistici adatti alle radio, e l’uso corretto dei social media (quali ad es. Snapchat), e le app più o meno dedicate (es. Whatsapp audio). In molti meeting si è fatto riferimento anche al futuro “digitale”, concordando che in questo periodo è evidente come il digitale viaggi soprattutto via streaming in reteLa radio resterà ancora sostanzialmente cross-mediale (ovvero analogica, digitale e streaming) anche se il futuro prossimo (e in caluni Paesi, come la Norvegia, il presente, èanche DAB.
La prossima edizione di Radio Days Europe si terrà a Vienna. Il 15 giugno 2017a Copenaghen si svolgerà invece una nuova iniziativa, il Radio Days Podcast.
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