I dati TER e FCP Assoradio raccontano le due facce dell’impatto dell’emergenza sanitaria. TER – Tavolo Editori Radio, la società che cura la rilevazione degli indici di ascolto radiofonici in Italia, ha rilasciato i dati del terzo trimestre 2020 dell’Indagine Principale di Radio TER 2020.
I dati di ascolto relativi al terzo trimestre 2020 confermano l’importanza del mezzo radiofonico e il rapporto di fedeltà instaurato con il pubblico, sempre più forte. Gli ascoltatori rilevati nel giorno medio in quest’ultimo trimestre sono infatti pari a 34,085 milioni, ovvero solo in leggera flessione del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (34.875 milioni nel terzo trimestre 2019).
Infatti, il confronto con i 34,061 ascoltatori del primo trimestre 2020 (dati rilevati prima del DPCM del 22 marzo 2020) evidenzia che il mezzo radio è riuscito comunque a incrementare i propri ascolti nei mesi di emergenza, quando il lockdown ha penalizzato la parte più cospicua dell’ascolto, quella in mobilità, adattandosi alle nuove abitudini e stili di vita delle persone, e sfruttando tutte le risorse tecnologiche e digitali a disposizione.
Il pubblico ha confermato e consolidato una relazione speciale con la radio aumentando ancora una volta l’indice di fedeltà verso il mezzo. Al riguardo l’Avv. Marco Rossignoli Presidente di TER ha dichiarato: “L’accelerazione tecnologica, la necessità di utilizzare maggiormente l’auto come mezzo di trasporto rispetto ai mezzi pubblici e la molteplicità di device a disposizione, hanno permesso alla radio di stare a fianco del proprio pubblico con ancora maggiore capillarità di distribuzione e qualità del segnale, garantendo l’interazione continua con i propri ascoltatori”.
Tuttavia, la tenuta degli ascolti, come per la TV dove addirittura questi sono risultati in crescita, non ha trovato una corrispondenza in termini di investimenti pubblicitari, facendo rimanere il mezzo radiofonico ancora in terreno fortemente incerto.
Dopo la profonda battuta di arresto registrata nei mesi di lockdown, il mezzo radiofonico sembrava mostrare una inversione di tendenza nei mesi estivi, purtroppo interrotta con settembre.
Nell’ultimo mese, secondo i dati rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp Assoradio coordinato dalla società Reply, il mezzo registra infatti un nuovo calo del 22,8% rispetto al medesimo periodo 2018, e un valore di 29,8 milioni di euro circa.
Questo risultato porta pertanto gli investimenti complessivi nei primi nove mesi dell’anno ad un valore complessivo di 219 milioni di euro circa, pari a -30,1% dall’inizio dell’anno.
Come riporta la nota di Fcp Assoradio “nel mese di settembre registriamo purtroppo una nuova inversione degli andamenti, che esprime la grande volatilità che caratterizza gli investimenti pubblicitari in un contesto di mercato che permane estremamente competitivo ed incerto e nel quale prevale una scarsa propensione agli investimenti in ottica di medio-lungo periodo. Da evidenziare tuttavia – prosegue l’analisi di Osservatorio Fcp Assoradio – che nella seconda parte di settembre si è verificato un progressivo miglioramento degli andamenti che si è protratto positivamente durante il mese di ottobre”.
Nei mesi primaverili a cavallo tra il primo e secondo trimestre 2020 (marzo-aprile-maggio e giugno), ovvero quelli relativi al lockdown, il mezzo radiofonico ha registrato una contrazione del 54,8% pari a 90 milioni (circa 20% di quanto fatturato nel 2019).