La lettera congiunta di Crtv, Associazione TV locali e Anaci agli amministratori condominiali per ridurre i disagi con gli interventi di manutenzione che dovessero essere necessari, soprattutto sugli impianti centralizzati d’antenna. Il refarming che ha interessato la televisione digitale terrestre ha destinato molte risorse spettrali in precedenza utilizzate dalla TV (694-790 MHz, cosiddetta banda 700) al 5G. Questo ha inevitabilmente comportato un cambio generalizzato delle frequenze di trasmissione dei singoli canali televisivi, con particolare riferimento alle televisioni Locali.
Nel corso di tale processo di riorganizzazione delle frequenze, che avviene gradualmente sul territorio nazionale, alcuni programmi televisivi sono scomparsi dal televisore, nonostante la ri-sintonizzazione effettuata dagli utenti. Tale fenomeno è particolarmente avvertito nei condomini con un impianto centralizzato d’antenna, che dovrà essere necessariamente aggiornato al fine di consentire la visione di tutti i segnali televisivi presenti nella propria area.
Consci dell’importanza del ruolo che gli amministratori immobiliari rivestono in tale delicata e strategica fase, Confindustria Radio Televisioni (Crtv), l’Associazione TV Locali e Anaci, hanno predisposto una comunicazione che l’associazione nazionale degli amministratori condominiali e immobiliari invierà ai propri associati al fine di sensibilizzarli sul tema.
Il presidente di Crtv, Francesco Siddi, ha sottolineato che “il rilascio delle frequenze della banda 700 Mhz, è un passaggio tecnologico accelerato, coordinato a livello UE, che sta richiedendo un ingente sforzo logistico e di investimenti da parte degli operatori TV. E’ fondamentale che tale impegno non venga messo a rischio, per problemi minori, quali ad esempio l’orientamento delle antenne o i filtri, o circoscritti; e che non venga compromessa la capacità della tv nazionale e locale di raggiungere tutti i telespettatori con il proprio servizio di informazione, intrattenimento, cultura e comunicazione”.
Secondo il presidente dell’Associazione TV Locali aderente a CRTV, Maurizio Giunco, “in questa fase gli amministratori immobiliari, al pari degli antennisti, sono chiamati ad un impegno straordinario al fine di evitare che il processo di rilascio delle frequenze della banda 700 MHz abbia ricadute negative sul servizio di pubblica utilità svolto dalle televisioni locali e sull’utenza”. Siamo certi, continua Giunco, “che gli amministratori immobiliari sapranno garantire quanto previsto dal decreto 22 gennaio 2013 che prevede che l’impianto centralizzato d’antenna non determini condizioni discriminatorie nella distribuzione dei segnali delle diverse utenze, rispettando in tal modo i diritti inderogabili di libertà delle persone nell’uso dei mezzi di comunicazione elettronica”.
Dal canto suo, il presidente ANACI, Francesco Burrelli, ribadisce che “la comunicazione radio-televisiva, ha sempre posto la problematica, di garantire a TUTTI, il diritto di ricevere, in tutto il territorio nazionale le informazioni e le immagini, senza discriminazioni, nonostante gli sforzi economici e tecnologici. Purtroppo ci sono ancora zone che non riescono a ricevere un segnale televisivo di buona qualità, anche in piena era digitale. Un paese democratico e avanzato come l’Italia, DEVE garantire che anche le TV locali, possano trasmettere i programmi, assicurando anche ai piccoli paesi di avere una scelta pluralista nell’informazione. La figura dell’amministratore professionista, unitamente a tutti gli antennisti, formati e in possesso dei requisiti tecnici professionali e del relativo aggiornamento continuo, sono fondamentali per consentire la diffusione capillare in tutti i condomini e fabbricati dislocati sul territorio nazionale. L’amministratore ANACI, presente in tutte le provincie italiane, diventa punto di riferimento essenziale, per i tecnici e le emittenti televisive, al fine di garantire la conservazione delle bande di frequenze per tutelare il sistema televisivo locale anche, garantendo così democrazia e imparzialità”.