La proposta di riforma tutela, alleggerisce, e promuove il sistema radiotv, campione nazionale e perno dell’industria creativa nel contesto competitivo globalizzato. Nel disegno di legge che intende riformare il settore radiotelevisivo del Regno Unito, pubblicato dal governo a fine marzo, TV e radio sono oggetto di alleggerimento degli oneri normativi, ma anche di norme proattive in tema di prominence e level playing field regolatorio con i grandi streamer globali. Obiettivo: sostenere i broadcaster inglesi, rafforzarne la crescita e il ruolo di servizi di pubblico interesse per la diffusione della cultura nazionale e lo sviluppo dell’industria creativa. Il sistema radiotelevisivo, risulta “la pietra angolare” di un’economia creativa del valore di 116 miliardi di sterline.
“Il Media Bill riformerà leggi vecchie di decenni per rafforzare il potenziale di crescita delle nostre “emittenti di servizio pubblico*” leader a livello mondiale, che sviluppano talenti e competenze, guidano la crescita nelle industrie creative in tutto il Regno Unito e forniscono contenuti britannici distintivi e diversificati. Il disegno di legge consentirà al pubblico di accedere e beneficiare più facilmente di contenuti di origine britannica di alta qualità e consentirà a tali contenuti di proiettare i valori britannici a livello globale”. Così sul sito del governo inglese, a corredo della pubblicazione del nuovo disegno di legge (bill) sui media radiotelevisivi. Tale proposta intraprende ora il cammino legislativo, che si spera e si raccomanda sia spedito. Il disegno di legge mantiene una serie di impegni legislativi assunti nel recente Libro Bianco per il settore radiotelevisivo pubblicato lo scorso anno, in cui il governo britannico parlava addirittura di voler promuovere una nuova età dell’oro della tv. Ed è il precipitato di una lunga consultazione sul sistema radio e audio nel Regno Unito avviata nel 2017.
In particolare, continua il comunicato, è confermato il progetto di portare Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ sotto le nuove regole Ofcom, garantire che i servizi on demand delle maggiori emittenti gratuite (“servizio pubblico”) siano facilmente accessibili su smart Tv e streaming sticks**, garantire l’accesso alle radio del Regno Unito su smart speakers e ridurre burocrazia e oneri per le emittenti commerciali; fra i nuovi obblighi i servizi di streaming dovranno fornire, ad es., sottotitoli, descrizioni audio e lingua dei segni per le persone con disabilità. Le misure per la tv prevedono anche un maggiore l’estensione ai principali VoD utilizzati nel Regno Unito, come Netflix e Disney+, di un nuovo codice dei contenuti Ofcom, per proteggere il pubblico da una gamma più ampia di materiale dannoso, come ad es. indicazioni fuorvianti sulla salute. Nel disegno di legge ci sono inoltre norme relative a Channel 4, la commerciale no profit, anch’essa alleggerita da vincoli; e la conferma della riserva a favore dei broadcaster di “servizio pubblico” della lista di eventi di particolare rilevanza ed interesse.
Il sistema di servizio pubblico televisivo. “Il progetto di legge sui media consentirà alle emittenti del servizio pubblico (PSB) – BBC, ITV, Channel 4, Channel 5, STV e S4C – di liberare il loro potenziale di crescita, produrre più contenuti britannici di alta qualità e investire in nuove tecnologie per continuare ad attrarre telespettatori nonostante la feroce concorrenza delle piattaforme online su abbonamento”. La proposta è volta a modernizzare la normativa della televisione, ma l’interesse per un osservatore italiano è che conferma l’indirizzo tradizionale della normativa di settore britannica – considerare tutti i maggiori canali televisivi gratuiti, pubblico e privati, come facenti parte di un sistema unico, definito di servizio pubblico – rafforzandolo. Il nuovo Media Bill affida alle emittenti di servizio pubblico la mission di diffondere la cultura britannica e contribuire a far crescere l’industria creativa con un alleggerimento degli oneri normativi. Esse sono inoltre oggetto di garanzie specifiche ad es. in tema di prominence.
“Le nuove leggi introdurranno regole più semplici e flessibili su quali programmi le emittenti del servizio pubblico sono tenute a trasmettere, il che significa che tali emittenti – che commissionano produzioni originali per circa 1,2 miliardi di sterline ogni anno, la quasi totalità nel Regno Unito – saranno meglio attrezzate per adattarsi alle mutevoli abitudini dei telespettatori in un momento in cui le persone guardano sempre più la TV su dispositivi digitali invece della tradizionale TV lineare”.
Prominence ed emittenti di servizio pubblico. L’ultima ricerca di Ofcom indica infatti che la tradizionale visione della TV “lineare”, programmata di solito via terrestre o satellite – è diminuita di oltre il 25% dal 2011 e del 68% tra i 16-24 anni. Il disegno di legge include azioni volte a garantire che gli spettatori VoD possano accedere più facilmente a servizi come BBC iPlayer e ITVX su smart TV, set-top box e streaming stick. Le principali piattaforme TV online utilizzate da un numero significativo di spettatori del Regno Unito, come le smart TV, i set-top box e gli streaming stick, saranno obbligate per legge a trasportare e presentare in modo prominente servizi PSB designati, quali le piattaforme on-demand come BBC iPlayer, ITVX , All 4, My5, S4C’s Clic e STV Player. Ciò contribuirà a garantire che la programmazione “distintamente britannica” rimanga facile da trovare e il pubblico del Regno Unito possa accedere facilmente al contenuto che apprezza quando accende la TV.
Il disegno di legge aggiorna gli scopi e gli obiettivi per i broadcaster di servizio pubblico del Regno Unito, stabiliti nel Communications Act del 2003 e nelle loro licenze individuali, con un nuovo mandato più adatto all’era digitale. Questo aggiornamento consentirà ai broadcaster di concentrarsi sui contenuti che sono in una posizione unica per fornire e che “impoverirebbero culturalmente, economicamente e democraticamente il Paese qualora non fossero offerti gratuitamente”: tali contenuti ricomprendono, fra l’atro, la programmazione per bambini e i programmi realizzati da produttori indipendenti o fuori Londra. Ofcom otterrà nuovi poteri, ove appropriato e proporzionato, per richiedere ai broadcaster di fornire più di un particolare tipo di programmazione di cui il pubblico risulti poco servito. Ai broadcaster verrà concessa una maggiore flessibilità su come adempiere ai propri obblighi, rendendo più facile diffondere programmi tipicamente britannici e notizie imparziali su una gamma di piattaforme, compresi i servizi on-demand. Ossia, sembrerebbe, la programmazione online peserà per soddisfare il mandato di servizio pubblico, non solo i canali TV lineari, come accade oggi.
Radio: libero accesso e no sovrapposizione pubblicitaria sulle piattaforme, discoverability sui device smart, meno oneri per le emittenti commerciali. Per quanto riguarda la radio, le piattaforme di smart speaker, come ad es. Google e Amazon, saranno obbligate per legge a garantire l’accesso a tutte le radio britanniche con titolo abilitativo, dalle principali nazionali alle comunitarie locali. Ossia in un momento in cui gli ascoltatori si allontanano sempre più dall’ascolto AM e FM a favore dei servizi basati su Internet, registrando i maggiori ascolti radiofonici di sempre online e su smart speaker, il governo ha scelto di introdurre salvaguardie per il futuro per garantire la scelta dei consumatori e sostenere il valore pubblico dei servizi radiofonici del Regno Unito. Con la rapida crescita dell’ascolto tramite assistenti vocali (smart speaker) negli ultimi anni, la radio del Regno Unito ha sempre più operato in un ambiente occupato da grandi piattaforme , con servizi concorrenti e forti capacità di indirizzare il pubblico altrove. Il disegno di legge intende garantire che alle radio del Regno Unito non vengano addebitati costi per la fornitura dei loro servizi in diretta agli ascoltatori su tali piattaforme; che le piattaforme non possano proporre contenuti (come la pubblicità) in sovrapposizione ai servizi radiofonici (over the top); e che i programmi radio siano forniti in modo affidabile in risposta a comandi vocali degli ascoltatori. Consentirà inoltre alle emittenti di richiedere un percorso predefinito per raggiungere gli ascoltatori.
A livello di sostegno, il disegno di legge intende ridurre gli oneri pagati dalle emittenti commerciali ed alleggerire i requisiti di contenuto e formato imposti negli anni ’80 (particolari generi musicali o gruppi di età). La radio commerciale è regolamentata da norme che non appaiono più adatte allo scopo, nel momento in cui il migra da un passato analogico a un presente e futuro digitale. Nel febbraio 2017, il governo aveva avviato una consultazione delineando proposte per deregolamentare le licenze per le radio commerciali analogiche. La nuova normativa recepisce i risultati di tale consultazione, attenuando i requisiti di contenuto e formato sulla radio commerciale, consente alle radio un grado di flessibilità molto maggiore per aggiornare o adattare i propri servizi senza bisogno del consenso di Ofcom, riduce gli oneri e i costi normativi del settore. Le riforme sostituiranno i requisiti indicati sugli impegni assunti nelle domande di licenza per le radio commerciali (in alcuni casi 20 o 30 anni fa) con requisiti nuovi e più chiari in tema di offerta di news nazionali e locali e informazioni locali pertinenti (traffico e viaggi), a riflettere l’importanza e il valore di questi servizi per il pubblico. Per tali cambiamenti si stima un risparmio per l’industria radiofonica dell’ordine di almeno 1 milione di sterline all’anno.Le riforme includono anche disposizioni aggiuntive per aiutare a gestire un eventuale passaggio della radio al digitale e per consentire a Ofcom di concedere autorizzazioni a radio estere.
Standard di contenuto per la programmazione VoD. Secondo Ofcom, i giovani adulti guardano quasi sette volte di meno le trasmissioni televisive rispetto a quelli di età pari o superiore ai 65 anni. Nove adulti su dieci tra i 18 e i 24 anni ignorano i canali TV e vanno direttamente ai servizi di streaming. Ofcom indica che una famiglia su cinque nel Regno Unito, ovvero 5,2 milioni di case, è iscritta a tutte e tre le piattaforme di streaming più popolari, tra cui Netflix, Amazon Prime Video e Disney+. Ma la maggior parte dei servizi di video on demand non è coperta dal Broadcasting Code di Ofcom, che stabilisce gli standard di contenuto per il materiale dannoso, offensivo e accurato trasmesso in televisione. Alcuni servizi non sono affatto regolamentati nel Regno Unito. Per la prima volta, i VoD dovranno fornire i sottotitoli sull’80% dei loro programmi, mentre il 10% dovrà avere una descrizione audio e il 5% un’interpretazione LIS. I sottotitoli sono presenti nella maggior parte della programmazione VoD, ma con inconsistenze tra i diversi servizi e la descrizione audio e LIS sono più rari: il disegno di legge contribuirà a garantire che le persone con disabilità possano godere maggiormente dei loro programmi preferiti. I telespettatori VoD potranno presentare reclamo formale a Ofcom e il disegno di legge rafforzerà il ruolo dell’autorità nel valutare le misure di protezione del pubblico sui VoD, come le classificazioni per età dei programmi e la guida agli stessi. Ofcom avrà poteri più solidi per indagare e agire per far rispettare gli standard, inclusa l’emissione di multe fino a £ 250.000 e, nei casi più gravi e ripetuti, la limitazione della disponibilità di un servizio nel Regno Unito.
Eventi di particolare interesse e rilevanza. Il regime degli eventi di particolare rilevanza e interesse (listed events) – che garantisce che gli eventi di interesse nazionale siano disponibili per la visione dal vivo e gratuitamente dal pubblico più vasto possibile – sarà aggiornato per rendere tale qualificazione legata al requisito della gratuità e di essere trasmessi da una emittente di servizio pubblico. Gli eventi elencati includono importanti appuntamenti sportivi come i Giochi Olimpici, la Coppa del Mondo FIFA, la finale della FA Cup, le finali Grand National e Wimbledon. Le emittenti di servizio pubblico continueranno a beneficiare del regime in futuro e il pubblico potrà continuare ad accedere a questi eventi gratuitamente. Gli eventi elencati sono fissati dal Segretario alla Cultura. Una volta inseriti nell’elenco, i diritti di trasmissione di questi eventi devono essere resi disponibili per l’acquisto a “emittenti qualificate”, che raggiungono il 95% di copertura degli spettatori del Regno Unito e senza costi aggiuntivi per lo spettatore rispetto al canone. Tutti i servizi che attualmente si qualificano sono gestiti dai PSB terrestri in chiaro, il DCMS valuterà se i diritti digitali debbano essere inclusi nel regime degli eventi elencati.
Si ricorda che anche in Italia la lista di eventi di particolare rilevanza è oggetto di revisione in questi giorni (consultazione Mimit in corso).
Channel 4. A Channel 4 non sarà più vietato di produrre contenuti propri (mandato di promuovere la produzione indipendente), e avrà un nuovo obbligo legale che gli permetterà di valutare la propria sostenibilità a lungo termine (no profit, reporting su base annuale) insieme a quella del suo mandato di servizio pubblico: questo garantirà all’ “emittente di fama mondiale di continuare a produrre spettacoli distintivi e di grande impatto”. Il disegno di legge rafforzerà anche S4C, l’emittente in lingua gallese, rimuovendo le restrizioni geografiche, e confermando che può ampliare la sua portata nel Regno Unito e oltre, offrire i suoi contenuti su una gamma di nuovi servizi digitali.
Contestualmente alla pubblicazione del Media Bill, l’Assessore alla Cultura ha dato il via libera ad Ofcom di procedere al rinnovo delle licenze di Canale 3 (C3) e Canale 5 (C5), un riconoscimento del ruolo che ITV, STV e Channel 5 continuano a svolgere nel Regno Unito in qualità di attuali detentori di queste licenze. Ofcom guiderà il processo di rinnovo, gli attuali licenziatari hanno tempo fino al 30 aprile 2023 per richiedere il rinnovo della licenza.
*NB: nel Regno Unito si intendono le tv pubbliche e i canali di bandiera delle emittenti private nazionali ITV e Channel 5, la no profit Channel 4, inclusiva della variante gallese (S4C) e la tv scozzese (STV)
**Lettori multimediali che consentono, una volta collegati alla TV o smart TV attraverso la presa HDMI, di utilizzare le app per guardare programmi e contenuti in streaming, nonché di connettersi a Internet e utilizzare i browser direttamente sul televisore)