Giunco, Presidente Associazione TV locali al convegno del Corecom Lombardia. Permangono molte criticità nel rilascio della banda 700MHz per usi 5G che mettono a rischio l’intero processo. E’ un grido di allarme quello del Presidente dell’Associazione TV locali in CRTV al convegno “Il passaggio al 5G e gli effetti sul sistema radio-televisivo locale”, promosso dal Corecom Lombardia, che si è svolto oggi a Milano. Il processo prevede l’assegnazione delle frequenze agli operatori di rete, la formazione delle graduatorie degli FSMA, l’assegnazione delle nuove numerazioni LCN entro il 1° settembre 2021, data del primo switch off (spegnimento dell’MPEG-2): ma si sono accumulati molti ritardi, presumibilmente anche a causa dell’emergenza Covid.
A tutt’oggi non è ancora stato emanato il decreto ministeriale “indennizzi” che fissi le modalità di attribuzione delle misure compensative alle TV locali che già sono già state costrette a disattivare i propri impianti di trasmissione; e nulla ancora si conosce in merito agli esiti dei bandi di Operatore di Rete delle Aree Geografiche 2 e 3 (Aree Tecniche Piemonte 1 – Valle d’Aosta 2 – Lombardia 3 – trentino 4). Il fattore tempo è cruciale per una corretta applicazione delle norme (es. formazione graduatorie FSMA sulla base di requisiti quali dati Auditel e dipendenti, LCN) e secondo l’Associazione delle Tv locali in CRTV, il cronoprogramma deve essere rivisto per i ritardi accumulati.
Secondo Maurizio GIUNCO, Presidente dell’Associazione “È inimmaginabile che tali procedure avvengano per tutte le aree tecniche con tempistiche diverse fra loro, il rischio è che si producano ricorsi amministrativi che contribuirebbero a dilatare ulteriormente i tempi con grave rischio per tutto il comparto”. “Questo nostro non è un auspicio, è un grido d’allarme. Le televisioni locali non possono essere chiamate a disattivare le loro frequenze senza che il processo di refarming sia completato in ogni sua parte”.
TV locali, voce del territorio. L’informazione locale ha giocato un ruolo primario di servizio durante la pandemia ed il conseguente lockdown, confermando ancora una volta l’importanza del sistema televisivo locale. Lo testimoniano gli ascolti delle prime 50 tv locali durante il periodo dell’emergenza sanitaria, quando hanno raggiunto picchi di +72% (aprile 2020) rispetto al periodo omologo dello scorso anno; ascolti che indicano anche come il comparto lungi dall’essere in profonda crisi per la grande offerta gratuita rimane la voce del territorio.
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