Estensione alle piattaforme di condivisione video delle regole di correttezza nei confronti degli utenti, consumer e business, in un’ottica di level playing field, uso delle soluzioni extragiudiziali come suasion. Questi in estrema sintesi i contenuti dell’audizione odierna diCRTV in merito consultazione alla consultazione pubblica indetta da Agcom sulle proposte di modifica al regolamento in materia di procedure di risoluzione delle controversie tra utenti e operatori comunicazioni elettroniche o FSMA. All’audizione, che si è svolta in remoto, la posizione di CRTV è stata illustrata dal Direttore Generale Rosario Donato e l’Avv. Annamaria La Cesa, Normativa e Regolamentare CRTV ed è stato lasciato un documento a supporto della stessa.
L’Associazione ha ricordato come l’art. 42 del nuovo TUSMA ha introdotto alcune regole che le piattaforme di condivisione (Video Sharimg Platforms, VSP) stabilite sul territorio nazionale devono necessariamente osservare, in ottemperanza a quanto previsto dalla direttiva 2018/1808/UE . In particolare, i fornitori soggetti alla giurisdizione italiana devono adottare misure adeguate a tutelare minori e tutto il pubblico da contenuti altamente dannosi (quali istigazione a odio, violenza, xenofobia, terrorismo, pedo-pornografia). L’importanza di tale norma si comprende appieno solo valutando come per molti anni non vi sia stato alcun level playing field tra tali piattaforme e gli operatori radiotelevisivi, questi ultimi sottoposti agli stringenti vincoli dettati dalla normativa di derivazione comunitaria e nazionale. Si tratta di una novità assoluta rispetto al precedente Testo Unico. CRTV ha ricordato inoltre che nell’ art. 41 il legislatore ha introdotto importanti misure inibitorie riservate all’Autorità, fra cui la rimozione di contenuti, oltre a criteri per determinare la giurisdizione in merito a tali piattaforme.
Il medesimo articolo 42 ha introdotto inoltre la possibilità di azionare una procedura alternativa e stragiudiziale di risoluzione delle controversie fra utenti e fornitori di piattaforme derivanti dall’applicazione dell’articolo. Il regolamento in consultazione dà attuazione a tale norma, prevedendo le modalità di accesso alla procedura e le regole di svolgimento: in considerazione dell’ampio novero delle fattispecie di violazione realizzabili da parte delle piattaforme, si ritiene che le facoltà di accesso alla procedura conciliativa debbano essere le più ampie possibili, anche in ottica di suasion nei confronti di tali operatori, affinché si conformino alle regole già vigenti per gli operatori del settore radiotelevisivo.
In tale contesto, l’Associazione ha espresso condivisione per la bozza di regolamento posta in consultazione, che favorirà la gestione e conciliazione dei contenziosi. Accanto a tale strumento, tuttavia, andrebbe previsto un sistema per indurre le piattaforme di condivisione video ad osservare norme di correttezza nei confronti degli altri operatori, in particolare, prevedendo l’obbligo di verifica, da parte delle stesse piattaforme, della titolarità dei contenuti e che i contenuti caricati dagli utenti non siano di proprietà di soggetti diversi dall’ uploader. Ciò con ogni mezzo a loro disposizione e facendosi carico dei costi di interconnessione per permettere ai detentori dei diritti di salvaguardare i loro diritti. Appare inoltre necessario che esse si dotino di sistemi efficaci per contrastare la pirateria e che prevedano sulla piattaforma, anche per “utenti business”, strumenti di reclamo e gestione delle controversie.