Nel dicembre scorso Oracle ha informato la UE che i cambiamenti apportati lo scorso giugno da Google alla raccolta dei dati degli utenti, mettendo insieme sia le tracce di navigazione sia le ricerche compiute, permettono di creare ‘superprofili’. E’ quanto riferisce il Wall Street Journal, a cui Oracle ha fornito le slide dell’incontro con l’Antitrust UE. Secondo l’avvocato della coalizione dei motori di ricerca alternativi a Google, FairSearch, questa combinazione di dati personali consente infatti a Google di “offrire pubblicità mirate in modi che gli altri non possono”, con impatti concorrenziali. Secondo Google le modifiche effettuate nel 2016 sono “completamente opt-in“, e “gli utenti possono aderire in modo del tutto volontario”.
Il tema è delicato, e tocca uno dei problemi alla base della tutela della privacy online, il cosiddetto “privacy paradox”: a fronte di una estrema sensibilità agli utilizzi commerciali o impropri dei propri dati personali in rete gli utenti sono spesso inclini a cederli in cambio di un servizio gratuito o agevolato. Il “paradosso” pone dei dubbi sull’efficacia delle norme messe in atto ad oggi (es. la cosiddetta cookie policy), ripropone la necessità di intervenire tempestivamente con campagne di sensibilizzazione del pubblico sul tema. Soprattutto richiede norme che disciplinino la raccolta, elaborazione, conservazione e commercializzazione dei dati personali e dei big data, asset competitivi strategici nell’economia digitale. Asset che hanno già creato un forte vantaggio competitivo per le grandi multinazionali del web. E’ questo un tema che Confindustria Radio televisioni ha sempre posto con forza, a tutela degli utenti e della parità di trattamento per le imprese che operano nel settore radiotelevisivo soggette viceversa a stringenti limiti sull’utilizzo dei dati (del pubblico e degli utenti), con un forte svantaggio competitivo. Oracle non ha denunciato Google, ma ha informato Bruxelles per fornire ulteriore contesto e accelerare le decisioni sui 3 casi già aperti (abuso di posizione dominante sui servizi shopping, pubblicità e Android).