L’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo ha appena pubblicato un nuovo studio (European high-end fiction series. State of play and trends) sulle serie televisive europee di fascia alta, definite come serie brevi (da 2 a 13 episodi per stagione) realizzate per la prima serata. Questa tipologia di prodotto (circa 530 titoli nel 2018) pesano per circa la metà di tutti i titoli di fiction europei prodotti ogni anno, ma solo per un quarto per volume orario, a causa del peso delle soap o delle telenovelas.
Volume of fiction titles produced in Europe by format, 2015-2018, in number
Source: European Audiovisual Observatory, European Metadata Group
Fra le maggiori rilevanze rilevate dello studio:
- Tendenza al rialzo con impatto sui budget. La produzione di serie di fascia alta è in rialzo, alimentata da un lato dall’investimento nella fiction televisiva dei player SVOD puri, principalmente Netflix, ma anche da un ribilanciamento degli investimenti delle emittenti, dai film TV alle serie – per migliorare con prodotti premium originali l’attrattiva sul pubblico. Il rapporto rileva un aumento medio del budget di circa il 30% per un campione di serie europee di successo.I dati disponibili suggeriscono tuttavia che solo un numero limitato di progetti beneficia di budget notevolmente più elevati, paragonabili o superiori al budget medio di un film europeo.
- La leadership del Regno Unito. Il Regno Unito gioca un ruolo chiave sia nella produzione che nello sfruttamento di serie TV di fascia alta. Per il periodo 2015-2018, il Regno Unito è stato il principale produttore (per numero di stagioni, episodi e ore) e il principale esportatore all’interno dell’Unione Europea, sia per l’acquisto di singoli contenuti (TVOD) che per gli abbonamenti video su richiesta (SVOD). Il Regno Unito è stato anche il principale esportatore europeo in territori al di fuori dell’Europa, con una quota impressionante, 67%, di tutte le serie TV disponibili su servizi SVOD non europei. Si tratta di dati riferibili al periodo 2015-2018: è legittimo chiedersi come influirà su questo aspetto la Brexit.
- I diversi modelli europei e ”l’effetto Netflix”. Le emittenti europee (spesso attive nel mercato SVOD) si trovano, da un lato, ad affrontare la concorrenza degli attori globali e il loro potere di investimento e dall’altro, subiscono pressioni sui loro ricavi e quindi, in ultima analisi, sulla loro capacità di investire in fiction TV. Da un lato l’evoluzione indica che sarebbe opportuno aprire i progetti di produzione di fiction di alta gamma a finanziamenti di terzi, sia attraverso prevendite internazionali, senza alcun impatto sui contenuti creativi (es. Regno Unito) o tramite co- produzioni (es. Francia, Italia, Germania), e la dinamica implica un ruolo più centrale per il produttore sul finanziamento e la gestione dei diritti. D’altro canto avanza anche il modello della piattaforme SVOD di “finanziamento al 100% per il 100% dei diritti”, che era (e in una certa misura è ancora) prevalente in alcuni grandi paesi europei (triplica il numero di titoli da piattaforme SVOD fra il 2017 e il 2018). Il forte investimento della piattaforma SVOD, che punta sull’esclusiva dei contenuti e su economie di scala avvantaggia in particolare Paesi praticamente privi di presenza nel segmento di produzione di fascia alta (ad es.Spagna). E’ quello che si potrebbe chiamare l’effetto Netflix, investimento in esclusive a livello locale, hub produttivo in Spagna (anche per accedere al mercato sudamericano).
Commissioners of 2-13 episode seasons, 2015-2018
Source: European Audiovisual Observatory analysis of European Metadata Group data
- SVOD ma non solo. L’ingresso delle piattaforme SVOD come committenti puri (finanziatori al 100%) non racconta tutto, perché tali piattaforme agiscono e interagiscono a vari livelli, anche con ruolo di co-produttori e acquirenti, con operatori e broadcaster nazionali e sovranazionali e globali. Inoltre, i servizi SVOD, rappresentano ancora una quota piccola (ma in crescita) del segmento di produzione di serie di fascia alta. Di certo l’impatto si sente a livello di schemi di produzione e competizioni su talent e strutture tecniche, aspetti su cui la produzione UE segna il passo. Produttori, distributori e emittenti stanno combattendo per i diritti di sfruttamento delle opere ma anche per il talent, inclusi autori, showrunner, produttori e cast di successo. Investire sullo sviluppo di professionalità e talent è un altro aspetto cruciale in questo segmento produttivo. Ultimo elemento da tener presente è la strategia dei broadcaster commerciali (es. RTL, ITV, TF1, Mediaset) di conservare i diritti di sfruttamento per le loro piattaforme VOD; e di orientare in parte la loro attività principale verso la produzione e lo sfruttamento dei contenuti, visti come il futuro nucleo della catena del valore audiovisivo.
- Più coproduzioni, più prefinanziamenti? Le coproduzioni, spesso presentate come la giusta strategia per le emittenti di competere con le piattaforme SVOD, rappresentano ancora una piccola quota dei progetti di fiction di fascia alta (16% nel 2018, ma in aumento dal 10% nel 2015). Seguendo un modello creato dalle emittenti pubbliche scandinave, che ha portato al successo del genere “noir nordico”, alcune emittenti (ad esempio France Télévisions, RAI, ZDF) stanno passando dal modello di coproduzione progetto per progetto alle “liste di coproduzione”, sistematizzando la collaborazione sui progetti – e coinvestendo congiuntamente nei progetti. Tuttavia, sarebbe prematuro concludere che esiste una nuova struttura per la produzione di serie di fascia alta in Europa. Esistono molte variazioni tra progetti, attori coinvolti e il quadro cambierà ulteriormente con l’ingresso di nuove offerte SVOD nel continente.
Quale ruolo per il produttore? Qualunque sia l’esito dei cambiamenti in corso, il ruolo del produttore è messo in discussione su più fronti. Da un lato, l’aumento della produzione di tale genere offre ai produttori l’opportunità di progettare il finanziamento del prodotto, conservare alcuni dei diritti di sfruttamento e quindi beneficiare a lungo termine del suo successo. Dall’altro, l’investimento in serie TV di fascia alta da parte degli operatori SVOD rappresenta una nuova opportunità per le case di produzione: realizzare un profitto immediato in alcuni casi appare più allettante che scommettere su ipotetici ricavi futuri. Il finanziamento del 100% di alcuni progetti e la quota di produzione associata non rispondono necessariamente alla necessità del produttore di finanziare lo sviluppo di altri progetti, anche quelli che finiranno per non essere mai prodotti. Permane in definitiva la necessità di fondi per lo sviluppo.