DSA, DMA, prominence, alleggerimento delle regole per i broadcaster e competizione equa con gli OTT, sostegno alla formazione digitale e ai contenuti non fiction. Sono queste le istanze del settore radiotelevisivo presentate dal Presidente di CRTV Franco Siddi a “Gli Stati generali della cultura” del Sole 24 ore a Torino, un settore che chiede di crescere, competere, innovare.
“La televisione gratuita terrestre con il 92% del minutaggio della visione televisiva rimane il motore principale per l’industria del cinema e dell’audiovisivo nel suo complesso con un miliardo circa di investimenti all’anno su cinema e fiction” ha detto Franco Siddi, nel corso della tavola rotonda “L’industria culturale: strategie per il sistema-Paese. Il nuovo mondo dell’editoria, le trasformazioni del mercato audiovisivo: leggere i mestieri del futuro”.
“Radio e televisione, come confermato anche dal servizio erogato con continuità durante la pandemia e oggi con la guerra, offre informazione responsabile e professionale e una grande varietà di contenuti di intrattenimento, cultura, fiction, educazione. I broadcaster pubblici e privati, nazionali e locali associati in CRTV offrono anche garanzia di sostegno, produzione e promozione per la cultura, , dove rimangono centrali per l’apporto di filiera, l’occupazione, la comunicazione e gli investimenti e hanno un ruolo cruciale, nel sostenere e promuovere l’identità europea” ha detto Siddi, proponendo qualche dato: “il settore dell’industria dei contenuti in Italia vale 25 miliardi di euro, cioè l’1,5% del Pil. Come radio tv occupiamo 100mila addetti nel complesso e generiamo 10 miliardi di fatturato, siamo allo stesso tempo editori, produttori e promotori di produzioni altrui” ha continuato il presidente di CRTV “è importante per aver cura del valore economico e civile di questa industria, per esempio assicurare la prominence, ossia la rilevanza e facile accessibilità dei nostri canali di interesse generale sui telecomandi e sulle altre interfacce di accesso ai contenuti TV.” La prominence è un tema cruciale per il futuro dei broadcaster italiani ed europei, come sottolineato da CRTV, dal momento in cui sugli schermi televisivi già oggi si accede a brand di servizi e programmi preimpostati dai produttori di terminali o in base ad accordi commerciali o attraverso la disintermediazione operata dai comandi da smartphone. Riguardo alla produzione di contenuti audiovisivi il Presidente ha inoltre fatto riferimento alla “opportunità di creare meccanismi di supporto competitivo come il tax credit per le produzioni originali di intrattenimento che garantirebbero un effetto moltiplicatore degli investimenti sull’audiovisivo e sul lavoro”.
‘Il settore radiotelevisivo italiano è già in una dimensione costruttiva e innovativa come testimonia, da ultimo, il processo di liberazione delle frequenze per il 5G, appena concluso, che ha portato la televisione ad accelerare un processo di transizione tecnologica per riorganizzare la propria offerta in uno spazio frequenziale ristretto”, ha dichiarato Siddi. Radio e televisioni sono media che innovano e che sono a pieno titolo nell’ambiente connesso e multimediale, come confermato dalla ricchezza di contenuti accessibili online e l’impronta generata sui social, “ma ai broadcaster deve essere consentito di competere ad armi pari con i grandi giganti del web, che partendo da una dimensione dominante sfruttano la mancanza di regole e ciò genera un indebito vantaggio competitivo che il regolatore italiano ed europeo devono bilanciare, attraverso un alleggerimento dei vincoli e delle norme lato broadcaster, e un allargamento delle regole agli OTT” ha aggiunto. A questo riguardo il procedere, dei due regolamenti UE tanto attesi DSA e DMA (legge sui servizi digitali e legge sul mercato digitale, si v. articolo dedicato) è un primo importante passo avanti. Sarebbe opportuno, infine, che la politica prendesse atto del contributo di questa industria al patrimonio culturale del Paese e che sostenesse lo sviluppo delle nuove professioni in questo campo favorendo una formazione interdisciplinare e l’investimento sui giovani, come del resto sottolineato a suo tempo da CRTV per il PNRR.
A margine dell’evento il canale piemontese Rete7 ha intervistato il Presidente di CRTV Franco Siddi sul tema della tv come laboratorio permanente per la cultura e l’innovazione, il Direttore Generale di CRTV Rosario Donato sul ruolo delle tv locali nella scenario futuro e Federico Silvestri, Direttore Generale di Radio 24, nostra associata, nonchè AD di Sole 24 Ore Eventi.
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