La fornitura di collegamenti ipertestuali a contenuti non autorizzati costituisce comunicazione al pubblico e quindi violazione del copyright. È di questi giorni una sentenza dell’Alta Corte britannica che è destinata a fare giurisprudenza sul copyright online, fra l’altro, per: – le ricorrenti, due major della musica internazionale, Sony Music e Warner Music ,- la convenuta TuneIn, statunitense, – la localizzazione del giudizio, un territorio europeo, il Regno Unito; – i contenuti protetti, musicali delle major, trasmessi via radio. TuneIn è uno dei fornitori più importanti e conosciuti al mondo di contenuti radio online. Disponibile gratuitamente o su base premium, il servizio offre accesso a oltre 100.000 stazioni radio e milioni di podcast. La fornitura avviene attraverso una APP proprietaria scaricabile gratuitamente tutti i software operativi di tutte le maggiori piattaforme globali. TuneIn sostiene di fungere da indicizzatore (“servizio di audioguida”) per coloro che desiderano accedere a flussi di terze parti. La sentenza conferma che TuneIn non offre contenuti in sé, ma afferma che la fornitura di collegamenti ipertestuali a contenuti non autorizzati ufficialmente nel Regno Unito costituisce una comunicazione al pubblico costituendo quindi una violazione.La società afferma di non archiviare musica e di fornire semplicemente agli utenti di TuneIn Radio collegamenti ipertestuali a opere che sono già state rese disponibili gratuitamente su Internet senza alcuna limitazione geografica o di altro tipo. Ma il giudice valuta diversamente la natura del servizio offerto, che è “molto più di questo”, in parte per l’accuratezza delle funzionalità di ricerca che rendono l’attività di TuneIn equivalente a un atto di comunicazione delle opere pertinenti. E aggiunge anche che quell’atto di comunicazione è per un “pubblico”, nel senso di essere per un numero indeterminato e abbastanza grande di persone”. Quando TuneIn offre agli utenti del Regno Unito collegamenti a stazioni radio autorizzate nel Regno Unito, la società non viola i diritti d’autore di Sony o Warner. Tuttavia, quando TuneIn fornisce agli utenti del Regno Unito collegamenti a stazioni radio che non sono autorizzate a trasmettere nel Regno Unito o che non sono affatto autorizzate, la società viola i diritti delle etichette musicali. Nota finale, il giudice indica che TuneIn non può fare affidamento sulle clausole safe harbour previste dalla direttiva sul commercio elettronico. Ad una prima lettura sono questi, in estrema sintesi, alcuni aspetti rilevanti di una sentenza che è complessa, corposa (47 pagine) e ricca di riferimenti alla giurisprudenza più avanzata sul tema della responsabilità sul diritto d’autore online.