Ritirato l’emendamento che prevedeva la possibilità per le radio locali di veicolare marchi nazionali. CRTV aveva inviato una richiesta urgente al riguardo al Ministro Giancarlo Giorgetti, si dà merito al Ministro dello Sviluppo Economico di aver accolto la richiesta urgente inoltrata da Confindustria Radio Televisioni di esprimere un parere negativo su un emendamento (il n. 67.19) inserito nella conversione del Decreto Legge 25 maggio 21 numero 73 dedicato alle imprese, alla tutela dei giovani e della salute e ai servizi territoriali, noto come “Sostegni bis”.
L’associazione aveva sollevato forti perplessità sull’opportunità di inserire tale misura all’interno di un decreto contenente le ultime misure connesse all’emergenza Covid-19 e definita inaccettabile, nel merito, una disposizione che avrebbe “modificato radicalmente gli equilibri identitari e plurali del sistema e gli assetti commerciali del settore, fino a creare nuove gravi distorsioni e posizioni dominanti ingiustificabili” (si v. comunicato). L’emendamento avrebbe infatti permesso a una radio locale di utilizzare lo stesso marchio di una nazionale facente parte dello stesso gruppo, con effetti distorsivi sul mercato della raccolta pubblicitaria, della rilevazione degli ascolti e della confusione dei marchi, ledendo gli equilibri di mercato a danno soprattutto delle emittenti minori. Come noto l’assetto attuale vieta alle emittenti radiotelevisive locali, comprese quelle che diffondono programmi in contemporanea o programmi comuni, di utilizzare e diffondere un marchio, una denominazione o una testata identificativi che richiamino in tutto o in parte quelli di un’emittente nazionale.