Lo Studio economico del settore radiotelevisivo privato giunge alla sua 25 esima edizione. Sviluppato in collaborazione con i sindacati di Slc-Cgil, Fistel-Cisle e Uilcom nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale previsto nel Contratto del settore radiotelevisivo privato (da cui il nome), risalente al periodo di FRT poi confluita in Confindustria Radio Televisioni, lo studio è nato per monitorare gli andamenti dell’industria radiotelevisiva locale nell’ambito della nazionale basandosi su dati oggettivi e confrontabili. Da tempo il rapporto, sviluppato per il settore televisivo e radiofonico separatamente, comprende anche l’operatore di servizio pubblico componente irrinunciabile e benchmark del mercato, oltre che socio fondatore di CRTV.
In occasione dell’Assemblea Generale di Confindustria Radio Televisioni dell’11 dicembre 2019 proponiamo un’anticipazione dei dati relativi allo Studio Economico, 25esima edizione che diversamente dalle edizioni precedenti, è uno studio unico per il settore radiotelevisivo, cadenzato sui rilasci dei dati degli operatori nazionali. Questo permette di dar conto degli andamenti del settore partendo dalla rappresentazione degli operatori che costituiscono la quota più cospicua del mercato (per valore economico), e in tempistiche più consone a sostenere le istanze di sistema presso gli interlocutori istituzionali, politici e la comunicazione.
Ciò premesso si mantiene il carattere unico della rappresentazione fornita, unica perché:
- industriale, poiché basata su dati oggettivi e comparabili, che permettono di delineare gli andamenti dell’attività di impresa a partire dai fondamentali – ricavi, utili, redditività, patrimonializzazione, occupazione – desunti dalla rendicontazione di bilancio;
- integrata: poiché permette di tener conto degli operatori a cavallo dei due settori e, partendo dalle informazioni storiche elaborate dal database Cerved, di monitorare cessazioni di attività, fallimenti,
- storicizzata, su un’analisi che per i fondamentali può attingere a dati risalenti al 1994;
- di sistema poiché considera radio e tv, grandi gruppi nazionali e locali, imprese private e pubblica, fornitori di servizi media e radiofonici, ma anche operatori di rete e piattaforma.
Il testo che segue prova a fornire una sintesi superando le criticità presenti soprattutto per la componente locale del settore: problema del censimento degli operatori e dei marchi effettivamente attivi sul territorio – per aggiornare il database CRTV, costruito a partire da quello FRTV, si incrociano fonti MISE (contributi), AGCOM (Roc) e Cerved; reperibilità dei bilanci presso le Camere di Commercio locali, depositati e pubblicati con gravi ritardi, e accessibili solo per le società di capitale.
La nuova versione dello Studio, di cui anticipiamo un estratto, si struttura come segue:
- Parte metodologica, dove si esplicitano le fonti (bilanci) e le assunzioni censuarie;
- Fotografia di tutto il settore radiotelevisivo al 2017;
- Fotografia di tutto il settore radiotelevisivo al 2018 (con stima per il comparto locale).
ALLEGATI
CRTV_Studio TVRadio_Anteprima_2019