Tarak Ben Ammar è nato a Tunisi nel 1949, da una famiglia impegnata nella lotta di liberazione del proprio paese. Nel 1956, anno della dichiarazione d’indipendenza, Habib Bourghiba, suo zio, viene eletto primo Presidente della nuova Repubblica mentre il padre, avvocato, è inviato in Italia quale primo ambasciatore della Tunisia. In seguito diventerà ministro.
Tarak frequenta dapprima scuole internazionali in Europa e consegue la maturità in un liceo cattolico americano di Roma. In seguito si laurea alla Georgetown University di Washington D.C. Parla correntemente cinque lingue. Terminati gli studi, fa ritorno in Tunisia e promuove il proprio paese quale meta di produzioni cinematografiche d’oltreoceano ed europee.
In circa quindici anni crea un’industria cinematografico-televisiva di livello internazionale procurando investimenti dall’estero all’economia del paese per oltre 300 milioni di dollari e creando più di 20.000 posti di lavoro tra dipendenti diretti e indotto. Numerosi tecnici ed artisti italiani di talento collaborano alla formazione del personale locale.
Costruisce i primi studi cinematografici del Nord Africa e attira in Tunisia la produzione di oltre sessanta film, fra cui “Gesù di Nazareth”, “Guerre Stellari”, “I Predatori dell’Arca Perduta” e molti altri. Produce direttamente numerosi film tra cui “Pirati” di Roman Polanski e “La Traviata” di Franco Zeffirelli.Lavora con grandi registi come Steven Spielberg, Stanley Donen, Franco Zeffirelli, Francesco Rosi, Roberto Rossellini, Terry Gilliam, George Lucas, Roman Polanski, Henri Verneuil, Luigi Comencini, Mario Monicelli, Brian de Palma.
Nel 1984 gli viene conferita dal Presidente francese François Mitterand la Légion d’Honneur quale riconoscimento del suo contributo alla cultura. Nel 1990 crea “Quinta Communications”, società francese con capitale di 35 miliardi di lire. Mediaset è tra i soci fondatori. L’anno successivo ne entra a far parte anche il gruppo di Leo Kirsch, il magnate tedesco con cui Ben Ammar era in rapporti d’amicizia fin dai tempi della produzione de “La Traviata”.
Nel 1991, dopo una causa durata ben otto anni, ottiene una sentenza della Corte Federale dello Stato della California che condanna la Universal Pictures a pagargli 15 milioni di dollari di danni per non aver rispettato il contratto di distribuzione del film “Pirati” di Polanski. È la prima volta che un produttore ottiene una sentenza del genere. Nel 1993 in società con il gruppo Saudita “Dallah Al Baraka” e con il Principe Al Walid Bin Talal, lancia il progetto di una televisione digitale satellitare araba (ART) da diffondere in tutti i continenti. Viene costruito un centro di produzione, di messa in onda e di gestione criptaggio nella piana del Fucino, affidando i collegamenti satellitari alla Telespazio.
Nel 1994 stipula con la RAI, con cui collabora da oltre 20 anni in importanti coproduzioni, un accordo in associazione con il gruppo “Dallah Al Baraka” per diffondere in Nord America, Sud America ed Australia i programmi di RAI International. Gli investimenti superano 150 milioni di dollari. Nel 1995 coordina l’ingresso in Mediaset della cordata Leo Kirsch-Nethold-Principe Al Walid e successivamente alla quotazione in borsa diviene consigliere di Mediaset in rappresentanza del socio Al Walid.
Negli anni 1996/1997 organizza la tournée mondiale di Michael Jackson e la produzione del suo ultimo disco “Blood on the Dance Floor” insieme alla Sony. Nello stesso periodo organizza l’ingresso nella News Corp di Murdoch del Principe Al Walid, che ne acquista il 4% del capitale sociale. Nel 1998, viene incaricato da Leo Kirsch di formare una cordata composta da Mediaset-Murdoch-Al Walid per entrare nel gruppo Kirsch. L’operazione viene denominata “Traviata”.
Nel 1999, viene incaricato da Rupert Murdoch di concludere l’entrata di BSkyB nella Pay TV di Kirch. Insieme alla Lux Vide di Ettore Bernabei, conosciuto ai tempi del “Gesù di Nazareth” quand’era Direttore Generale della RAI, e con cui ha coprodotto la serie televisiva “La Bibbia”, costruisce in Tunisia gli studi cinematografici “Empire” per la realizzazione di una serie televisiva dedicata agli Imperatori Romani.
Attraverso la Quinta Communications, Ben Ammar diversifica le sue attività creando un portafoglio di investimenti strategici nell’industria dei servizi media. Attualmente detiene il più grande gruppo francese, quotato in borsa, con centri di post produzione, sviluppo e stampa, laboratorio di digitalizzazione cinematografica, sonorizzazione, mixaggio, effetti speciali e sistemi di trasmissione dati cinematografici via satellite.
Ha acquisito il 25% della Lux Vide, società italiana che produce fiction televisiva di alta qualità. Tra queste le recenti serie televisive di successo dedicate alla Bibbia, a Madre Teresa di Calcutta, a Soraya, agli imperatori Augusto e Nerone, San Pietro, e il recente Giovanni Paolo II. Come consigliere di Murdoch per i suoi investimenti europei, Ben Ammar ha orchestrato l’acquisto della piattaforma digitale Stream da Telecom Italia, e in seguito l’acquisto di Telepiù da Vivendi Universal.
Con la sua holding Holland Coordinator and Service B.V., Ben Ammar acquista due frequenze terrestri dalla News Corp: Europa TV e Prima TV. In seguito, si associa con TF1 che acquisisce il 49% di Prima TV, e si accorda ad acquisire fino al 49% di Europa TV attraverso Eurosport, società controllata interamente da TF1. Prima TV diffonderà programmi in tecnica digitale terrestre; Europa TV lancerà “Sportitalia”, una rete sportiva nazionale in chiaro.
Nel 2003 mette in piedi la cordata composta da Vincent Bolloré, Groupama e Groupe Dassault, negoziando l’entrata in Mediobanca e nel patto di sindacato. Ben Ammar è membro del consiglio di amministrazione di Mediobanca come Amministratore Indipendente e fa parte del comitato di remunerazione. Nel 2004 crea una divisione della Quinta per la distribuzione in Francia delle proprie produzioni, oltre che per alcuni films acquisiti per le loro particolari caratteristiche. Il primo tra questi è “La Passione di Cristo” di Mel Gibson. Nel 2005 è socio fondatore insieme ai fratelli Harvey e Bob Weinstein, Goldman Sachs, TF1 e altri gruppi di “The Weinstein Company”, società multimediale con forte concentrazione nella produzione e distribuzione cinematografica. Con un capitale di $1 miliardo è la prima “Major” Americana con importanti finanziamenti esteri.
Nello stesso anno è socio finaziatore insieme a Dino De Laurentiis nella produzione di tre film: “Il Decamerone”, “L’Ultima Legione” e “Il Giovane Hannibal” che usciranno nel 2006. Nel 2007 acquisisce la Eagle Pictures, leader nella distribuzione italiana, e progetta di costruire, insieme al gruppo Alliance, una distribuzione pan-europea. Sempre nel 2007 entra nel Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia.
In società con Mediaset e due imprenditori locali, lancia nel 2009 una nuova emittente maghrebina, Nessma TV che si impone subito per il tono coraggioso, moderno ed innovativo con cui approccia i telespettatori. Nessma raggiunge in tre mesi il 20% del mercato e diventa la seconda emittente televisiva per ascolti davanti ad altre realtà televisive presenti da molti anni.
Tra le produzioni cinematografiche recenti vanno menzionati: l’ultimo film di Rachid Bouchareb, “Hors la Loi” incluso nella selezione ufficiale del Festival di Cannes del 2010 e che può vantare una nomination agli Oscars di Hollywood nel 2011; “Miral” un film coprodotto con Pathé e diretto da Julian Schnabel che nel 2010 ha aperto la Mostra del Cinema di Venezia ed il raffinatissimo “Where do we go now?” con la regia della affascinante Nadine Labaki.
Alla fine del 2011 è uscito in sala il “Principe del deserto” un film di Jean Jacques Annaud, prodotto da Quinta. Nel 2012 a Venezia, Mr Ben Ammar presenta nella cerimonia di apertura della Mostra del cinema il film realizzato da Mira Nair, “Il fondamentalista riluttante”. È socio di Luc Besson nella Cité du Cinéma inaugurata a settembre 2012.
Nel dicembre 2012 acquisisce ONTV il più grande network indipendente di media egiziani. A maggio 2013 diventa socio di Naguib Sawiris con l’obiettivo di finanziare la produzione e la distribuzione di serie TV per il mercato arabo e per quello internazionale e di effettuare acquisizioni strategiche di imprese operanti nel mercato dei Media.
Nel mese di giugno 2013, insieme alla Caisse des Dépôts, si impegna nella ristrutturazione finanziaria del gruppo Eclair e nel salvataggio dei 330 dipendenti. Membro del Consiglio Generale di Confindustria Radio Tv, Tarak Ben Ammar vive a Parigi con la moglie e quattro figli.