Responsabilità editoriale, informazione autorevole, contenuti di qualità e un contesto sicuro per il pubblico; un sistema di misurazione affidabile ed indipendente per gli investitori; accessibilità su tutte le piattaforme e i terminali: queste le caratteristiche che confermano la centralità della televisione. Lanciata nel 1996 in occasione del primo Forum dedicato, la giornata mondiale della televisione ha lo scopo di ribadire tale centralità, la sua importanza per la democrazia, la capacità di intrattenere, informare, ispirare il suo pubblico.
Le Nazioni Unite celebrano la giornata con uno spot dedicato e diffuso su tutte le Tv del mondo, oltre a contenuti speciali sul ruolo della Tv nel promuovere al tempo stesso l’inclusione e la diversità sociale, e sostenere progetti umanitari. Lo spot sottolinea l’affidabilità della televisione e il ruolo importante che svolge nella quotidianità.
In Europa le maggiori associazioni internazionali del settore EBU (UER nell’acronimo italiano, Unione Europea Radiotelevisiva, essenzialmente servizi pubblici), ACT (Associazione delle Televisioni Commerciali in Europa) ed EGTA (Associazione europea delle concessionarie di pubblicità radiotelevisive) celebrano l’evento, tra l’altro, attraverso il sito dedicato da Global TV Group, gruppo “informale” delle associazioni di emittenti radiotelevisive e di concessionarie pubblicitarie.
In Italia lo spot circola su tutte le emittenti, Mediaset e Publitalia sostengono l’iniziativa, tra l’altro, con un comunicato dedicato, il servizio pubblico Rai partecipa alla giornata con una serie di iniziative all’interno della programmazione e dei canali Tv.
Quest’anno la giornata è dedicata ai contenuti di qualità della televisione. Qualche dato, fra quelli diffusi per l’occasione:
- La televisione raggiunge l’86% dei cittadini europei ogni settimana che guardano in media 3 ore e 38 minuti di Tv ogni giorno. Anche il pubblico più giovane continua consuma quasi 2 ore di Tv al giorno (EBU);
- La televisione di servizio pubblico raggiunge il 64% degli europei ogni settimana (EBU);
- I membri EBU in 56 paesi investono oltre 18,6 miliardi di euro l’anno creando contenuti premium. L’80% degli investimenti in contenuti è destinato a produzioni originali con l’88% della produzione TV di origine nazionale o UE;
- I membri EBU sono direttamente coinvolti nel 73% della fiction Tv prodotta nell’UE (n. titoli, EBU);
- Lo scorso anno nell’Unione europea sono stati prodotti 920 nuovi titoli di fiction Tv,per un totale di 16.400 episodi e oltre 11.000 ore di trasmissione (Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo);
- I livelli di fiducia nei media tradizionali sono in crescita in Europa, mentre il pubblico si pone interrogativi sulla veridicità di ciò che vede e legge online. Nel 70% dei 33 paesi analizzati, gli intervistati hanno risposto di essere inclini a fidarsi della Tv e in 11 paesi, la Tv risulta persino essere il mezzo che ispira maggior fiducia;
- Radio e Tv godono di una reputazione più forte rispetto a quella di social media e le testate giornalistiche esclusivamente online, principalmente come risultato del maggiore grado di approfondimento che sono in grado di offrire. In tutti i mercati, la televisione è considerate il secondo mezzo più affidabile, superato solo dalla stampa periodica d’informazione, con il 69% dei consumatori che si fidano della Tv come fonte di notizie (UE, Eurobarometer).
- In Italia, la televisione si conferma il principale strumento d’informazione. I telegiornali sono la fonte di notizie preferita dalla popolazione (48%), seguiti dai siti internet di news (25%) e dalla stampa quotidiana (8%). La Tv è inoltre considerata il mezzo d’informazione più indipendente ed imparziale (35% degli intervistati) (Censis).
- La fiducia che gli Italiani ripongono nella televisione ha effetti positivi sulla comunicazione pubblicitaria. Spot e telepromozioni sono i formati cui si presta maggiore attenzione, circa il doppio rispetto agli spot radiofonici ed agli annunci stampa e quasi il triplo dei formati web.
Gli Italiani sono convinti che la pubblicità Tv sia in grado di fornire suggerimenti e indicazioni utili all’acquisto di beni e servizi in misura maggiore rispetto agli altri mass media: circa 2 volte meglio rispetto agli altri principali mezzi above-the-line.
Internet e Televisione: verso la fine dell’età d’oro della Tv? In occasione della giornata mondiale alcune statistiche indicano che al crescere del consumo di Internet si sta avvicinando la fine della leadership della Tv come media principale nel consumo giornaliero. Secondo i dati elaborati da Zenith (Recode) lo scorso giugno, e ripubblicati oggi, il prossimo anno sarà l’anno del sorpasso: nel 2019, secondo le proiezioni globali nel mondo le persone trascorreranno una media di 170,6 minuti al giorno su attività online come guardare video su YouTube, condividere foto su Facebook e fare acquisti su Amazon e un po ‘meno di tempo – 170,3 minuti – guardando la Tv.
La transizione globale dalla Tv è avvenuta più rapidamente del previsto, lo scorso anno aveva mantenuto la leadership della Tv anche nel 2019, ma ha in seguito rivisto le sue stime anche sulla scia dell’andamento degli investimenti pubblicitari su Internet, sempre a livello globale, questi sì che supereranno quelli della televisione di 60 miliardi di dollari nel 2019.
Far i motivi dell’accelerazione la diffusione degli smartphone a basso costo, che hanno accelerato l’adozione di Internet: il mobile sarà responsabile di tutta la crescita del consumo di internet e di oltre un quarto di tutti i consumi dei media (tempo trascorso a guardare film nei cinema, ascoltare la radio e leggere giornali e riviste fisiche) nel 2019.
Ossia il tempo totale che trascorriamo sui media è ancora in crescita, mentre le attività offline (inclusa la socializzazione di persona) diventano attività online (chat sui social media) che complessivamente si prevede crescerà a 486,5 minuti al giorno l’anno prossimo, rispetto ai 479 di quest’anno. Nello studio di Zenith tuttavia negli USA l’’uso di Internet non eclisserà la visione della TV fino al 2020, e riteniamo andamento analogo si registrerà nei Paesi in cui il mezzo televisivo ha una tradizione più consolidata. Questo significa anche che la televisione dovrà partire dai propri punti di forza per aumentare la propria resilienza online.
(*) incluso mobile (smartphone + tablet)
Fonte: Zenith via Recode
L’età della televisione: 70 anni e non dimostrarli! A quest’ultimo riguardo, fra le fonti utili per celebrare la giornata indichiamo anche quello di Thinkbox, organismo di marketing per la TV commerciale nel Regno Unito, partecipato da tutte le emittenti. In un editoriale dedicato alla giornata vengono rilasciati i dati relativi a un recente studio commissionato denominato “L’età della televisione” (consulente MTM, costituito da una ricerca qualitativa basata su 150 giorni di televisione e video filmati da dei particolari occhiali indossati da 30 persone; e sondaggio quantitativo di 6000 interviste in UK) dal quale risulta che:
- forme diverse di Tv e video coesistono nella quotidianità del pubblico
- ci sono 8 motivi per cui si guarda la Tv e per tutti questi motivi tranne uno la televisione è il mezzo preferito
- la Tv, soprattutto in diretta, eccelle soprattutto nel far rimanere in contatto con il mondo e condividere esperienze di visione
- la televisione su richiesta (free o per abbonamento) aiutano a perdersi in altri mondi
- i telespettatori, i più giovani in particolare, scelgono spesso la Tv on demand per l’evasione
- i video online come YouTube eccellono per la rapida distrazione e le esigenze più pratiche
Nel Regno Unito, secondo lo studio, si guardano circa 5 ore di Tv e altri video al giorno, per soddisfare uno o più dei seguenti 8 bisogni specifici:
- Unwind (rilassarsi), 26% del tempo di visione
- Distract (distrarsi, gratificazione instantanea),18%
- Comfort (stare a proprio agio, in famiglia o in coppia, 16%
- In touch (restare in contatto con quanto succeed nel mondo), 12%
- Experience (condividere esperienze, in diretta, in condivisione social), 10%
- Indulge (concedersi le passioni), 9%)
- Escape (evadere), 7%
- Do (attivarsi), 2%
Le nuove forme di visione sono più utilizzate per la distrazione, gratificazione istantanea, personale, spesso in mobilità, soprattutto fra i giovani. Per il resto la cara vecchia tv prevale.