Ma la guerra rallenta l’adozione del codice rafforzato. La Commissione ha pubblicato il 31 marzo gli ultimi rapporti del programma di monitoraggio COVID-19 sulle azioni intraprese da TikTok, Twitter, Meta e Microsoft a gennaio e febbraio 2022 contro la disinformazione. Il coronavirus resta al centro dell’attenzione, ma a causa delle azioni intraprese per combattere la disinformazione sulla guerra in Ucraina, i firmatari hanno chiesto più tempo per l’attuazione del Codice di condotta rafforzato: i firmatari del Codice si dicono infatti fortemente coinvolti nell’adozione di misure urgenti con impatto sul processo di redazione del Codice. Di certo la crisi della pandemia e quella dell’aggressione russa in Ucraina pongono serie sfide e minacce alla società dalla disinformazione: non a caso la UE è intervenuta con una comunicazione specifica per il Covid e con sanzioni contro canali di disinformazione di proprietà statale (Russia Today e Sputnik) in tutta l’UE attraverso il coordinamento di Erga con le Autorità nazionali.
Sul codice, CRTV ha sempre sostenuto che si tratta di un buon primo passo ma che bisogna procedere verso forme di co-regolazione più incisive, come peraltro richiesto nel processo di revisione a un anno della Commissione, e a forme di partecipazione di tutti gli stakeholder, come da struttura originaria di lavoro sul codice, poi limitato alle piattaforme online e ai contenuti pubblicitari, salvo specifici aspetti (es. minori, crisi, comunicazione politica).
Disinformazione sul Covid, i dati del monitoraggio. Il comunicato della Commissione indica, che: rispondendo alla richiesta della Commissione, Meta ora riferisce su Facebook e le azioni di Instagram separatamente; Microsoft ha creato un tracker che identifica i siti Web che pubblicano disinformazione COVID-19 nel mondo attivo in Francia, Germania e Italia per l’Europa: realizzato in collaborazione con Newsguard, il tracker ha identificato 547 siti Web di questo tipo a livello globale da febbraio; Twitter ha esteso la sua funzionalità per la segnalazione di disinformazione alla Spagna, ora quindi disponibile in sei paesi in totale; TikTok ha riportato che i video con tag COVID-19 e vaccini si sono quasi dimezzati tra gennaio e febbraio, in concomitanza con la revoca delle restrizioni nell’UE. Nei dettagli, si tratta di reportistica essenzialmente quantitativa. I numeri, soprattutto di Meta, per l’aspetto annunci, sono particolarmente significativi. Qualche highlight:
- TikTok, onde pandemiche e di disinformazione. TikTok ha registrato un aumento (+18 499) dei video con tag COVID (46 920) a gennaio 2022 rispetto a dicembre 2021 e un forte calo a 20.620 video taggati a febbraio. I video con il tag del vaccino COVID-19 sono stati invece 450.960 a gennaio (+ 185.201 da dicembre), e sono scesi a 196.449 a febbraio. TikTok indica che l’aumento di gennaio è stato causato dall’onda Omicron, la riduzione di febbraio dalla progressiva revoca delle restrizioni in molti Stati membri.
- Twitter, Spagna, utenti segnalatori, etichette. Twitter ha esteso alla Spagna una funzione che consente agli utenti di segnalare la disinformazione che incontrano sulla piattaforma, inclusa la disinformazione COVID-19 (disponibile in precedenza solo negli Stati Uniti, in Australia e in Corea del Sud). Twitter ha riferito di aver sospeso 2.153 account a gennaio (+1.487 rispetto a dicembre) e rimosso 3.397 contenuti (-1 162) e di aver sospeso 336 account e rimosso 1.828 contenuti a febbraio per violazioni del COVID- 19 “Politica sulle informazioni fuorvianti”. A febbraio, Twitter ha lanciato una nuova pagina del Centro assistenza, ha esteso l’uso di etichette affiliate allo stato più trasparente ad altri paesi (ad es. Germania, Italia, Spagna) e ha iniziato ad aggiungere etichette ai tweet che si collegano ai media statali riguardanti i contenuti relativi all’Ucraina.
- Meta (Google): i numeri di Facebook e Instagram e oltre (comunicazione pubblicitaria). Meta segnala che nel gennaio 2022, 20 milioni di visitatori dell’UE hanno visitato il Centro informazioni COVID-19 (+4 milioni rispetto a dicembre 2021), numero che a febbraio è sceso a 9,9 milioni. Sono oltre 142.000 i contenuti rimossi da Facebook e oltre 7.800 da Instagram a gennaio, e oltre 60.000 contenuti da Facebook e oltre 16.000 da Instagram nell’UE a febbraio. Per quanto riguarda Google a gennaio sono oltre 103,5 milioni gli annunci relativi al Covid-19 bloccati o rimossi dai mercati dell’UE per violazioni delle norme, comprese truffe e disinformazione su cure e vaccini falsi.
Il programma di monitoraggio Covid 19 si estenderà fino al giugno 2022, con rapporti relativi alle azioni intraprese in Marzo e Aprile.