“Il Consiglio d’Europa ci dice che un bambino su cinque è vittima di abusi sessuali e solo nel 2021 sono state postate online 85 milioni tra immagini e video che mostrano questi abusi. Non stiamo proteggendo i nostri bambini. Agli autori di questi crimini dico: l’Europa vi darà la caccia” così il Commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, presentando il pacchetto sui diritti dei minori e sul contrasto agli abusi sessuali su internet con la promessa di collocare l’Europa all’avanguardia nella lotta contro le violenze sessuali online. Il raccapricciante fenomeno si è aggravato con la pandemia di COVID-19. La fondazione Internet Watch che ha notato un aumento del 64% delle segnalazioni di abusi sessuali su minori nel 2021 rispetto all’anno precedente. I dati sono impressionanti , secondo una ricerca Europol del dicembre 2021, l’aumento in tempo di pandemia tocca punte del 25% in alcuni stati Europei. L’Europa risulta l’hub globale per la distribuzione di gran parte di questo materiale.
L’attuale sistema basato sull’individuazione e la segnalazione volontaria da parte delle aziende si è rivelato insufficiente a tutelare adeguatamente i minori e, in ogni caso, decadrà una volta scaduta la soluzione provvisoria attualmente in atto. Inoltre fino al 95% di tutte le segnalazioni di abusi sessuali su minori ricevute nel 2020 provenivano da un’unica azienda, ma è impensabile che il problema sia limitato ad una piattaforma.
Il pacchetto è stato presentato come il “braccio digitale” della strategia Ue sulla protezione dei diritti dei bambini. Al centro della proposta vi è la creazione di un Centro Europeo contro l’Abuso dei Minori, indipendente ma ospitato dall’Europol, con cui si coordinerà. “Gli Stati membri. Si legge nel ddl europeo – dovranno designare le autorità nazionali incaricate di rivedere la valutazione del rischio. Se tali autorità stabiliscono che permane un rischio significativo, possono chiedere a un tribunale o a un’autorità nazionale indipendente di emettere un ordine di rilevamento per materiale noto o nuovo di abuso sessuale su minori o grooming”.
La proposta si sostanzia in un regolamento, come tale direttamente applicabile. Sono accessibili, inoltre, comunicato stampa (anche in italiano), FAQ e una scheda informativa, in inglese.