Equità, trasparenza e prevedibilità per gli utenti commerciali dei servizi di intermediazione online. Da domenica 12 luglio si applica nell’ordinamento italiano il regolamento (UE) 2019/1150 che promuove equità e trasparenza per gli utenti commerciali dei servizi di intermediazione online anche noto come Regolamento Platform to Business (P2B). Entrato in vigore nel luglio 2019 il regolamento mira a garantire un ambiente commerciale online equo, trasparente e, soprattutto, prevedibile per le piccole imprese e gli operatori che si affidano a motori di ricerca e piattaforme online. Il regolamento nelle intenzioni vuole contribuire a garantire i principi di equità e sicurezza nello svolgimento dei rapporti commerciali online, vietare pratiche sleali come la sospensione ingiustificata del conto, o la presenza di termini e condizioni poco chiari, favorire maggiore trasparenza nelle classifiche, e nuove possibilità per la risoluzione di controversie e reclami e più in generale contribuire a “livellare il campo di gioco” tra piattaforme online, motori di ricerca (servizi di intermediazione) e controparti commerciali. Nella nota che comunica l’entrata nella fase applicativa del regolamento negli Stati Membri, un documento di Domande e Risposte, su ambiti di applicabilità, nuovi diritti e opzioni disponibili per risolvere problemi che potrebbero sorgere nei loro rapporti commerciali con le piattaforme online che contiene inoltre informazioni utili per servizi di intermediazione online, motori di ricerca e organizzazioni o associazioni rappresentative.
Sono stati pubblicati inoltre tre rapporti sullo stato di avanzamento sull’economia delle piattaforme, preparati dal gruppo di esperti per l’Osservatorio dedicato, sui quali viene richiesto un feedback entro l’8 settembre prossimo, che non a caso è la data di scadenza delle consultazioni relative alla legge sui servizi digitali (DSA): tali relazioni e i risultati della consultazione sulle stesse informeranno il più ampio lavoro della Commissione sulle piattaforme online e in particolare sul prossimo pacchetto sulla legge sui servizi digitali (DSA). Le tre relazioni sullo stato di avanzamento (dati, rapporti differenziati, misurazione e indicatori economici) indicano squilibri nel potere di mercato nelle relazioni tra le piattaforme online e i loro utenti aziendali in termini sia di accesso e utilizzo dei dati, sia di discriminazione come potenziale fonte di problemi nell’economia delle piattaforme online.
Si tratta di un primo passo, nelle prossime settimane la Commissione pubblicherà anche le linee guida ufficiali sulle classifiche online, che dovrebbero migliorare prevedibilità e trasparenza di piattaforme online e motori di ricerca e aiutare le aziende ad aumentare e gestire la propria visibilità online. Altre due relazioni saranno prodotte su pubblicità online e piattaforme con un significativo potere di mercato che, insieme alle relazioni attuali, forniranno un contributo finale da parte del gruppo di esperti dell’Osservatorio, entro la fine dell’anno.
Contesto. Queste ricerche devono essere viste all’interno dell’attività svolta dalla Commissione, priorità nell’area del digitale, strategia sui dati, DSA. L’attività relativa alle piattaforme online, fa capo alla unità “e-commerce e piattaforme platform unit” della DG Connect, che segue tra l’altro oltre alla normativa sulle pratiche commerciali (P2B), la revisione della direttiva e-commerce, l’attività relativa ai contenuti illegali sulle piattaforme online, l’attività in tema di consapevolezza degli algoritmi, oltre ad essere l’interfaccia per il gruppo di esperti sulla economia delle piattaforme digitali.
ALLEGATI
Q&A on Platform to Business for small businesses and other online operators
Video explainer: To whom the new Platform to Business rules will apply