Primo tassello del BEPS, per la digital tax, nelle more dell’OCSE la UE interverrà entro 6 mesi. E’ stata pubblicata sulla Gazzetta dell’Unione Europea del 22 dicembre scorso (con vigenza dal giorno successivo), la Direttiva (UE) 2022/2523 del 14 dicembre 2022 “intesa a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell’Unione”. L’accordo fra gli Stati Membri era stato raggiunto nel consiglio UE del 13 dicembre, superando il veto della Polonia, ed è stato fra i primi ad attuare la riforma fiscale dell’OCSE/G20 dell’ottobre 2021 volta a combattere l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili (BEPS) derivante dalla globalizzazione e la digitalizzazione dei mercati. La direttiva era stata proposta dalla commissione UE nel dicembre 2021.
La direttiva obbliga i 27 stati membri ad adottare le leggi di recepimento entro la fine del 2023 e a partire con la nuova tassa al più tardi dal 1 gennaio 2024. La minimum tax dell’Unione è la versione locale della Global Minimum Tax (Gmt), “Pilastro 2“ dell’OCSE, annunciata nell’ottobre del 2021, con 137 giurisdizioni formalmente aderenti ma da allora di fatto bloccata dalla diplomazia internazionale e dai “distinguo” sulla tassazione delle big-tech (Pilastro 1).
La nuova tassa continentale prevede che la capogruppo, o una sua intermediata, si faccia carico della ripartizione (o comunque delle compensazioni) dell’imposta minima tra le diverse giurisdizioni interessate, mediante un sistema di reporting sovranazionale. La soglia per applicare l’imposta alle multinazionali presenti nell’Ue (ma anche alle grandi aziende nazionali) è di 750 milioni di euro di fatturato globale, con delle eccezioni – fra cui: piccoli mercati, “start-up”, eccezione temporanea per Stati in cui hanno sede pochissimi gruppi multinazionali – ed esclusioni.
Nella minimum tax europea non rientra la digital tax, vero motivo del contendere, soprattutto fra Europa e USA. Per la digital tax, nelle more dell’OCSE, la UE si riserva di intervenire direttamente con una proposta legislativa entro giugno 2023 (art.57). Come già riportato, alcuni paesi Ue, tra cui l’Italia, hanno avviato digital tax nazionali, soggette a una clausola di disapplicazione automatica (sunset clause), e successivo allineamento alla normativa OCSE. A questo riguardo la UE attenderà fino a giugno 2023 riservandosi, dopo quella data, di proporre una propria soluzione legislativa.