Flessibilità negli aiuti di Stato e nel bilancio Europeo, solidarietà, sostegno all’occupazione, e soprattutto sblocco di fondi: finalmente l’Europa si attiva, a valle del riconoscimento della pandemia e della diffusione della stessa ben oltre i confini italiani. “Il COVID-19 è una grave emergenza sanitaria per i nostri cittadini, la nostra società e le nostre economie: il contagio è diffuso in tutti gli Stati membri. Si tratta anche di un grave shock economico per l’UE. La Commissione presenta dunque oggi una proposta immediata per attenuare l’impatto socioeconomico del COVID-19, imperniata su una risposta europea coordinata”. Così recita il comunicato stampa della Commissione UE del 13 marzo scorso. Il comunicato, oltre a prevedere una serie di misure di solidarietà, volte a garantire che non ci siano blocchi al movimento di beni e servizi necessari a fronteggiare l’emergenza, predispone e raccomanda diverse misure per consentire agli Stati membri di agire in modo risoluto e coordinato, sfruttando la piena flessibilità offerta nel quadro della disciplina degli aiuti di Stato e del patto di stabilità e crescita. Di interesse soprattutto le iniziative in tema di sblocco e riorientamento degli investimenti: 1 miliardo di euro sarà riorientato dal bilancio dell’UE come garanzia per il Fondo europeo per gli investimenti perché le banche diano liquidità alle imprese; 37 miliardi di euro per i fondi strutturali tra prefinanziamenti non spesi e nuovi finanziamenti; estensione dell’ambito di applicazione del Fondo di solidarietà dell’UE ad includere la crisi della sanità pubblica, da mobilitarsi in caso di necessità per gli Stati membri più duramente colpiti (fino a 800 milioni di euro). Queste le proposte messe in campo dalla Commissione UE, di cui tre sotto forma di regolamento (due sono relative agli investimenti), oltre a una comunicazione sull’impatto economico, che oltre a una prima proiezione di impatto (annex 1), richiama il quadro di applicazione degli aiuti di Stato (annex 3). L Commissione auspica che tali norme siano approvate rapidamente dal Parlamento europeo e il Consiglio, entro le prossime due settimane, in modo da essere operative a partire dai primi di Aprile.
Flessibilità della disciplina per gli aiuti di Stato. La principale risposta di bilancio al coronavirus proverrà dai bilanci nazionali degli Stati membri, ribadisce la Commissione. Le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato consentono agli Stati membri di agire in modo rapido ed efficace per sostenere i cittadini e le imprese, in particolare le PMI, che incontrano difficoltà economiche a causa dell’epidemia di COVID-19.Gli Stati membri possono elaborare vaste misure di sostegno in linea con le vigenti norme dell’UE e:
- decidere sulle misure, ad esempio integrazioni salariali, sospensione dei pagamenti delle imposte sulle società e sul valore aggiunto, contributi sociali;
- concedere direttamente un sostegno finanziario ai consumatori, ad esempio per servizi annullati o per biglietti non rimborsati dagli operatori interessati;
- aiutare le imprese a far fronte alla carenza di liquidità e se necessitano di aiuti al salvataggio urgenti.
Sempre in tema di aiuti di Stato infine, l’articolo 107, paragrafo 2, lettera b), del TFUE consente agli Stati membri di compensare le imprese per danni arrecati da eventi eccezionali, comprese misure nei settori dei trasporti aerei e del turismo. Attualmente, l’impatto dell’epidemia di COVID-19 in Italia è di natura e portata tale da consentire il ricorso all’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE. La Commissione può quindi approvare misure nazionali supplementari di sostegno per porre rimedio al grave turbamento dell’economia di uno Stato membro.
Si segnala al riguardo che il primo aiuto di Stato per Covid-19 sottoposto al vaglio della Commissione la scorsa settimana dalla Danimarca (12 milioni di euro, rimborso per grandi eventi cancellati) è stato approvato in via di urgenza nell’arco di 24 ore.
Flessibilità di bilancio europeo. La Commissione proporrà al Consiglio di sfruttare appieno la flessibilità prevista dal quadro di bilancio per attuare le misure urgenti necessarie a contenere l’epidemia di coronavirus e attenuarne gli effetti socioeconomici negativi. La pandemia COVID-19 può essere qualificata “evento inconsueto al di fuori del controllo del governo”, e pertanto apre la possibilità di prevedere spese eccezionali per contenere l’epidemia, ad esempio nel settore sanitario per misure di soccorso mirate a imprese e lavoratori. La Commissione è inoltre pronta a proporre al Consiglio di attivare la clausola generale di salvaguardia per poter prevedere un sostegno più generale della politica di bilancio che sospenderebbe l’aggiustamento di bilancio raccomandato dal Consiglio in caso di grave recessione economica nella zona euro o nell’UE nel suo complesso.
Mobilitazione del bilancio dell’UE. Il bilancio dell’UE metterà a disposizione gli strumenti esistenti per sostenere le imprese colpite con liquidità, integrando le misure adottate a livello nazionale. Nelle prossime settimane 1 miliardo di EUR sarà riorientato dal bilancio dell’UE come garanzia per il Fondo europeo per gli investimenti, per incentivare le banche a fornire liquidità a PMI e imprese a media capitalizzazione. Ciò aiuterà almeno 100.000 PMI europee e piccole imprese a media capitalizzazione con finanziamenti per circa 8 miliardi di euro. Sono previste inoltre sospensioni dei debiti ai debitori colpiti dalla crisi. L’aumento della garanzia di bilancio a favore del Fondo europeo per gli investimenti potrà essere resa disponibile nelle prossime settimane e le banche potranno beneficiare della liquidità aggiuntiva a partire da aprile 2020.
Misure per attenuare l’impatto sull’occupazione. Per proteggere i lavoratori da disoccupazione e perdita di reddito, al fine di evitare un effetto permanente della crisi, la Commissione si dice pronta a sostenere gli Stati membri in questo frangente promuovendo regimi di lavoro a tempo ridotto, programmi di perfezionamento professionale e di riqualificazione. La Commissione intende inoltre accelerare l’elaborazione della proposta legislativa relativa a un regime europeo di riassicurazione della disoccupazione volto a sostenere le politiche degli Stati membri a tutela dell’occupazione e delle competenze. Inoltre, l’iniziativa di investimento in risposta al coronavirus faciliterà il ricorso al Fondo sociale europeo, un fondo inteso a sostenere i lavoratori e l’assistenza sanitaria. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione potrebbe anch’esso essere mobilitato per sostenere i lavoratori licenziati e i lavoratori autonomi alle condizioni stabilite nel regolamento vigente e futuro. Nel 2020 a tale riguardo sono disponibili fino a 179 milioni di EUR.
Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus. Con questa nuova iniziativa la Commissione propone di destinare 37 miliardi di EUR nell’ambito della politica di coesione per la lotta contro il coronavirus. A tal fine la Commissione propone di abbandonare quest’anno l’obbligo di chiedere agli Stati membri di rimborsare i prefinanziamenti non spesi per i fondi strutturali. Questo importo ammonta a circa 8 miliardi di EUR provenienti dal bilancio dell’UE, che gli Stati membri potranno utilizzare per integrare 29 miliardi di EUR di finanziamenti strutturali in tutta l’UE. Ciò aumenterà considerevolmente l’entità degli investimenti nel 2020 e contribuirà ad anticipare l’uso finora non assegnato di 28 miliardi di EUR in finanziamenti nell’ambito dei programmi della politica di coesione 2014-2020. La Commissione esorta il Parlamento europeo e il Consiglio ad approvare rapidamente la proposta, affinché possa essere adottata entro le prossime due settimane.
Gentiloni nella Task Force per il Covid-19. La Commissione ha creato una task force di 7 Commissari per coordinare il lavoro sul Covid-19, composta da: iIl vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis, responsabile della realizzazione di un’economia al servizio delle persone; Paolo Gentiloni, responsabile degli aspetti macroeconomici; Thierry Breton ( mercato interno); Stella Kyriakides ( aspetti sanitari); Ylva Johansson (frontiere); Janez Lenarčič (gestione delle crisi); Adina Vălean (mobilità).
Per maggiori informazioni
MEMO: Risposta coordinata europea sul coronavirus — Domande e risposte
Scheda informativa: Risposta dell’UE al coronavirus
Comunicazione sugli aspetti economici della crisi del coronavirus
Allegato della comunicazione sugli aspetti economici della crisi del coronavirus
Proposta di regolamento relativo all’iniziativa di investimento in risposta al coronavirus