Ma non siamo soli: in ritardo nel recepimento altri 22 Stati membri e il Regno Unito. Sono 23 le procedure in infrazione avviate dalla Commissione europea nei confronti di altrettanti Stati membri e del Regno Unito per la mancata attuazione delle nuove norme che disciplinano il coordinamento dei media audiovisivi a livello dell’UE (direttiva servizi media audiovisivi – SMAV). Il termine per il recepimento negli ordinamenti nazionali della direttiva era fissato al 19 settembre 2020, ma solo Danimarca, Paesi Bassi, Svezia e Ungheria hanno notificato le misure di recepimento e confermato la completezza della notifica. La Commissione ha di conseguenza inviato lettere di costituzione in mora a Belgio, Bulgaria, Cechia, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Regno Unito, per invitarli a fornire maggiori informazioni.
Gli Stati membri avevano a disposizione 21 mesi per recepire la direttiva in questione nei rispettivi ordinamenti nazionali sottolinea nella nota stampa la Commissione UE. Con la lettera di messa in mora i Paesi in questione hanno a disposizione due mesi per inviare una risposta dettagliata.
La direttiva SMAV, come del resto altre direttive rilevanti per il settore radiotelevisivo, fra cui quella sul copyright online, la “cavo satellite” (copyright su ritrasmissioni transfrontaliere e online) e il Codice Europeo di Comunicazione Elettroniche (rifusione di diverse direttive di settore) sono contenuti all’interno della legge di delegazione europea 2020, attualmente all’attenzione della Camera dei Deputati dopo l’approvazione in Senato. Il 26 novembre scade il termine per la presentazione di emendamenti e pertanto l’iter dovrebbe procedere rapidamente. L’approvazione della legge di delegazione europea apre la strada al recepimento attraverso decretazione delegata.