Aumento dei fondi, integrazione con gli altri programmi pluriennali, alleggerimento burocratico, procedure di valutazione più efficaci, piattaforme online più competitive, un osservatorio europeo sulla cultura e la creatività, apertura verso i Paesi dell’area mediterranea extra Ue: sono queste le richieste della Commissione Cultura del Parlamento UE approvate il 24 gennaio per Europa Creativa, lo strumento quadro della Commissione UE per il sostegno ai settori culturali e audiovisivi. Per il programma, che ha raccolto 15mila progetti, sono stati stanziati 1 miliardo e 460 milioni per il 2014/2020.
Secondo Silvia Costa, sostenitrice della proposta, Europa Creativa “è vittima del suo successo: per rientrare tra i vincenti, i progetti devono raggiungere votazioni altissime e spesso sono esclusi progetti di alta qualità”. “Le risorse disponibili” – prosegue Costa – “non hanno consentito di accogliere tutti i progetti che sarebbero stati utili alla Ue per valorizzare la sua diversità culturale e linguistica e per rafforzare il settore della cultura e della creatività”. Un settore con alte potenzialità “e dati sempre in crescita, ben superiori a quelli generali: parliamo di 12 milioni di posti di lavoro, 2,5 volte superiore al settore auto”. L’esponente democratica, nel recente giro di nomine, prima fra tutte quella di Antonio Tajani alla Presidenza del Parlamento, è passata dalla presidenza della Commissione Cultura (che deteneva dal 2014) a un ruolo più politico, coordinatrice del gruppo Socialisti e Democratici all’interno della commissione Cultura del Parlamento europeo. Si ricorda che la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sul programma, e tutti e tre i sotto-programmi Cultura, Media e Cross-settoriale (questionario online).
I risultati di tale consultazione che chiuderà il 16 aprile 2017 contribuiranno a completare la valutazione intermedia dei risultati del programma sulla quale la Commissione UE preparerà una relazione indirizzata al Parlamento europeo e al Consiglio.
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