Indicati parametri e scadenze che dovrebbero portare alle prime erogazioni a cavallo dell’estate. È stato approvato nel Consiglio Europeo dell’11 febbraio scorso il Regolamento sul Piano di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan), che metterà a disposizione 672,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti per investimenti pubblici e riforme nei 27 Stati membri e fronteggiare la crisi indotta dalla pandemia da Covid-19.
Con tale approvazione inizia il processo che porterà alla procedura di reperimento di fondi sul mercato. L’uscita è stata preannunciata durante l’ultimo ECOFIN del 16 febbraio scorso quando il Vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis, fra l’altro, ha ricordato ai 27 Ministri delle Finanze UE che condizione per iniziare a reperire le risorse è la ratifica della decisione sulle risorse proprie da parte degli Stati membri entro aprile (alla data del 16 solo sei stati membri hanno provveduto alla ratifica). Successivamente alla presentazione dei PNRR nazionali, sono previsti due mesi per il vaglio della Commissione ed un mese per il placet del Consiglio. In seguito, nel mese di giugno, la Commissione potrà iniziare ad emettere titoli per reperire il 13% di pre-finanziamento.
Dombrovskis ha anche ricordato che i prestiti di Next Generation EU accrescono i livelli di debito pubblico e come tali saranno conteggiati nel calcolo delle passività da estinguere. Tuttavia, gli Stati membri dispongono di tassi di interesse molto vantaggiosi (ad esempio con il programma SURE che prevede un tasso d’interesse negativo dello 0,497%).
Per quanto riguarda poi la distinzione tra imprese sostenibili o meno, il Vicepresidente Dombrovskis ha sottolineato che non verrà considerata la variabile pandemica, ma la sostenibilità verrà accordata alle imprese già redditizie prima della crisi del Covid-19. La distinzione sarà cruciale per la concessione di aiuti di Stato, relativamente ai quali la Commissione verosimilmente restringerà lo spettro dei destinatari.
Il corposo provvedimento (148 pagine) consta di 75 considerando, 36 articoli e 5 allegati relativi, fra l’atro alla metodologia per il calcolo del contributo finanziario massimo per Stato membro. Negli allegati sono inclusi coefficienti di calcolo delle misure per gli obiettivi ambientali e digitali che, come noto, devono veder destinate rispettivamente il 37% e il 20% delle dotazioni di ciascun Piano Nazionale. Gli altri obiettivi posti dalla UE includono: occupazione e crescita intelligente, sostenibile e inclusiva; coesione sociale e territoriale; salute e resilienza; politiche per la prossima generazione, l’infanzia e i giovani, comprese l’istruzione e le competenze. Si ricorda come la proposta settoriale di CRTV per il Recovery Plan includa iniziative per molti di tali obiettivi.
In quanto regolamento esso è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati Membri. Il regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea prevista per il 18 febbraio.