Confindustria Radio TV

  • Home
  • Chi Siamo
    • Profilo
    • Organi Sociali
      • Consiglio di Presidenza
      • Consiglio Generale
      • Revisori dei Conti
      • Probiviri
    • Commissioni
    • Struttura
    • Statuto
  • Associati
    • Associati Nazionali
    • Radio Locali
      • Profilo
      • CONSIGLIO DIRETTIVO
      • Associati
    • Tv Locali
      • Profilo
      • CONSIGLIO DIRETTIVO
      • Associati
  • Normativa
    • Archivio Legislativo
    • Circolari
    • Dossier
    • CCNL
    • Position Paper
  • Ufficio studi
    • Crono Mappe RTV
      • Crono TV
      • Crono Radio
    • Studio Radio e Tv
    • Focus
    • Mk pubblicitario
    • Dati Macroeconomici
    • Dati e Analisi
  • Comunicazione
    • Newsletter
      • Radio TV News 2018
      • Radio TV News 2017
      • Radio TV News 2016
      • Radio TV News 2015
    • Comunicati Stampa
    • Rassegna Stampa
    • Assemblee e Convegni
      • Assemblea 2017
      • Assemblea 2016
      • Assemblea 2015
      • Convegni
    • Gallery
    • Le Aziende Comunicano
    • Glossario
  • Contatti

UE, indice di digitalizzazione DESI 2019, l’Italia resta indietro

13 Giugno 2019

Forniti anche dati sul divario di genere digitale. I paesi che hanno fissato obiettivi ambiziosi in linea con la strategia per il mercato unico digitale dell’UE e li hanno sostenuti con investimenti adeguati hanno conseguito risultati in un periodo di tempo relativamente breve. È il caso, ad esempio, della Spagna relativamente alla diffusione della banda larga ultraveloce, di Cipro per la connettività a banda larga, dell’Irlanda per la digitalizzazione delle imprese e della Lettonia e della Lituania per quanto riguarda i servizi pubblici digitali. L’Italia resta fra gli ultimi Paesi (24esima su 28) rispetto ai 5 parametri registrati dall’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (Digital Economy and Society Index – DESI), ossia connettività capitale umano, uso dei sevizi internet, integrazione delle tecnologia digitali nelle imprese, sevizi pubblici digitali. E’ quanto risulta dal Rapporto DESI 2019, appena rilasciato dalla Commissione. L’indice monitora le prestazioni digitali globali dell’Europa e misura i progressi compiuti dai paesi dell’UE in termini di competitività digitale. Sono stati anche rilasciati i dati relativi all’approfondimento sul divario di genere digitale (WIS), seconda edizione.

Le maggiori rilevanze. L’83% degli europei naviga su Internet almeno una volta alla settimana (erano il 75% nel 2014). Per contro, solo l’11% della popolazione dell’UE non ha mai usato Internet (rispetto al 18% del 2014).

Ad aumentare in misura maggiore sono stati i servizi di videochiamate e video su richiesta, disponibili su vari programmi informatici e applicazioni per smartphone.

Le imprese sono sempre più digitali ma il commercio elettronico progredisce lentamente. Si registra in particolare una stagnazione del numero di PMI che vendono beni e servizi online (17%).

Un numero crescente di imprese fa ricorso a servizi cloud (il 18% rispetto all’11% del 2014) o ai social media (il 21% contro il 15% del 2013) per dialogare con i clienti e altri partner.

Nel settore dei servizi pubblici digitali, in cui esiste una regolamentazione dell’UE, si registra una tendenza alla convergenza tra gli Stati membri nel periodo 2014-2019.Il 64% degli internauti che trasmettono moduli alla pubblica amministrazione utilizza ora i canali online (erano il 57% nel 2014).

Fattori core di sviluppo. Il report individua tra i fattori cruciali per la progressione della digitalizzazione:

  • connettività ultraveloce, lo dimostra la rapida crescita della domanda e degli utilizzi: il 60% delle famiglie UE ha accesso alla connettività ultraveloce di almeno 100 megabit per secondo (Mbps) e il numero di abbonamenti alla banda larga è in aumento. Il 20% delle famiglie utilizza la banda larga ultraveloce, un numero quattro volte superiore rispetto al 2014. Riguardo alla connettività l’Italia risulta al 19esimo posto, in progressione rispetto al monitoraggio 2018 (26esima) più performante rispetto alla media europea per copertura e utilizzi di banda larga mobile, meno per banda larga veloce e banda ultralarga.
  • competenze digitali di base: benché la maggior parte dei posti di lavoro richieda almeno competenze digitali di base, più di un terzo della forza lavoro attiva in Europa non le possiede e solo il 31% della forza lavoro possiede competenze avanzate nell’uso di Internet. In questo ambito il punteggio italiano è molto deficitario, 26sima posizione: solo il 44% degli italiani tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base (57% la media UE). Il gap si registra anche nelle professioni e lauree legati alle tlc

 

 

L’Italia è in buona posizione, sebbene ancora al di sotto della media dell’UE, in materia di connettività e servizi pubblici digitali. I servizi pubblici online e open data sono prontamente disponibili e la diffusione dei servizi medici digitali è ben consolidata. La copertura a banda larga veloce e la diffusione del suo utilizzo sono in crescita (pur se quest’ultima rimane sotto la media), mentre sono ancora molto lenti i progressi nella connettività superveloce. L’Italia è a buon punto per quanto riguarda l’assegnazione dello spettro 5G.

Tuttavia tre persone su dieci non utilizzano ancora Internet abitualmente e più della metà della popolazione non possiede competenze digitali di base. Tale carenza nelle competenze digitali si riflette anche in un minore utilizzo dei servizi online, dove si registrano ben pochi progressi. La scarsa domanda influenza l’offerta e questo comporta una bassa attività di vendita online da parte delle PMI italiane rispetto a quelle europee. Le imprese italiane presentano tuttavia un punteggio migliore per quanto riguarda l’utilizzo di software per lo scambio di informazioni elettroniche e social media.

 

L’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) si basa  prevalentemente sulla base dati Eurostat, e misura i progressi compiuti dagli Stati membri dell’UE verso un’economia e una società digitali per aiutarli a programmare  investimenti e interventi. L’indice comprende anche un’analisi dettagliata delle politiche digitali nazionali e comprende per ogni Paese un capitolo deidcato alle telecomunicazioni.

Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) 2019

Domande e risposte

 Divario di genere digitale. In concomitanza è stato pubblicato l’indice (Women in Digital Scoreboard), sulla partecipazione delle donne alla digitalizzazione. Il monitoraggio, giunto al secondoanno evidenzia che i paesi dell’UE con un elevato livello di competitività digitale sono quelli che registrano anche la maggiore partecipazione delle donne all’economia digitale. Dal report risulta che:

  • C’è una differenza di genere in tutti i 13 indicatori a livello dell’UE. Il divario è maggiore nelle competenze specialistiche e nell’occupazione delle ICT.
  • Solo il 17% degli specialisti ICT sono donne. Lo stesso rapporto per i laureati STEM (discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche ) è del 34%.
  • Le donne nel settore dell’informazione e della comunicazione guadagnano il 19% in meno rispetto agli uomini.
  • Nelle competenze digitali il divario di genere è dell’11%. Il divario è più alto per le competenze di base sopra e soprattutto per quelli sopra i 55 anni.
  • Esiste una forte correlazione tra il quadro di valutazione del WiD e l’indice digitale dell’economia e della società (DESI). Gli Stati membri che guidano le donne nel settore digitale sono anche leader nella competitività digitale. Ossia,Finlandia, Svezia, Lussemburgo eDanimarca confermano il punteggio più alto sul tabellone del WiD. Le donne sono “meno digitali” in Bulgaria, Romania, Grecia e Italia, senza alcun cambiamento rispetto all’anno scorso.

 

 

Print Friendly, PDF & Email
Tags | Banda larga, digitalizzazione, Internet, Unione Europea
 0
Condividi

Articoli correlati

Niente obbligo di app Google sugli smartphone Android

18 Ottobre 2018

Privacy: ultimi aggiornamenti

23 Novembre 2018

UE: revoca dell’azione contro l’Irlanda per gli aiuti di stato ad Apple

18 Ottobre 2018

IPTV illegale, blitz internazionale coordinato dall’Italia

20 Settembre 2019
Previous Post SIAE, SOUNDREEF e LEA: accordo sull’intermediazione dei diritti d’autore
Next Post Stati generali editoria: informazione e pubblicità al tempo del web

Login

  • Password persa

Tag CRTV

MISE GDPR UE Rai Franco Siddi Mediaset Associazione TV Locali CRTV Nielsen Radio Tv News Confindustria Radio Televisioni 5G investimenti pubblicitari Agcom Radio diritto d'autore Tv Locali Facebook Consiglio UE Tassazione digitale Commissione europea copyright fake news banda 700 newsletter OCSE Unione Europea DAB Commissione UE Privacy

Categorie

  • AGCM
    (10)
  • AGCOM
    (69)
  • AUDITEL
    (6)
  • Banda 700
    (39)
  • Canali TV Italia
    (18)
  • Comitato Media e Minori
    (4)
  • Comunicazioni elettroniche
    (6)
  • Contributi emittenza locale
    (40)
  • DAB
    (28)
  • Diritti connessi
    (5)
  • Diritto d'Autore
    (29)
  • DTT – Digitale terrestre
    (42)
  • IES
    (2)
  • Investimenti pubblicitari
    (42)
  • Le Aziende Comunicano
    (1)
  • Mercato
    (23)
  • MISE
    (66)
  • PAR CONDICIO
    (4)
  • Privacy
    (35)
  • Pubblicità online
    (9)
  • Radio e TV Locali
    (96)
  • Radiofonia
    (48)
  • RAI
    (22)
  • Servizio Pubblico
    (14)
  • SIC
    (3)
  • Studio Economico Radio
    (2)
  • Studio Economico TV
    (4)
  • TER
    (3)
  • Unione Europea
    (131)
  • Video on-demand
    (9)
Viacom
Radio Dimensione Suono
Radio Kiss Kiss
Gruppo 24Ore
TV2000
Tivù
RTL
Rai
Radio Italia
QVC
Persidera
Mediaset
La7
Giglio Group
HSE24
Eutelsat
Elemedia
Discovery
DFree
  • Home
  • Comunicazione
  • Studi e Ricerche
  • Norme e Regolamenti
  • Privacy e Cookie


© Confindustria Radio Televisioni
Piazza dei SS. Apostoli 66 - 00187 ROMA - Tel: +39 06.93562121 - Fax: +39 06.69368541 - email: segreteria@confindustriaradiotv.it
Tutti i diritti riservati