Nello studio della Commissione i trend e le sfide per accompagnare la crescita dell’economia dell’attenzione europea.
Festival di Cannes, lo European Film Forum, ha fornito l’occasione al commissario per il Mercato interno Thierry Breton per presentare il primo European Media Industry Outlook. La ricerca, partendo da dati di mercato intende individuare le tendenze tecnologiche e le sfide della industria dei media, divisa in tre macrosettori: audiovisivo, videogiochi e mezzi d’informazione.
“Dobbiamo essere più presenti nei segmenti emergenti dell’industria dei media, per prepararci ai modelli di business di domani e per aiutare l’industria europea a diventare globale. Il pubblico è al centro dell’economia dell’attenzione. In Europa abbiamo il pubblico – il nostro mercato interno di 450 milioni di cittadini, ora abbiamo bisogno di strategie che ci aiutino a mantenere la nostra indipendenza finanziaria e a proteggere la nostra diversità culturale” ha dichiarato Thierry Breton.
L’Outlook sottolinea l’impatto strutturale del cambiamento in atto nel consumo dei media a favore degli operatori digitali. Secondo il rapporto, la crescita è trainata principalmente dai segmenti video on demand (VoD) e mobile gaming o contenuti immersivi. Nel quadro dell’attuale industria dei media dell’UE spicca il numero di piccole imprese che popolano il settore, 200.000 aziende in totale, che per numero pesano per il 99,8% del totale, sebbene il fatturato sia trainato dai grandi, recita l’infografica. Gli occupati sono 1 milione in tutto fra i tre settori individuati – audiovisivo, gaming e news. Sono settori che tutti competono sul mercato dell’attenzione, dove i consumi degli utenti continuano a migrare online. Se i ricavi mostrano una ripresa dalla crisi pandemica, tale ripresa ci sono forti differenze tra i settori: la crescita è guidata principalmente dall’online, e da settori emergenti, come il cloud gaming o contenuti immersivi. Alcuni settori tradizionali, prendiamo ad esempio il mercato audiovisivo, come la TV, sono resilienti (all’84% dei ricavi), altri come il VoD in rapida crescita, mentre il cinema è molto lento nella ripresa e e il video su supporto fisico sta scomparendo. ma altri lottano nell’adattamento alla sfida digitale.

Annunciata nel piano d’azione per i media e gli audiovisivi (dicembre 2020), l’outlook si basa su panoramiche di mercato, analisi dei trend tecnologici e dei modelli di produzione e consumo che emergono a livello dell’UE 27. Il quadro delineato si basa su sondaggi tra i consumatori, questionari, contributi strutturati delle parti interessate e fonti secondarie, attorno al tema comune della competitività dell’industria dell’UE. Si tratta di un numero uno, nelle intenzioni della Commissione l’Outlook continuerà a monitorare e ispirare (non a caso outlook implica il concetto di prospettiva) i progressi del settore.
Non a caso il rapporto evidenzia l’importanza strategica dei diritti di proprietà intellettuale (IP) per le società di media e come conservazione, acquisizione e sfruttamento di tali diritti possono aiutare ad aumentare i ricavi, investire o rimanere indipendenti recita la nota stampa. Sottolinea inoltre che un’adozione tempestiva ma saggia di tecnologie e tecniche innovative (ad esempio la produzione virtuale dell’IA) è fondamentale per adattarsi, aprire nuovi mercati e diventare più competitivi, così come le strategie guidate dall’audience per costruire modelli di business di successo, recita il comunicato.
“Lo studio sottolinea quanto sia fondamentale sostenere i nostri sforzi per aiutare le imprese europee dei media a digitalizzare. Dobbiamo posizionarci rapidamente su nuovi segmenti tecnologici per evitare che altri impongano standard, che non approviamo dai contenuti immersivi alla produzione virtuale” ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per un’Europa pronta per l’era digitale.