I leader dell’Unione europea e degli Stati Uniti dedicheranno due giornate, oggi e domani, a Bruxelles per discutere della revisione annuale del Privacy Shield. Si tratta dell’accordo stipulato nel 2016 tra la Commissione europea e il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti per la tutela dei dati personali dei cittadini europei in caso di trasferimento oltreoceano.
Si ricorda che il precedente accordo, denominato “Safe Harbour” era decaduto dopo una sentenza della Corte Europea di Giustizia (C-362/14). Il nuovo accordo, in fase di monitoraggio, è stato di recente (luglio 2018) oggetto di rilievi da parte del Parlamento UE in una Risoluzione, per persistenti carenze nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone e alla luce dell’entrata in vigore del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) nel maggio scorso. Fra gli altri temi oggetto della discussione, quale diritto si applica nel trasferimento transfrontaliero (UE o USA) e questioni relative all’Ombusdman attivato per i ricorsi sul tema. La sensibilità è aumentata a valle del caso Facebook – Cambridge Analytica che ha scatenato una serie di ricorsi di Associazioni alla Corte UE per disapplicare l’accordo, le cui audizioni dovrebbero aver luogo nel primo semestre 2019. È difficile che l’accordo venga nuovamente sospeso, ma la UE spingerà per ottenere ulteriori avanzamenti verso il modello di protezione nostrano.
Privacy Shield prima revisione annuale