La Commissione pubblica una raccomandazione sulla pirateria online, si inizia ad applicare il regolamento DMA e si procede in Europarlamento e Consiglio con il Media Freedom Act.
Raccomandazione della Commissione per rafforzare la lotta alla pirateria online. Il 4 maggio la Commissione ha adottato una raccomandazione sulla lotta alla pirateria online degli eventi sportivi e di altri eventi in diretta, come i concerti e gli spettacoli teatrali. “La raccomandazione incoraggia gli Stati membri, le autorità nazionali, i titolari di diritti e i prestatori di servizi intermediari ad adottare misure efficaci, equilibrate e appropriate per contrastare le ritrasmissioni non autorizzate di tali streaming, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e delle norme in materia di protezione dei dati personali” recita la nota. La raccomandazione si concentra su tre ambiti principali: trattamento tempestivo delle segnalazioni relative a eventi in diretta (con riferimento al DSA e l’urgenza da esso richiesta degli interventi dei servizi di hosting per ridurre al minimo i danni ); Ingiunzioni dinamiche (qui la base giuridica è la direttiva sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e lo spunto le best practice in alcuni Stati membri, fra cui l’Italia, giurisprudenza Mediaset, si v. articolo); offerte commerciali e sensibilizzazione: incoraggia inoltre gli organizzatori di eventi sportivi e di altri eventi in diretta e le emittenti ad aumentare la disponibilità, l’accessibilità economica e l’attrattiva delle loro offerte commerciali per gli utenti finali in tutta l’Unione: Questo potrebbe essere un aspetto un po’ delicato, anche se, sempre secondo la nota, “la raccomandazione invita gli Stati membri a informare gli utenti sull’esistenza di offerte legali per fruire di questo tipo di contenuti e a sensibilizzare le autorità di contrasto in merito al problema della pirateria”.
MFA e giornata mondiale della stampa. Il 3 maggio si è celebrata la giornata mondiale della (libertà di) stampa. In Italia si è parlato dell’indice redatto annualmente da RSF, che vede una crescita significativa del numero dei Paesi dove la libertà di stampa è minacciata gravemente – da21 di solo 2 anni fa a 31 attuali – e un miglioramento della posizione dell’Italia, che scala ben 17 posizioni a livello mondiale, situandosi al 41esimo posto, prima degli Stati Uniti (45esimi): nel Belpaese la libertà di stampa, secondo l’organizzazione francese, continua a essere minacciata dalla criminalità organizzata, specialmente nel sud, e da gruppi estremisti violenti, fattori che erano peggiorati decisamente durante la pandemia. Si segnala che in occasione della giornata una coalizione di organizzazione media e emittenti hanno lanciato un appello affinché il MFA aumentasse le garanzie a protezione dei giornalisti e le loro fonti da ogni minaccia alla loro indipendenza e sicurezza e di garantire la libertà dei giornalisti degli editori. La disposizione rilevante della proposta di regolamento è l’art. 4.
DMA applicabile dal 2 maggio, entro il 3 luglio autodesignazione dei “core platform services”.Con la sua entrata in vigore il 1° novembre 2022, il DMA è entrato nella sua cruciale fase di attuazione e ha iniziato ad essere applicabile a partire dal 2 maggio 2023. Il prossimo passo importante è ora la designazione dei potenziali gatekeeper che avranno tempo fino al 3 luglio 2023 per notificare alla Commissione se i propri servizi principali di piattaforma (“core platform services”) che ripecchiano le soglie stabilite dal DMA. La Commissione avrà quindi quarantacinque giorni per designarli, vale a dire fino a metà agosto. Si entra nel vivo dell’applicazione della cornice normativa dell’ Unione Europea creata dai due regolamenti DSA e DMA volti a ristabilire alcuni aspetti del tanto richiesto level playing field con le big tech. Di recente la Commissione ha designato le piattaforme online molto grandi (VLOPs) ai sensi del DMA (si v. articolo) . MFA procede in europarlamento e Consiglio UE. La relatrice Sabine Verheyen ha presentato il suo progetto di relazione alla riunione della commissione CULT (referente sulla proposta di regolamento) il 26 aprile. Contestualmente è stato confermato che il termine per la presentazione degli emendamenti è il 5 maggio e l’obiettivo in CULT è di votare il 7 settembre un testo definitivo, in modo che i triloghi (negoziazioni fra Parlamento, Commissione e Consiglio UE) possano iniziare immediatamente. L’intenzione, ribadita, è concludere i negoziati entro la fine dell’attuale mandato. Gli elementi più discussi della bozza di testo hanno riguardato la coerenza del Media Freedom Act con AVMSD e DSA, l’indipendenza del Board dalla Commissione, la definizione di fornitori di servizi di media e il rapporto tra fornitori di servizi di media e piattaforme online di grandi dimensioni (VLOPs). Nel frattempo proseguono i lavori anche nell’ambito del Consiglio UE, dove la presidenza Svdese ha proposto degli emendamenti di compromesso su preambolo, primi articoli e primi considerando e ha recepito le opinioni del servizio legale e della Commissione Europea della Regioni. Obiettivo della Presidenza è raggiungere un “general approach” in tempo per la chiusura del semestre svedese, che sarà seguito a partire da Luglio da quello della presidenza spagnola.