Necessario un intervento urgente nel decreto milleproroghe per garantire la ricevibilità del segnale. In una lettera al Ministro Giorgetti un gruppo di emittenti locali venete indicano severe criticità (frequenza unica e vincoli radioelettrici) che mettono a rischio la ricezione del segnale per oltre 1 milione di cittadini veneti, con pregiudizio per la sopravvivenza delle emittenti nella delicata fase di transizione e per l’informazione di prossimità. Si richiede un intervento tempestivo attraverso un emendamento al decreto milleproroghe che consenta “autonomamente all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di avviare un’istruttoria sui concreti progetti di rete degli operatori assegnatari e, ove ritenuta concreta una possibile criticità, intervenire attenuando le limitazioni radioelettriche alla frequenza di primo livello”. La lettera è stata inviata il 2 Febbraio ai vertici del MISE, al Ministro Giorgetti e la Sottosegretaria con delega per le Comunicazioni Ascani, nonché al presidente AGCOM e alle Commissioni parlamentari competenti (V Bilancio e I Affari Costituzionali).
“La particolarissima situazione del territorio veneto, per le sue condizioni orografiche e di vicinanza ad altri stati esteri, ha creato una situazione radioelettrica estremamente sfavorevole con una duplice problematica. L’unica rete di primo livello utilizzabile dalle tv locali nell’area infatti (ex comma 1030 dell’art. 1 della legge di bilancio 2018 (205/2017) anche in base agli accordi internazionali è stata assoggettata a dei vincoli radioelettrici che costituiscono, di fatto, insormontabili limitazioni che, pur garantendo una copertura teorica, pregiudicano l’effettivo servizio in quanto non sarà possibile una analoga ricevibilità dei segnali rispetto alle emittenti nazionali per ciò che concerne le direzioni di trasmissione, il puntamento delle antenne riceventi degli utenti, e la potenza dei segnali stessi” recita la lettera.
In base ad una una simulazione elaborata da una società di consulenza tecnica più di 1 milione di veneti (con particolare riferimento alle province di Verona e Mantova, alla provincia di Rovigo ed al Veneto Orientale) non potranno più ricevere il segnale delle emittenti locali a partire dai primi giorni di marzo quando è previsto che avvenga il passaggio delle emittenti venete dalle attuali frequenze utilizzate (da liberare, per far spazio alla rete 5G) all’unica frequenza pianificata nel Veneto (CH42UHF) la cui gestione è stata assegnata a Raiway. Con l’operatore pubblico è stato tempestivamente e proficuamente attivato un tavolo tecnico di confronto che tuttavia non ha permesso di superare tutte le criticità.