Verizon Communication, conosciuta con il nome di Verizon, sale alla ribalta delle cronache tecnologiche con l’acquisizione di Yahoo! che, secondo i media statunitensi, sembra essere alla fine della sua storia indipendente, perché acquistata per una cifra di 4,8 miliardi di dollari.
L’Idea di Verizon sarebbe di fondere le attività in linea di Yahoo!, insieme al suo core business, che comprende servizi come Yahoo News e Yahoo Mail. Un accordo soggetto all’approvazione delle autorità di regolamentazione e degli azionisti di Yahoo che sarà chiuso, secondo le previsioni, nel primo trimestre 2017. La società resterà quotata anche dopo la formalizzazione dell’accordo. Rimanendo fuori dal perimetro dell’intesa la partecipazione che Yahoo detiene col colosso cinese dell’e-commerce Alibaba Group (la compagnia privata cinese attiva nel campo del commercio elettronico), le quote di Yahoo Japan (una società internet giapponese formata come joint venture tra la società internet americana Yahoo! e la società Internet giapponese SoftBank ) e il “portafoglio Excalibur”, che riguarda i brevetti e investimenti.
Nata nel 1984 come Bell Atlantic, Verizon assume l’attuale denominazione del 2000. Società statunitense attiva nel campo delle telecomunicazioni a banda larga e primo operatore mobile degli USA con oltre 140 milioni di utenti. La strategia di espansione della società subisce un’improvvisa accelerazione tra il 2015 e il 2016 con le 2 acquisizioni: quella di America OnLine (AOL, datata 2015) e quelle di di Yahoo! (datata 2016). Così, la compagnia telefonica statunitense prova a inserirsi nel mercato web e dei servizi online, potenzialmente più remunerativo, concentrandosi in particolare su video e filmati, andando a sfidare direttamente Facebook e Google. Una tattica che prende in considerazione la banda larga con le sue novità e le sue esigenze.
Verizon ha due settori oggetto di informativa, Wireless e Wireline, cui operano per gestirli come segmenti di business strategici e organizzandoli sotto forma di prodotti e servizi. Verizon Wireless è il più grande provider di servizi wireless negli Stati Uniti come misurato da connessioni di vendita al dettaglio e dei ricavi. Al 31 dicembre 2015, Verizon Wireless ha avuto 112,1 milioni di connessioni al dettaglio e il 2015 un fatturato di circa 91,7 miliardi $, pari a circa il 70% dei ricavi aggregati di Verizon. Con la tecnologia più grande di quarta generazione (4G) Long-Term Evolution (LTE) e (3G) Evolution di terza generazione – reti dati ottimizzata (EV-DO) di qualsiasi fornitore di servizi wireless degli Stati Uniti, la rete 4G LTE è disponibile per oltre il 98% della popolazione degli Stati Uniti in più di 500 mercati che copre circa 312 milioni di persone, comprese quelle nelle zone servite dal LTE in partner rurale dell’America. Verizon sta concentrando la sua spesa in conto capitale wireless per aggiungere capacità e densità alla rete 4G LTE. Sta lavorando con partner chiave per assicurare il ritmo aggressivo di innovazione, sviluppo degli standard e requisiti appropriati per questa nuova generazione di tecnologia wireless.
Verizon, da operatore telefonico, si basa sui propri ricavi operativi che, dal 2013 al 2015 sono aumentati di soli due milioni di dollari. Dai 112, 454 milioni di dollari del 2013, si contano 114, 696 milioni di dollari del 2015. Numeri che fanno il paio con i ricavi delle attrezzature wireless, che in soli tre anni sono raddoppiati: passando da circa 8 milioni di dollari nel 2016 a quasi 17 milioni nel 2015. Un percorso in salita e in discesa quello dei costi dell’azienda che vede salire i numeri dal 2013 al 2014 (88, 582 milioni di dollari nel 2013, 107, 480 nel 2014), per poi scendere esponenzialmente nel 2015 (con poco più di 98 milioni di dollari). Insomma, a dimostrare la precarietà di Verizon, in cerca di consolidamento, è anche il reddito netto: 23, 547 milioni di dollari nel 2013, sceso a 11, 956 nel 2014 e risalito a 18, 375 milioni di dollari nel 2015. Non potendo più contare su una crescita dei propri numeri nel mercato della telefoni mobile, Veriozon sta da tempo cercando di differenziare le proprie attività e di rafforzarsi nel settore dei video e della pubblicità in linea, mercato oggi dominato da Google e Facebook. L’acquisizione di Yahoo! è solo il primo passo.
E mentre Verizon consolida la sua situazione instabile, Yahoo! (una guida dal 1994 alla scoperta di informazioni digitali, incentrata sull’informazione che collega gli utenti per le loro ricerche e comunicazioni) continua con il suo percorso altalenante, provando a creare sempre più valore per gli inserzionisti con una tecnologia semplice e snella. In questo modo risulta una vera e propria società con un fatturato generato principalmente dalle visualizzazioni e dalla pubblicità.
Lo scorso 2 febbraio, Yahoo! Ha annunciato un piano strategico restingendo l’attenzione sulle aree di forza per alimentare la crescita, incrementando le entrare e aumentando l’efficienza. Per gli utenti, la guida si concentra su tre piattaforme globali: Ricerca, Mail e Tumblr; e quattro verticali: notizie, sport, finanza e stile di vita. Per gli inserzionisti, invece, Yahoo! ci concentra su due offerte principali : Yahoo Gemini e BrightRoll. Gemini combina la ricerca e le offerte pubblicitarie native, mentre BrightRoll offre strumenti di acquisto e di vendita per i video, le visualizzazioni e l’advertising.
Se dovessimo spiegare il reddito di Yahoo! dal 2013 ad oggi, di certo non risulterebbe una cosa semplice. Quattro miliardi di dollari era il reddito del 2013 e 4,968,301 $ è quello del 2015 (l’ultimo anno sottoposto a studi). Il tutto incorniciato da un totale di costi operativi che va ad aumentare di anno in anno: appena 4 miliardi di dollari nel 2013, e quasi 8 miliardi di dollari nel 2015. Con una perdita dell’utile netto di Yahoo! che dal 1,366,281 miliardi di dollari del 2013, scende giù con una perdita di oltre 4 miliardi di dollari nel 2015. Una situazione che vede soltanto discese e mai salite. Una situazione che vorrebbe essere più rosea ma che va ripresa. Per questo Yahoo! ha deciso di iniziare a monetizzare e a dare agli utenti la possibilità di guadagnare qualcosa dalla loro attività sul portale: Tumblr, la popolare piattaforma di proprietà di Yahoo, ha comunicato che aprirà gli annunci pubblicitari per far guadagnare anche gli utenti iscritti.
Adesso, dopo la cessione di Yahoo! a Verizon, ci si chiede quale sarà il suo futuro, ma soprattutto quello della CEO Marissa Mayer, che da ex ingegnere prodigio in Google, ha provato senza successo a far rinascere Yahoo!. La sua intenzione è quella di rimanere a guidare l’azienda per altri 6 o 9 mesi, nonostante sia pronta per lei una buonuscita da 55 milioni di dollari. Una cifra che rispecchia il suo mancato impegno nel trasformare Yahoo! in qualcosa di nuovo in un periodo storico che vede il web in prima fila. E per web si intendono anche le app e i social.