Diritto d’autore pay per view. Il reato di violazione del diritto d’autore, commesso da chi guarda abusivamente la pay per view Premium, non è reato “di particolare tenuità”. È quanto deciso dalla sentenza della Cassazione n. 15124 che ha accolto il ricorso di Mediaset contro il provvedimento di archiviazione disposto dal GIP in un caso in cui 110 persone guardavano abusivamente i canali di Mediaset Premium, sfruttando i servizi di un’organizzazione con sede in Liguria, che girava agli “utenti” il segnale criptato dietro compenso
Il GIP aveva ritenuto le condotte ascritte agli indagati “bagatellari”, disponendo quindi l’archiviazione del procedimento in base all’art. 131 bis c.p. (per il quale non sono punibili i reati in cui l’offesa è di particolare tenuità e non vi abitualità nel commettere l’illecito). Secondo il Giudice sarebbe stato minimo il beneficio economico per gli utenti e limitatissimo il danno per il titolare dei diritti televisivi. Invece, secondo Mediaset, il danno era pari a 580 milioni di euro, considerando anche il costo di tutte le azioni assunte per contrastare il fenomeno della pirateria, e richiedeva un supplemento di indagine.A fronte di tali difese dell’emittente, il GIP avrebbe dovuto, secondo la Cassazione, fissare un’udienza per garantire il contraddittorio tra le parti. Quindi, in sostanza, per consentire a Mediaset di dimostrare che le condotte erano tutt’altro che tenui e irrilevanti. Non essendo ciò avvenuto, il provvedimento di archiviazione è stato dichiarato nullo, e ora il Giudice dovrà procedere secondo le indicazioni della Suprema Corte.