CENSIS, Radiovisione. 19 milioni di italiani adulti seguono i programmi radiofonici attraverso uno schermo sia esso tv (11 milioni), pc o su smartphone. Quasi 26 milioni fruiscono dei contenuti/programmi della diretta radiofonica in formato audio o video da tutte le piattaforme disponibili, e 5,3 milioni lo fanno spesso. Nel 2020 i newcomers sono stati 5 milioni.
Fonte Censis, “La transizione verso la radiovisione”, 2021
Sono solo alcuni dei dati contenuti nella ricerca del Censis “La transizione verso la radiovisione” dedicata al fenomeno della radiovisione o visual radio, come paradigma dell’evoluzione del mezzo. L’interesse suscitato dalla ricerca presentata qualche giorno fa nasce dal fatto che l’incremento registrato dalla radiovisione +8% nel 2020, anno del Covid 19, è un fenomeno che non si limita all’emergenza sanitaria e alle misure restrittive, che hanno accelerato determinate dinamiche di consumo, soprattutto online. La radiovisione o visual radio – sui termini torneremo dopo per descrivere il fenomeno dal punto di vista dell’offerta – conferma, anzi: da un lato, la versatilità del mezzo, social, interattivo, multipiattaforma, tutte componenti importanti del suo successo presso il pubblico; dall’altro testimonia la lungimiranza di investimenti e strategie messe in atto nel tempo dalle emittenti, per capitalizzare su brand contenuti e talent; prelude a, infine, e prepara il terreno alla radio ibrida che si sta sviluppando, via DAB e IP, che significa, oltre a video, contenuti on demand e personalizzazione degli ascolti.
Fonte Censis, “La transizione verso la radiovisione”, 2021
Sono molti i dati estraibili dal rapporto, che parla di radio e radiovisione, ne richiamiamo alcuni:
Radio e Covid. Durante il primo lockdown il 30,5% degli italiani si è informato almeno una volta al giorno sulla pandemia e sulle regole da rispettare attraverso la programmazione radiofonica. Nella forzata reclusione casalinga il 30% dei radioascoltatori ha dedicato più tempo all’ascolto in casa rispetto al periodo pre-Covid (fonte Istat). I dati sull’ascolto medio giornaliero nel secondo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 indicano che, a fronte di un calo del numero di ascoltatori dall’autoradio, dovuto alle limitazioni alla mobilità, crescono tutti gli altri device. Due ricerche successive GFK per TER, avevano documentato questi cambiamenti;
La radio ha già celebrato i 100 anni, ma non li dimostra, ricorda il rapporto: “rimane fenomeno di massa, capace di coniugare continuità e innovazione, è riuscita a conservare il suo valore tradizionale adattandosi ai tempi e oggi accompagna la vita di fasce di pubblico trasversali per età, condizione economica e status sociale”. I 41 milioni di italiani che seguono programmi radiofonici, di cui ben 27 milioni su dispositivi alternativi all’apparecchio tradizionale e all’autoradio, indicano che il mezzo è in sintonia con il proprio pubblico rendendosi accessibile su diverse piattaforme con i contenuti lineari e on demand ad esse più consoni. L’89% degli italiani è convinto che la partita degli ascolti si vinca sul piano della qualità dei contenuti e dei programmi proposti e non su quello degli apparecchi che li veicolano. Il 72% vuole poter seguire i contenuti radio in qualsiasi momento della giornata e in ogni luogo, a prescindere dal device utilizzato;
La radio è il più social dei media: il 63% di chi segue i programmi radiofonici attiva almeno una forma di interazione con essi, oltre il 20% visita il sito delle emittenti di proprio gradimento, segue i profili social di programmi e di conduttori, il 19% scarica app per fruire dei contenuti via smartphone. Il 12% degli utenti condivide i contenuti radio sui social network, il 13% i video dei programmi. Per quanto riguarda la componente on demand, la ricerca indica chi segue i programmi su YouTube (18%) e scarica i podcast (12%);
Radiovisione e radiospettatori. La radiovisione risponde a una esigenza – il 52% di radioascoltatori dichiara che vorrebbe avere sempre di più la possibilità di fruire dei contenuti radiofonici su device diversi anche in formato video; riscuote apprezzamenti – il 50% di chi segue la radiovisione la trova piacevole, il 27,5% coinvolgente, il 24% innovativa; è nota: l’85% degli italiani ne è consapevole e ne dà un giudizio positivo. E le percentuali raggiungono il 95% tra i giovani millennials ma anche tra gli imprenditori e i liberi professionisti, il 92% tra gli studenti. Di seguito la tabella indica come i “radiospettatori” peschino fra le fasce più giovani (18-34enni, 58%), ma che la nuova modalità di fruizione sia retaggio del 45% degli italiani in tutte le fasce di età;
Radiovisione e visual radio, passato presente e futuro. Pioniera della declinazione radio in tv è stata RTL 102,500 HIT Radio nel 2006 al punto che all’emittente si può attribuire di aver coniato e dato sostanza al termine radiovisione, che indica un palinsesto giornaliero trasmesso in TV in simulcast da studi appositamente creati. In seguito in un’ottica di estensione del brand e ottimizzazione dei contatti pubblicitari molte emittenti hanno affiancato un’offerta video alla programmazione audio. Di norma sono trasmessi in simulcast da studio solo alcuni programmi alternati a videoclip musicali in rotazione Nella tabella che segue uno schema delle visual radio attualmente presenti sulle piattaforme DTT e DTH.
Canali Visual Radio presenti sulle piattaforme DTT e DTH
(dicembre 2020)
Radio | Lancio | Editore | Tipo tx | Standard | Piattaforma |
Radio Italia TV [1] | apr-04 | Radio Italia | Palinsesto | SD | DTT |
Radio Norba TV | mar-12 | Radionorba | Palinsesto | SD | Sky (+DTT Loc) |
R101 TV | giu-14 | Monradio (MEDIASET) | Palinsesto | SD | DTT |
RTL 102.5 HIT Radio HD | ott-16 | RTL 102.5 HIT Radio | Simulcast | HD only | DTT, Sky, TivùSat |
Radiofreccia HD | gen-17 | A.C.R.C. | Simulcast | HD only | DTT, Sky, TivùSat |
Radio Italia TV HD | gen-17 | Radio Italia | Palinsesto | HD | Sky, TivùSat |
Deejay TV (2# lancio) [2] | gen-18 | Elemedia (GEDI) | Simulcast programmi | SD | DTT |
Radio Zeta HD | feb-18 | Radio Zeta | Simulcast | HD only | DTT, Sky, TivùSat |
Radio Italia TREND TV HD | lug-19 | Radio Italia | Palinsesto | HD only | Sky, TivùSat |
RDS Social TV HD | ott-18 | RDS | Palinsesto | HD only | DTT, Sky, TivùSat |
Virgin RADIO TV (2# lancio) [3] | nov-18 | Radio Virgin Italia (MEDIASET) | Palinsesto | SD | DTT |
RTL 102.5 VIARADIO HD | apr-19 | RTL 102.5 HIT Radio | Simulcast | HD only | Sky |
Radio KISS KISS HD | dic-19 | CN Media | Simulcast programmi | HD only | DTT, Sky, TivùSat |
Radio 105 TV | dic-19 | Radio Studio 105 (MEDIASET) | Palinsesto | SD | DTT |
RMC Italia TV [4] | apr-20 | Radio Montecarlo (MEDIASET) | Palinsesto | SD | Sky, TivùSat |
Fonte: Elaborazioni Confindustria Radio televisioni su dati operatori
La radiovisione, declinazione su televisione dell’offerta radio, è un fenomeno prettamente italiano, ma la visual radio fa parte delle evoluzioni più recenti della radio in tutto il mondo in un’ottica di ibridazione di contenuti audio e video radiofonici su tutte le piattaforme. E’ questa la prospettiva in cui si sta muovendo anche la Rai, con la digitalizzazione della filiera radiofonica e lo sviluppo di Rai Play Sound, progetto editoriale che spazierà dai podcast alle radio in diretta e on demand, in cui si inserisce la visual radio di Radio RAI 2 partita a settembre 2020 [5] su piattaforma IP (Rai Play); ma contenuti video e social ulteriori rispetto a quelli radiofonici fanno parte dei siti internet di tutte le emittenti. Soprattutto, l’accompagnamento di contenuti video fa parte dell’esperienza di radio ibrida che si sta sviluppando attorno alla transizione al digitale del segnale di trasmissione della radio, l’FM, al digital audio broadcasting, DAB. Radio ibrida significa possibilità di fruire di contenuti audio e video degli editori senza soluzione di continuità fra le diverse piattaforme e device da parte dell’utente: si tratta della nuova frontiera della radio che è già qui.
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[1] Dal 1998 al 2012 Radio Italia è stata editore di Video ITALIA, canale tv presente sulla piattaforma satellitare (gratuito fino al 2003, successivamente a pagamento su SKY). Dopo la chiusura la programmazione del canale è stata assorbita da Radio Italia TV.
[2] La prima versione del canale Deejay TV viene ceduta a Discovery Italia nel 2015 per poi diventare NOVE nel 2016, a seguito della cessione della società All Music (GELE). Il canale torna in onda nel gennaio del 2018, a seguito dell’annuncio di acquisizione da parte di Elemedia (GEDI) del canale 69 sul DTT.
[3] Dal 23 dicembre 2019 il canale, sostituito da Radio 105 TV sul digitale terrestre, trasloca su Tivùsat. Dal 2 marzo 2020 Virgin Radio TV torna sul DTT e dal 10 aprile 2020 non è più visibile sul satellite, sostituito da RMC Italia TV.
[4] Radio Monte Carlo TV assieme a Radio 105 TV nasce nel 2011 da SingSingMusic (gruppo Finelco) unicamente in streaming sul sito.
[5] La versione visual di RAI Radio 2 trasmette su IP (Rai PLAY). Il palinsesto tv è in simulcast con quello radio dalle 06.00 alle 24.00. Di notte va in onda in diretta ma solo in audio il programma “I Lunatici” (lunedì – venerdì) mentre nel week end con lo stesso orario “Le Lunatiche”.