I risultati della ricerca “L’ascolto della Radio ai tempi del COVID – 19” di GFK per Tavolo Editori Radio TER. Nonostante l’emergenza sanitaria abbia fortemente condizionato le abitudini quotidiane dei radioascoltatori, a partire dagli effetti immediati sugli ascolti in mobilità (il 67% della popolazione utilizza meno l’auto) e sui percorsi verso il lavoro (il 30% della popolazione non si reca più al lavoro fuori casa), l’impatto sugli ascolti delle radio è contenuto rivela la ricerca di GFK per TER appena pubblicata: il calo significativo, del 17%, è pressoché compensato dall’aumento del tempo medio di ascolto +11% negli ultimi 7 giorni su tutti i terminali di accesso alla radio, aumentati in varietà. Queste le maggiori rilevanze dell’indagine spot condotta da GFK per TER, di estrema importanza in questo momento in cui il monitoraggio standard degli ascolti è temporaneamente sospeso. Interessante anche la modalità che unisce al sondaggio il rilevamento passivo dei terminali. In definitiva l’italiano non rinuncia all’ascolto della radio che accompagna la domesticità forzata di lavoratori, lavoratrici e ragazzi, questi ultimi che riscoprono il mezzo. Aumenta l’ascolto su tutte le piattaforme, l’interazione social, l’utilizzo di app e aggregatori. E la radio non perde la sua capacità di essere al tempo stesso empatica, autorevole e resiliente.
Gli obiettivi. Sono quantitativi gli obiettivi di questa ricerca, misurare l’ascolto prima e dopo le misure restrittive; ma anche qualitativi, chi sono gli ascoltatori e qual è il vissuto della radio ora, incluso il tema informativo, l’interazione, le esigenze “funzionali ed emotive” del pubblico e la capacità della radio di rispondervi, indica l’estratto del rapporto.
Nuovi ascolti e comportamenti del pubblico. La costrizione a casa ha effetti non trascurabili sull’ascolto, ma l’81% degli ascoltatori della radio prima del lockdown, la ascolta anche dopo; e si aggiunge un 2,4% di nuovi contatti. I tempi di fruizione sono stabili, si invertono invece le percentuali dei luoghi di maggiore ascolto: 74% in auto e 48% in casa prima del lockdown, 34% e 71%, rispettivamente, dopo. La mobilità si riduce, ma un quarto della popolazione si muove ancora per lavoro, soprattutto in auto. In casa il lockdown si passa soprattutto in compagnia (90% degli intervistati). “Rilevante in casa è l’inedita presenza maschile e delle donne lavoratrici che aumenta le occasioni di esposizione (da 1,1 a 1,5 al giorno) e spinge verso l’alto, nella lista delle attività, l’ascolto mentre si lavora, mentre si fa ginnastica, nei momenti di relax” sottolinea Giorgio Licastro Responsabile Area Media di GfK. Cambia, di conseguenza, la curva di ascolto con un nuovo picco mattutino dalle 9 alle 12, più accentuato per il pubblico femminile, ma con profili molto diversi a seconda delle fasce di età.
Nuovi terminali e piattaforme: Tv, accessi digitali, app. La radio è un mezzo a cui gli Italiani non rinunciano – si legge nella ricerca – piuttosto, ne ricalibrano l’uso in funzione dei nuovi stili e delle nuove abitudini, favoriti, in questo, da un mezzo che è in grado di sfruttare vecchie e nuove tecnologie per consentire l’ascolto. “Alla riduzione netta dell’ascolto tramite autoradio corrisponde un aumento dell’ascolto attraverso tutti gli altri device – dice Giorgio Licastro – non soltanto la classica radio FM, alla quale si stanno affiancando gli apparecchi DAB+, ma anche la TV, lo smartphone e il PC (con riscoperta da parte delle fasce giovanili); crescono pure tablet e smart speaker, i quali, pur partendo da basi contenute nel periodo pre-crisi, vedono tassi di incremento analoghi a quelli degli altri device”. Particolare menzione merita l’accesso digitale attraverso siti e app di piattaforme proprietarie e di aggregatori: +24% di reach e + 61% di tempo speso. E più si ascolta, più device si attivano.
La radio si conferma social. In questo periodo di isolamento forzato aumentano inoltre gli ascoltatori che creano interazione. Oltre un quarto degli ascoltatori si interfacciano con emittenti e programmi, con le modalità più confacenti alla fascia di età: i 14-24enni prediligono i canali YouTube, i 25-34enni frequentano anche blog e pagine social, gli over 45 preferiscono chiamare o mandare messaggi.
Il vissuto della radio al tempo del Covid-19. La radio si ascolta con più attenzione, diventa più importante come fonte di compagnia e svago: a quest’ultimo riguardo, spicca in particolare il ruolo della musica, che fa sentire uniti tutti e rasserena soprattutto giovani e giovanissimi. Si conferma infine il rapporto fiduciario che la radio ha con il proprio pubblico dal punto di vista informativo: anche sulle notizie sul Covid-19 la radio viene ritenuta autorevole ed è fonte privilegiata per quanti ancora si spostano per lavoro.
L’iniziativa «La Radio per l’Italia» – conclude la ricerca GfK – è stata ampiamente riconosciuta e apprezzata come modo di ulteriore avvicinamento al mezzo.
ALLEGATO
Estratto del rapporto QUI