Approvazione anche al Senato del disegno di legge antipirateria, che prevede l’immediatezza degli interventi di disabilitazione dell’accesso a contenuti illecitamente diffusi e l’inasprimento delle pene, da tempo richiesti da CRTV e da tutta l’industria audiovisiva e dello sport. L’aula del Senato ha dato il via libera, in seconda lettura, all’unanimità (140 voti a favore, nessun contrario e nessun astenuto) al disegno di legge numero 621, per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita in rete di contenuti tutelati dal diritto d’autore. Il testo, che aveva già ottenuto il via libera della Camera nel marzo scorso, non avendo subito modifiche nel passaggio a Palazzo Madama diventerà legge.
Il provvedimento su cui erano confluiti due disegni di legge in materia – primi firmatari Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura, e la deputata Elena Maccanti – era molto atteso dal settore audiovisivo, musicale, dell’editoria e dello sport. CRTV si era espressa a favore di un inasprimento delle sanzioni e un aumento dei poteri dei rimedi amministrativi, soprattutto sotto il profilo dell’immediatezza, in tutte le sedi istituzionali.
Dal punto di vista delle sanzioni la pirateria cinematografica, audiovisiva ed editoriale costituisce un illecito penale punibile da 6 mesi fino a 3 anni di carcere, gli importi delle multe per le sanzioni amministrative sono stati aumentati da 2 fino a 15mila euro. Ad Agcom è attribuito il potere di ordinare ai prestatori di servizi di disabilitare l’accesso a contenuti diffusi in maniera illecita, anche adottando provvedimenti cautelari in via d’urgenza mediante blocco dei nomi di dominio e degli indirizzi IP. Nei casi di gravità e urgenza in cui la violazione abbia ad oggetto contenuti trasmessi in diretta (o prime visioni di opere cinematografiche e audiovisive o programmi di intrattenimento, contenuti audiovisivi, anche sportivi o altre opere dell’ingegno assimilabili, eventi sportivi nonché eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico) l’Agcom può adottare un provvedimento cautelare abbreviato, senza contraddittorio, su richiesta del titolare o licenziatario del diritto (o dall’associazione di gestione collettiva o di categoria alla quale il titolare o licenziatario del diritto abbia conferito mandato, o da un soggetto appartenente alla categoria di segnalatori attendibili). Nell’ipotesi di contenuti trasmessi in diretta, il suddetto provvedimento è adottato, notificato ed eseguito prima dell’inizio o, al più tardi, nel corso della diretta stessa; per i contenuti non trasmessi in diretta ma ad essi assimilabili, il riferimento è alla loro prima trasmissione.
Ricevuta la notifica, i prestatori di servizi di accesso alla rete (nonché i soggetti gestori di motori di ricerca e i fornitori di servizi della società dell’informazione coinvolti a qualsiasi titolo nell’accessibilità del sito web o dei servizi illegali) eseguono il provvedimento dell’Autorità senza alcun indugio e comunque entro 30 minuti dalla notificazione, disabilitando la risoluzione DNS dei nomi di dominio e l’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP indicati, in un’ottica di riduzione del danno. Ora l’Agcom può ordinare ai provider internet di disabilitare l’accesso ai contenuti diffusi abusivamente e il blocco di ogni altro futuro dominio, sottodominio o indirizzo IP tassativamente, accogliendo la prassi della migliore giurisprudenza al riguardo, per evitare la reiterazione dell’illecito.
Fra le altre misure previste: campagne di comunicazione e sensibilizzazione e l’introduzione della educazione alla cittadinanza digitale; l’adeguamento del regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica e la convocazione da parte di Agcom e Acn di un tavolo tecnico con gli operatori; un incremento di 10 unita’ della pianta organica dell’Agcom per far fronte alle nuove competenze.