SMAV, banda 700, DAB: le urgenze del settore radiotelevisivo. Il Ministro Stefano Patuanelli ha illustrato in Senato, alla Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni, le linee programmatiche del MISE in materia di telecomunicazioni, poste, radio e Tv. Sul testo dell’audizione, pubblicato sul sito del ministero, si riporta qualche breve considerazione per la parte riferita al settore radiotelevisivo.
Il Ministro ha riconosciuto l’importanza di recepire la direttiva SMAV nel nostro ordinamento, occasione storica da sfruttare per assicurare un “mercato più concorrenziale ed un complessivo assetto maggiormente rispettoso del pluralismo informativo. Una sfida che come MISE raccoglieremo coinvolgendo nelle prossime settimane attraverso l’istituzione di una commissione ministeriale ad hoc i migliori esperti del settore nell’intento di ammodernare un sistema analogico e non più al passo con i tempi”, cita il comunicato. Si apprezza il riconoscimento dell’urgenza di promuovere un mercato più concorrenziale –la concorrenza globale sta impattando sensibilmente le imprese nazionali – e l’annuncio della prossima creazione di una Commissione ad hoc; si ricorda che il settore radiotelevisivo è già da tempo digitale, è il contesto normativo e regolamentare che rimane “analogico” nell’approccio al mercato e agli operatori.
Riguardo al rilascio della banda 700 da parte degli operatori radiotelevisivi, il Ministro ha fatto una lista delle attività in itinere. Fra le criticità CRTV segnala i ritardi nelle procedure di gara per selezionare gli operatori di rete che dovranno mettere a disposizione la capacità trasmissiva ai fornitori di servizi media audiovisivi locali (MISE) e i relativi bandi di gara nelle aree tecniche PNAF (AGCOM); i ritardi nelle procedure di assegnazione dei diritti d’uso delle nuove reti agli operatori nazionali (10 mux su 12 provvisoriamente assegnati), si attende la gara onerosa per gli ulteriori 2 mux da indire (MISE) previa individuazione dei criteri (AGCOM); la definizione di regole e procedure per gli indennizzi agli operatori di rete locali – per i quali già la L. bilancio 2018 ha stanziato complessivi 303 milioni di euro – che decideranno di rottamare le loro frequenze, in attesa di un apposito DM interministeriale (MISE/MEF). Si tratta di passaggi importanti che, qualora ulteriormente dilazionati, rischiano di mettere a repentaglio il rispetto delle scadenze di rilascio della banda 700. Si riconosce infine il ruolo attribuito al tavolo 4.0 su tali questioni, ma si ribadisce l’auspicio che si predispongano tavoli tecnici per la gestione della transizione con impatti il più possibili contenuti sugli operatori radiotelevisivi, l’industry (produttori e distributori di terminali, antennisti) e i consumatori.
Sul bonus TV e i primi dati a valle del periodo natalizio ci siamo già espressi. Il ministro si è quindi soffermato sulla Rai, e in particolare sulle attività a valle dell’attuazione del contratto di servizio e il ruolo di traino della Rai per lo sviluppo delle nuove tecnologie: il discorso cita le sperimentazioni 5G per il segnale radiotelevisivo, CRTV ricorda anche il ruolo chiave che il servizio pubblico gioca per DAB. Su quest’ultimo tema si apprezza la dichiarazione del Ministro che “sono in atto una serie di incontri di coordinamento con gli Stati radio elettricamente confinanti, per ottenere un maggior numero di frequenze coordinate per l’Italia o comunque una migliore distribuzione delle stesse rispetto all’Accordo di Ginevra 06”; riguardo ai sintonizzatori DAB, obbligatori per tutti gli apparecchi in vendita sul territorio nazionale dal 1 gennaio 2020, il Ministro ha ricordato che la legge italiana ha anticipato le scadenze previste dalla direttiva UE (nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche).