Radio TER: 33,7 milioni di ascoltatori ogni giorno per 3 ore e 45 minuti

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Dall’anticipazione dei dati TER relativi al secondo semestre 2020, risulta la resilienza degli ascolti del mezzo radiofonico nonostante le nuove restrizioni Covid. Come annunciato precedentemente, TER ha pubblicato le anticipazioni dei dati di ascolto radiofonici del secondo semestre 2020 relativi al giorno medio (la pubblicazione di tutti i dati sarà il 9 marzo prossimo). Il totale complessivo di ascoltatori nel giorno medio è di 33.689 milioni (circa -3,4 % rispetto al secondo semestre 2019). In calo anche il dato relativo all’ascolto nel quarto d’ora medio, -3,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.  Seppur senza stravolgimenti, i dati evidenziano alcune differenze di performance rispetto allo scorso anno attribuibili alla situazione pandemica che ha inciso sulla principale modalità di ascolto che è quella in automobile, che di norma pesa per il 65% del totale. D’altro canto, gli stessi dati dimostrano una forte resilienza del mezzo radiofonico e l’accelerazione di una trasformazione,  già in atto tra gli ascoltatori, nella fruizione tra i  vari device (smartphone, tv, tablet, smart speaker, pc), piattaforme (si segnala in particolare il fenomeno della visual radio, su TV e online, la cui offerta è in crescita fra gli editori) e piattaforme tecnologiche – IP, ma anche DAB+, quest’ultima con una maggiore qualità audio e servizi collegati. Si ricorda che le emittenti radiofoniche iscritte all’indagine Radio TER 2020 sono complessivamente 267, di cui 17 radio nazionali e 250 radio locali; e che l’indagine ha subito una battuta d’arresto a seguito del primo lockdown e nel 2020 non sono stati rilevati i dati relativi al secondo trimestre.
Dai commenti degli editori, in aumento anche la componente social dell’ascolto: la radio è sempre stato un mezzo aperto all’interazione con i propri ascoltatori, e ha trasportato tale attitudine nell’ambiente online e social. Come TER aveva giù avuto modo di rilevare (le due ricerche GFK per TER), la radio durante il  lockdown ha inoltre avuto modo di intercettare nuove fasce di pubblico, soprattutto giovane, ha sperimentato nuovi picchi di ascolto giornaliero, tarato sui mutati ritmi della quotidianità. Una conferma viene dal dato della durata di ascolto, solo 2 minuti in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, ossia un -1%: la durata media dell’ascolto giornaliero rimane altissima, a 3 ore e 45 minuti.
I dati di ascolto delle emittenti rispecchiano il calo congiunturale attribuibile all’emergenza sanitaria: gli ascolti risultano in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per tutte le emittenti, con l’eccezione di Radio3 Rai, Radiofreccia e Kiss Kiss, i cali più alti appaiono riferibili invece alle radio che hanno una maggiore componente di ascolto in auto (RDS e Isoradio). A livello di classifica, conferme e novità: Rtl 102,5 rimane la radio  la più ascoltata, con 6,9 milioni di ascoltatori nel giorno medio, Deejay sale al secondo posto, appena sopra i cinque milioni, e questa è la soglia attorno alla quale ruotano anche Radio Italia, RDS (oltre i 4,9 milioni di ascoltatori). A seguire Radio 105 con 4,4 milioni di ascoltatori nel giorno medio, e Radiouno RAI, 3,6. Kiss Kiss con 3,2 milioni di ascoltatori registra una crescita rispetto al 2019, anche su altri parametri (si v. comunicato), abbastanza stabili Radio e R 101, m2o registra, indica l’editore, una delle migliori performance di settore nel quarto d’ora medio, Rado 24 crescita nella fedeltà d’ascolto.

Per i commenti ai dati da parte degli editori si veda l’articolo di Prima Comunicazione.

 

 

 

 

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