Come abbiamo già ampiamente raccontato, i lockdown e le limitazioni agli spostamenti fuori di casa hanno impattato duramente sul mercato radiofonico e accelerato alcune tendenze che erano già in atto.
Negli anni precedenti la pandemia, le audience si erano mantenute tendenzialmente costanti attestandosi nel 2019 a circa 34,8 milioni nel giorno medio (reach 65,8%) e 44,3 milioni nei 7 giorni (83,5%). Nel secondo semestre 2020 (nel secondo trimestre dell’anno non è stato possibile effettuare la rilevazione dei dati da parte degli istituti incaricati), i valori sono diminuiti, rispetto al periodo omologo dell’anno precedente (H2-2019), del 3,4% nel giorno medio (33,7 milioni nel H2-2020) e del 2,2% nei 7 giorni (43,3 milioni).
In corrispondenza di un parziale ritorno alla normalità, l’ascolto radiofonico mostra nel 2021 una prima crescita, sebbene marginale. Gli ascolti rimangono al di sotto dei livelli pre-covid.
Con l’uscita degli ultimi dati TER, nel secondo trimestre 2021, gli ascoltatori nel giorno medio si assestano a 33,4 milioni circa, registrando un incremento dell’1,0% rispetto ai primi tre mesi dell’anno (Q1-2021) e dello 0,8% rispetto all’ultimo trimestre del 2020 (Q4-2020). Anche nei 7 giorni con un ascolto pari a 43,5 milioni circa, si rileva un aumento della fruizione, rispettivamente dello 0,6% (Q1-2021) e 1,0% (Q4-2020).
Risulta, tuttavia, un primo semestre 2021 ancora complessivamente in calo -1,4% rispetto agli ultimi sei mesi del 2020 (H2-2020) e -4,6% rispetto all’omologo periodo 2019 (H1-2019) per quanto riguarda il giorno medio (33,2 milioni di ascoltatori nel H2-2021); -0,5% rispetto al H2-2020 e -2,0% rispetto al H1-2019 nei 7 giorni con una media di 43,3 milioni.
In termini di tempo speso, l’ascolto radiofonico giornaliero scende a 3h19m, 2 minuti in meno rispetto al periodo omologo pre-Covid.
I giovani si spostano verso i servizi di streaming e i contenuti on-demand, guidati dalla tecnologia (smartphone) accelerando una tendenza che si intravedeva negli anni precedenti.
Nel 2020, il calo degli ascoltatori è concentrato principalmente nelle fasce di pubblico giovanile (14-24 anni), seguiti dai giovani-adulti (25-44 anni). Rispetto al secondo semestre 2019, la fascia 14-17 anni cala del 9,2%, quella 18-24 anni dell’8,4%, 25-34 anni del 4,8%, e 35-44 anni del 6,5%. La flessione continua anche nel primo semestre 2021. All’opposto aumentano gli ascoltatori tra i più adulti / anziani (over 55).
Aumentano gli ascolti all’interno dell’ambiente domestico, anche se l’automobile si conferma luogo prediletto.
Nel primo semestre 2021, quasi un quarto degli ascoltatori radio fruisce del mezzo esclusivamente in casa, in crescita di 5p.p. rispetto al primo semestre 2019.
Tra i fruitori fuori dall’abitazione (24,5 milioni in H1-2021), 22,1 milioni ascoltano la radio in automobile: la percentuale (90%), è in linea con i consumi precedenti alla pandemia. Nell’ultimo semestre, tra gli utenti fuori casa, si registra un aumento di ascolto per strada (+8,2%).
In generale la Radio è sempre più ibrida e multipiattaforma. L’autoradio si conferma il dispositivo maggiormente utilizzato, seguito dall’apparecchio radiofonico.
Tra i dispositivi di ricezione l’autoradio rimane il primo device di ascolto utilizzato da circa 7 ascoltatori su 10 (reach 66,4% con 22 milioni di utilizzatori nel primo semestre 2021, -12,3% rispetto al 2019), stabile l’apparecchio radio (reach 31,4% con 10,5 milioni di utenti), sempre più legato probabilmente a una dinamica di sostituzione tecnologica (FM/DAB), mentre aumenta l’utilizzo dello smartphone (+18,6% arrivando a una reach sopra al 10%).
Tendenza positiva per la visual radio (+7,9% in H2-2020 rispetto a H2-2019), che si conferma anche nel H1-2021 (+4,7% rispetto H1-2019), diventando il terzo punto di accesso per la radio con il 13% circa. Gli smart speaker si ridimensionano nel confronto tra i due semestri contigui H2-2020 e H1-2021.