Il Digital Market Act (DMA) è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue del 12 ottobre, entrerà in vigore fra 20 giorni, ma solo da maggio 2023 inizierà ad essere a regime, poichè sono necessari sei mesi per adeguarsi, e sarà pienamente applicabile, con tutte le procedure operanti, nel 2024. Il DSA (Digital Services Act), coevo per proposta, dovrebbe vedere la firma finale entro ottobre e quindi la successiva pubblicazione entro la fine dell’anno. La nuove norme – il cui obiettivo è predisporre un quadro regolatorio per promuovere un ecosistema digitale equo e contendibile – in quanto regolamenti, sono direttamente vigenti in tutti gli Stati dell’UE.
Per quanto riguarda il DMA la vigenza è a 20 giorni dalla pubblicazione, ma inizierà ad applicarsi a partire da inizio maggio 2023, per i necessari adeguamenti – a partire dalla fondamentale procedura per delimitare le grandi piattaforme online (Very Large Operating Platforms, VLOPs, nell’acronimo inglese) definibili come gatekeepers (controllori dell’accesso), il monitoraggio degli obblighi specifici per essi previsti, e le eventuali sanzioni in caso di violazione – e per i tempi della procedura di notifica, designazione dei garetekeepers, sarà pienamente a regime nel primo trimestre 2024.
Il DMA considera VLOPs con capacità di controllo dell’accesso, le imprese da 7,5 miliardi di fatturato annuo, 45 milioni di utenti mensili e una posizione di mercato stabile e duratura. Fra le nuove regole che il DMA prevede per i gatekeepers, fra l’altro: facilità di annullamento dell’iscrizione ai servizi di base pari all’accesso, possibilità per gli utenti di usare app e servizi di terze parti, interoperabilità delle funzionalità di base, massima trasparenza sulla gestione dei dati , accesso ai dati di marketing o di performance pubblicitaria sulla piattaforma per gli utenti commerciali, informazione alla Commissione europea per eventuali acquisizioni e fusioni. La grande piattaforma online identificata come gatekeeper, dovrà conformarsi alle regole della DMA entro sei mesi e qualora violi le regole, rischia una multa fino al 10% del fatturato mondiale totale, in caso di recidiva, fino al 20%, per violazioni sistematiche (almeno tre volte in otto anni), può essere sottoposta dalla Commissione a un’indagine di mercato e, se necessario, a rimedi comportamentali o strutturali.
Obiettivo del DMA è innovare il contesto regolatorio, proteggere i diritti fondamentali degli utenti e consentire una concorrenza libera e leale nei settori digitali per stimolare l’innovazione e la crescita. La Commissione ha già iniziato i lavori sul mercato digitale (DMA): in particolare sugli atti di esecuzione di sua competenza e su come indagherà su e supervisionerà le grandi piattaforme (DSA) e sui dettagli previsti dall’articolo 46, fra i quali modelli di notifica, metodologia per gli audit di conformità, procedure di indagine di mercato e un quadro per la cooperazione con le autorità nazionali.
Il DMA è stato presentato dalla Commissione europea nel dicembre 2020 insieme al Digital Services Act. Si tratta di due atti attesi per ristabilire regole, parità di condizioni e rispetto dei diritti nell’ambiente digitale. Si dà atto alla UE di aver dato rapido seguito all’approvazione. Anche la legge sui servizi digitali (DSA), entra nell’ultimo miglio dell’iter legislativo, dal momento che il Consiglio UE ha dato la sua approvazione finale il 4 ottobre scorso e manca solo la firma del Parlamento prevista il 29 ottobre. Il regolamento sarà quindi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della UE, ma entrerà in vigore 15 mesi dopo.
Il Digital Services Act, si concentra sulla creazione di un ambiente online più sicuro per gli utenti e le imprese digitali e sulla protezione dei diritti fondamentali nello spazio digitale, e mira a definire un quadro chiaro in materia d trasparenza e responsabilità per i prestatori di servizi intermediari. Centrale nell’applicazione di tale norma, fra l’altro, la definizione dei “core platform services”, sottoposti al nuovo regime in materia di contrasto dei contenuti illegali online, lotta ai rischi sociali online, misure di trasparenza per le piattaforme online, vigilanza Nel caso del DSA, tutti gli intermediari online che offrono i servizi nel mercato unico dovranno conformarsi alle nuove norme, ma con obblighi proporzionati alla natura dei servizi da loro offerti nonché alla loro dimensione e al loro impatto.
Come riportato in precedenza, dato il suo ruolo di esecutore del DMA e di parti del DSA, la Commissione Europea sta valutando la creazione di una nuova direzione dedicata alle nuove regole digitali dall’esperienza congiunta della DG COMP (Concorrenza) e della DG CNECT (Connect).