Obiettivo promuovere un regime online pro-concorrenziale e innovativo. Lancia nel Regno unito “un nuovo e severo” regolatore (o piuttosto controllore, il termine è watchdog, lett. cane da guardia) per assicurarsi che i giganti della tecnologia come Facebook e Google non possano sfruttare le proprie posizioni dominanti sul mercato per eliminare la concorrenza e soffocare l’innovazione online. Lo avevamo anticipato, la scorsa estate era stata annunciata la creazione di questa unità dedicata all’interno dell’Autorità per la concorrenza CMA in esito ad una indagine proprio sul potere di mercato delle maggiori piattaforme online operanti nel Regno Unito (si v. art. dedicato). La novità oggi è che l’organismo avvia le attività, nonostante la pandemia, anche se non in forma statutaria; e che si applicherà, per iniziare, ad esaminare le relazioni tra piattaforme e fornitori di contenuti e piattaforme e inserzionisti digitali. Impossibile non vedere analogie con la normativa recentemente varata in Australia, sempre all’interno della disciplina della concorrenza e della tutela dei consumatori (anche business), che hanno portato alla creazione di un regime negoziale obbligatorio per la remunerazione degli editori di news (News Media and Digital Platforms Mandatory Bargaining Code).
L’organismo si chiama ‘Unità Mercati Digitali Digital Markets Unit (DMU), è istituito presso la Competition and Markets Authority (CMA), e supervisionerà i piani per offrire ai consumatori maggiore scelta e controllo sui propri dati, promuovere la concorrenza online e reprimere le pratiche sleali che spesso offrono minor scelta e beni e servizi più costosi. La nuova unità ha avviato il proprio lavoro il 7 aprile in forma “ombra”, e non statutaria, in attesa che delle disposizioni normative ne garantiscano i pieni poteri con un responsabile ad interim in forza da maggio. Al riguardo il governo ha pubblicato uno schema di ruoli e funzioni per il primo anno di attività che prevede un lavoro con imprese, governo e mondo accademico per raccogliere prove, conoscenze e competenze necessarie per funzionare il più rapidamente possibile e pieno regime normativo .
Fra i primi compiti affidati all’Unità, l’esame se dei codici di condotta possano funzionare nella pratica per governare il rapporto tra piattaforme digitali e gruppi come le piccole imprese che si affidano a loro per pubblicizzare o utilizzare i loro servizi per raggiungere i propri clienti. L’approccio sarà neutrale e l’unità collaborerà, con il regolatore delle comunicazioni Ofcom per esaminare specificamente come un codice governerebbe le relazioni tra piattaforme e fornitori di contenuti come gli editori di notizie, per garantire che siano le più eque e ragionevoli possibile. L’unità lavorerà a stretto contatto con i team della CMA che stanno già intraprendendo azioni per affrontare le pratiche delle aziende digitali, che danneggiano la concorrenza e portano a scarsi risultati per consumatori e imprese. Ciò include l’adozione di misure di contrasto contro Google e Apple e il controllo delle fusioni che coinvolgono Facebook e eBay. L’unità lavorerà a stretto contatto anche con altre autorità di regolamentazione, tra cui l’Ufficio del Commissario per le informazioni, e l’Autorità di condotta finanziaria per garantire che consumatori e imprese siano protetti in modo completo e il nuovo regime sia coerente ed efficace.
Il Regno Unito ha costruito una reputazione invidiabile come hub tecnologico globale, continua la nota, il DMU sarà un centro di competenze a livello mondiale in questo settore. L’unità si coordinerà con i partner internazionali per plasmare il dibattito in questo settore. A tale riguardo il Regno Unito sta già discutendo il suo approccio alla concorrenza digitale con i partner internazionali bilateralmente e all’interno della sua presidenza del G7. Il segretario digitale ospiterà una riunione dei ministri del digitale e della tecnologia in aprile cercando di costruire consenso sul coordinamento per una migliore condivisione delle informazioni e confrontare approcci normativi e politici.