Prominence, trasparenza e controllo degli algoritmi e delle misurazioni delle audience anche online, tutela dei giornalisti: sono questi i primi commenti associativi alla proposta di regolamento che mira ad armonizzare la legislazione media in UE. Si è svolta oggi l’audizione di CRTV presso il Senato, Commissione IV (Politiche dell’Unione Europea), relatore On. Giulio Terzi di Sant’Agata, sulla Proposta di Regolamento COM (2022) 457 che istituisce un quadro comune per i servizi di media nell’ambito del mercato interno, anche noto come European Media Freedom Act (EMFA). Franco Siddi, Presidente di Confindustria Radio Televisioni, ha rappresentato l’Associazione accompagnato in aula dal Direttore Generale, Rosario Donato.
Dopo aver espresso apprezzamento e sostanziale condivisione dei pareri espressi sul provvedimento – il 29 novembre e il 12 dicembre scorso, rispettivamente dalla suddetta Commissione (IV Senato) e l’omologa della Camera (XIV) – si è sottolineato che la proposta costituisce un passo importante nella strada per creare un mercato dei media europeo concorrenziale e rispettoso dei valori di democrazia, correttezza dell’informazione e pluralismo, elementi fondamentali delle imprese editoriali. La proposta si pone nel solco dei provvedimenti recentemente adottati dalla UE, e in particolare del DMA e del DSA, volti a ricondurre l’attività delle grandi piattaforme online in un quadro di correttezza e di aderenza ai principi del TFUE.
A questo riguardo, fra i principali aspetti toccati dall’intervento del Presidente c’è la persistente assenza di responsabilità e controllo delle grandi piattaforme che aggregano i contenuti. Tali operatori in realtà esercitano una forma di gestione editoriale – tramite algoritmi di profilazione, decisioni automatizzate e scelte precise sul posizionamento dei contenuti (considerando 8 del regolamento) – discriminano su elementi, soggetti, e partner commerciali a cui dare preminenza, e in definitiva orientano il mercato senza alcuna disciplina che limiti tale potere, né offra garanzie di trasparenza a tutela di utenti, business e consumer che siano. A fronte di tale assenza, il settore media rimane iper-regolato, sotto i profili economici, editoriali, organizzativi, e l’inesistenza di un level playing field tra piattaforme e media radiotelevisivi si riflette in un grave disequilibrio in danno di questi ultimi. Pubblicità, contenuti, rapporti di lavoro, finanziamenti, sono soggetti a un coacervo di regole non sempre coordinate o di semplice lettura: il regolamento potrebbe rappresentare la base per una semplificazione normativa che mantenga in vita e promuova solo le regole necessarie e proporzionate.
La Proposta intende, tra l‘altro, impedire che l’esercizio di poteri tecnologici di controllo degli apparati/interfacce attraverso cui gli utenti accedono ai contenuti (art. 19) generi indebiti effetti di creazione di barriere, di filtri o simili meccanismi distorsivi del mercato. Si tratta di un tema particolarmente delicato, in quanto, come rileva il considerando 37, esistono fenomeni di “priorizzazione” – realizzati, ad esempio, sulla schermata iniziale di un dispositivo attraverso funzioni di scelta rapida presenti nell’hardware o nel software, applicazioni e aree di ricerca (ibidem) – che influenzano il comportamento di navigazione dei destinatari. Il tema è quello della prominence, all’attenzione di diversi stati membri e dell’Associazione, a tutela del business dei servizi media, ma anche dell’identità culturale europea (e di quelle dei singoli Stati), contro l’invadenza di modelli di produzione e diffusione dei contenuti, soprattutto online, non rispettosi di tali tradizioni.
CRTV si è quindi espressa con favore sulle disposizioni dirette a vietare l’uso di programmi informatici per spiare i media (spyware), i giornalisti e le loro famiglie e ad affrontare a livello UE il tema della diffusione di modelli “non giornalistici” di produzione e diffusione di notizie (algoritmi o altri sistemi non trasparenti), per i quali si auspica un maggiore coordinamento delle iniziative.
Sul nuovo organismo di vigilanza, il Consiglio europeo per i servizi dei media (EBMS, European Board for Media Services), che sostituirà il gruppo dei regolatori europei per i servizi di media audiovisivi (ERGA), si è apprezzato il ruolo di organo di mediazione e consulenza tra le varie Autorità (quindi, sostanzialmente, di coordinamento), nel rispetto dei loro ambiti di azione a livello nazionale e dei poteri sanzionatori in capo alla Commissione UE.
CRTV ha lasciato un primo documento scritto, riservandosi di fornire ulteriori approfondimenti ove necessario.
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