Il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso è stato audito oggi dalla Commissione Trasporti (IX) della Camera dei Deputati sulle linee programmatiche in materia di comunicazioni. La relazione, che si è sviluppata soprattutto intorno ai grandi temi delle telecomunicazioni ha toccato aspetti di diretto interesse del settore radiotelevisivo – radio, DVB-T2, frequenze, emittenza locale, per citarne alcuni – anche su stimolo delle domande dei deputati.
Riguardo alla radio il Ministro ha dichiarato che “innovare non significa cancellare ma affiancare ciò che c’è”, e specificato che non c’è l’intenzione di chiudere la radio analogica. Il tema della non dismissibilità dell’FM e delle priorità per accompagnare lo sviluppo della radiofonia è da tempo oggetto di specifiche segnalazioni alle istituzioni da parte di CRTV, che di recente ha indirizzato uno specifico appello proprio all’attenzione del Ministro Urso.
Digitale radiofonico e televisivo: rispetto al DVB-T2 e al completamento della transizione al nuovo standard trasmissivo, che sconta ancora la bassa diffusione dei ricevitori predisposti alla ricezione nelle case italiane, anche questo un importante tema del settore e associativo, il Ministro ha annunciato la volontà di convocare a breve un tavolo con tutti gli stake holders.
In relazione allo spettro audioelettrico, il Ministro Urso ha indicato che il Ministero è chiamato a lavorare sullo sviluppo delle tecnologie digitali radio e TV, attraverso una più ampia politica delle risorse frequenziali sia a livello nazionale che internazionale. Riguardo a questo tema CRTV si sta adoperando affinché, in vista della prossima World Radio Conference (WRC-23, prevista per il prossimo autunno), si opti per il no change nell’allocazione transnazionale della banda sub 700. Tale posizione è particolarmente importante per l’Italia nonché condivisa da molti operatori e associazioni di settore in Europa. Il Ministro ha indicato che si ritiene necessario avviare un tavolo con il Ministero della difesa, anche a fronte della crescente domanda di reti satellitari, evidenziando che l’Italia può fare molto, essendo una potenza spaziale e ha citato il progetto di una costellazione europea di satelliti, che è un primo passo; e ha espresso la volontà di avviare un tavolo tecnico nazionale in materia di comunicazioni, che affronti le sfide che l’Italia ha di fronte.
Il Ministero ha inoltre dichiarato di ritenere importante la dimensione dell’emittenza locale e di voler ragionare su cosa sia possibile attuare, con il fine di individuare strumenti di sostegno per le emittenti di qualità.
Fra gli altri temi, sui limiti del campo elettromagnetico 5G, il Ministero sta valutando di bilanciare tra le preoccupazioni dei cittadini e lo sviluppo del mercato. Il Ministero è consapevole della necessità di semplificare i processi autorizzativi, al punto da istituire un ufficio competente, per accelerare tali processi (saranno, poi, adottati correttivi ad hoc nel Codice comunicazioni, sul quale si sta lavorando). Per quanto riguarda il metaverso, il Ministero ha lavorato attraverso un confronto con gli operatori della rete, che è confluito in una bozza in fase di completamento. Relativamente alla tassazione degli over the top, il tema sarà affrontato a livello europeo. In materia di golden power, ha rilevato che si tratta di un tema importante per lo sviluppo e la protezione dei dati. Sul Registro delle opposizioni, ha rilevato la necessità di mettervi mano, rafforzando ispezioni e sanzioni, l’Agcom ha riavviato un tavolo tecnico per trovare una soluzione tecnica, il Garante della privacy ha da poco reso disponibile un nuovo format per segnalare le opposizioni e a breve sarà reso pubblico un codice di condotta per gli operatori di telemarketing. Il Ministro attenzionerà sul tema, con le altre istituzioni preposte al controllo, bilanciando gli interessi dei cittadini e delle imprese. A domanda se si preveda l’inserimento di internet tra i beni essenziali, e se sarà possibile ridurre l’impatto dell’IVA, si sta verificando con il Ministero dell’economia e delle finanze le misure da mettere in campo, tra cui il passaggio dal 22% al 10%.
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